I LOTTI-ZZATI DA MATTEUCCIO – UN DEMOCRISTIANO NON SI SMENTISCE MAI: AMICI, PARENTI E AFFINI “PIAZZATI” DA RENZI IN CDA E STAFF

Paolo Bracalini per IlGiornale.it

«Se vinco io metto i più bravi, non i fedeli! Basta con le correnti e gli amici degli amici!» attacca Renzi conquistando le piazze. «Amici», però, per Renzi è una parola importante, non solo per il programma di Maria De Filippi dove si è presentato col chiodo alla Fonzie, facendo inorridire i decani del Pd. Gli amici di Renzi si ritrovano anche su molte poltrone del Comune di Firenze, spesso anche parenti, talvolta pure allenatori di calcio.

Come Moreno Panchetti, nominato alla presidenza del cda di Sas spa, la municipalizzata che gestisce le strade fiorentine. Credenziali? Molte, non ultima quella di aver insegnato cross e dribbling a Luca Lotti, ex capo di gabinetto del sindaco rottamatore, da lui fatto eleggere alla Camera come deputato Pd - nel listino blindato - in quota Renzi (a proposito di correnti...).

Allo stesso tavolo di Cda della Sas spa, troviamo Petretto Lorenzo, di cui non sappiamo la formazione calcistica ma solo la parentela con Petretto Alessandro, il padre, che poi è l'assessore al Bilancio della giunta Renzi. Nello staff del sindaco è stata assunta Paola Andreini, tra i candidati non eletti (volgarmente detti «trombati») alle comunali insieme a Renzi, mentre il marito della Andreini, Leonardo Sorelli, è nel Cda di Firenze Fiera spa.

Come responsabile dell'«Ufficio attuazione del programma di mandato» è stato invece chiamato l'ex assessore della giunta precedente, Simone Tani («Rientra nel programma renziano Facce Nuove a Palazzo Vecchio?» chiese con perfidia il consigliere di centrodestra Giovanni Donzelli).

A lungo nello staff di Renzi anche Maria Novella Ermini, figlia di Paolo Ermini, direttore del Corriere Fiorentino, che però - a differenza di altri fogli cittadini proni al papabile nuovo segretario Pd - non risparmia critiche e inchieste sgradite al sindaco (la Ermini ha lasciato Palazzo Vecchio, per andare a lavorare al Senato. Con chi? Con la senatrice Di Giorgi, renziana di ferro...).

Tra i consiglieri del Pd in Comune c'è Giampiero Gallo, renziano, che è il marito della segretaria di un assessore di Renzi. Altri sono amici degli amici. Cioè amici dell'avvocato Francesco Bonifazi, voluto da Renzi come capogruppo Pd e da Renzi portato alla Camera come deputato. Nello studio di Bonifazi hanno lavorato Maria Elena Boschi, perciò indicata nel Cda della partecipata Publiacqua, prima di essere anche lei spedita in Parlamento tra le file renziane (ma non è una corrente).

Sempre allo studio del capogruppo Bonifazi va fatta risalire la nomina del tributarista Federico Lovadina nel Cda della partecipata Mercafir. Poi c'è Lucia De Siervo, dirigente del Comune fiorentino e fidatissima. Anche suo fratello, Luigi, direttore commerciale della Rai, è un fan di Renzi, e per aiutarlo nel 2012 si è messo in ferie da Viale Mazzini. Ma c'è pure il marito della De Siervo, Filippo Vannoni, nominato nel 2010 nella partecipata Sas e ora presidente della partecipata Publiacqua.

Poi, da ricambiare con stima e magari una nomina, ci sono gli amici o i parenti dei finanziatori di Renzi, come le grandi famiglie fiorentine. Come i Frescobaldi, la cui rampolla Livia è stata nominata al Gabinetto Viesseux, presieduto dal consigliere culturale di Renzi, Giuliano da Empoli, e con il fund raiser di Renzi, Marco Carrai, nello stesso comitato direttivo. Poi c'è la famiglia Folonari, con Giovanna Folonari (finanziatrice) vicepresidente della Mostra mercato internazionale dell'antiquariato, presieduta dallo stesso Renzi.

Poi c'è una parentela che porta dritti nelle stanze della Procura di Firenze, che non ha mai sfiorato l'integerrimo sindaco di Firenze. Il link è l'attuale sottosegretario all'Interno Domenico Manzione, magistrato, già sostituto procuratore presso la Procura di Lucca e poi a Firenze, dove procuratore capo è Giuseppe Quattrocchi, già procuratore a Lucca, quando il suo vice era appunto Manzione (diverse le inchieste coordinate in tandem).

Che, appena nominato nell'esecutivo Letta, ha chiarito l'origine del suo sbarco a Roma: «Mi ha proposto Matteo Renzi, ma ho accettato come tecnico». Un tecnico renziano. Anche per via di un secondo legame, stavolta parentale.

La sorella del sottosegretario Manzione, già vice dell'attuale procuratore capo di Firenze, si chiama Antonella, ed è la comandante della Polizia municipale di Firenze, nonché braccio destro di Renzi, che l'ha voluta anche come direttore generale del Comune. Tra l'altro, il sindaco di Roma, Ignazio Marino, cerca un nuovo capo dei pizzardoni. E l'altro giorno ha incontrato a lungo Renzi. Sarà per questo che la Manzione è in pole per guidare i vigili romani?

 

 

MATTEO RENZI matteo renzi RENZI MATTEO MARIA ELENA BOSCHI LUCA LOTTILUCA LOTTI

Ultimi Dagoreport

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)