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UNA TV TRAVIATA - ALDO GRASSO: ‘’CI VOLEVA MOLTO CORAGGIO PER REALIZZARE E TRASMETTERE IN PRIMA SERATA SU RAI3 ‘’LA TRAVIATA’’ DI GIUSEPPE VERDI. I CULTORI ABITUALI DELL'OPERA LIRICA NON SONO MOLTI (LA PRIMA DELLA SCALA NON FA TESTO, È UN EVENTO MONDANO), I TEATRI LIRICI SONO IN CRISI PROFONDA, NON SOLO PER LA PANDEMIA, GLI APPELLI ALLA “CULTURA” SONO SEMPRE PIÙ DISATTESI. IN UN VENTAGLIO DI OFFERTE TV COSÌ VASTO, A CHI PUÒ INTERESSARE ANCORA L'OPERA? E INVECE QUASI UN MILIONE DI SPETTATORI (QUANTI TEATRI CI VOGLIONO PER FARE UN MILIONE?)”

Aldo Grasso per il “Corriere della Sera”

 

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Ci voleva molto coraggio per realizzare e trasmettere in prima serata su Rai3 La traviata di Giuseppe Verdi. I cultori abituali dell'opera lirica non sono molti (la prima della Scala non fa testo, è un evento mondano), i teatri lirici sono in crisi profonda, non solo per la pandemia, gli appelli alla «cultura» sono sempre più disattesi. In un ventaglio di offerte televisive così vasto, a chi può interessare ancora l'opera? 

 

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E invece quasi un milione di spettatori (quanti teatri ci vogliono per fare un milione?) ha assistito alla messa in onda del film-opera voluto da Rai Cultura e dal Teatro dell'Opera di Roma, diretto da Mario Martone (Daniele Gatti dirigeva l'orchestra). Film-opera significa che questa Traviata è stata pensata subito per la tv (com' era successo con Il barbiere di Siviglia ):

 

il palcoscenico, la platea (eliminate le sedie), i foyer, le scale interne e i palchi del teatro sono diventati un unico set cinematografico per conferire dinamismo alle scene, per rompere la convenzione drammaturgica ottocentesca, per giocare di montaggio. Martone si è concesso anche alcuni esterni, come le Terme di Caracalla, infischiandosene delle macchine che si intravedono. 

 

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Il regista ha saputo sapientemente giocare con il Teatro dell'Opera, con le sue strutture, con le sue scene, quasi per un senso di rispetto misto ad affettuosità. E l'operazione gli è riuscita, senza troppo stravolgere l'impianto tradizionale. Finora, nel teatro lirico, si è discusso degli aggiornamenti scenografici (per esempio, l'idea nefasta di ambientare un'opera ai giorni nostri, tanto per modernizzare).

 

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Credo, invece, che gli aggiornamenti debbano essere pensati nel tipo di ripresa, se si vuole percorrere la strada dello streaming (e dei cataloghi delle piattaforme) in maniera originale. E non è detto che il teatro (l'edificio) sia il luogo più adatto per un adattamento televisivo.

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