“MI FECERO FUORI DALLA RAI PER UNA BATTUTA” - GIORGIO PANARIELLO FA IL MARTIRE E RACCONTA NEL PODCAST "PASSA DAL BSMT" UN EPISODIO CHE GLI COSTO’ L’ESILIO PER 3 ANNI DALLA TV PUBBLICA – “NEGLI ANNI '80 STAVO FACENDO L'IMITAZIONE DI ROBERTO BENIGNI SU RAI1, C'ERA SUL SET UN TELEFONO A FORMA DI POMODORO PER UNA GAG CHE NON RIUSCIVO MAI A FINIRE. QUINDI MI SONO GIRATO E HO DETTO…” - VIDEO
Estratti da leggo.it
Giorgio Panariello è stato uno dei protagonisti dell'ultima edizione di LOL ha rivelato alcuni aneddoti molto interessanti, tra cui anche il suo allontanamento dalla Rai di qualche anno fa a causa di una battuta che non piacque molto ai vertici di Viale Mazzini: «Sono stato fermo tre anni».
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Ospite del podcast "Passa Dal BSMT" Giorgio Panariello ha analizzato, insieme a Gianluca Gazzoli, la comicità di ieri con quella di oggi: «Quello che cambia è il cinismo, la cattiveria che tu metti nella battuta. Noi comici toscani siamo stati accusati di essere volgari, adesso siamo delle educande, delle suore di qualche convento di Siena. I nostri spettacoli sono dei rosari in confronto a ciò che ascolto al giorno d'oggi».
Il comico, conduttore ed ex direttore artistico di Sanremo 2006, ha rivelato quello che per lui è stato uno dei momenti più difficili della sua carriera: «Io sono stato fermo anni dalla televisione per aver detto una parola di troppo.
Negli anni '80 stavo facendo l'imitazione di Roberto Benigni su Rai1, c'era sul set un telefono a forma di pomodoro e con gli autori mi ero messo d'accordo: ad un certo punto sarebbe dovuto suonare il telefono e io avrei detto la mia battuta e fatto la gag. Suona il telefono ripetutamente ma io non riuscivo a finire la gag, quindi mi sono girato e ho detto "Madonna pomodoro", perché da noi si usa dire "Madonna" seguito poi da qualcos'altro. Tipo se ti cade il bicchiere, "Madonna bicchiere"».
«Quel mio "Madonna Pomodoro" mi ha fermato due, tre anni. Su Rai1 non potevi dire certe cose...- ha proseguito - Oggi stiamo tornando lì, forse perché c'è stato talmente tanto che c'è bisogno di tornare indietro. E poi perché le categorie che tu prima prendevi in giro, adesso alzano la voce e chiedono rispetto e penso anche giustamente: ti devi autoregolare».