big hollande regeni

MISTERI D’EGITTO - RENZI SI AFFIDA A HOLLANDE PER RISOLVERE IL CASO-REGENI. IL "BUDINO" FRANCESE SARA’ AL CAIRO QUESTO FINE SETTIMANA E TENTERA’ DI CONVINCERE AL SISI A DARE RISPOSTE SERIE SULLA MORTE DEL GIOVANE

Alessandra Coppola per il “Corriere della Sera

 

MAMMA REGENIMAMMA REGENI

Ci saranno le commesse militari, ma ci sarà anche il caso di Giulio Regeni nell' agenda del presidente francese François Hollande in visita questo fine settimana in Egitto. Lo assicurano al Corriere alte fonti diplomatiche francesi, che in queste ore stanno mettendo a punto la missione al Quai d' Orsay:

 

«A Parigi prendiamo molto seriamente questo dossier, il presidente porrà la questione nei colloqui privati con Al Sisi, chiedendo cooperazione con le autorità italiane perché gli egiziani facciano piena luce sul caso del ricercatore assassinato». Al termine del viaggio, il capo dell' Eliseo riporterà il contenuto della conversazione al presidente del Consiglio italiano, Matteo Renzi.

hollande merkel languidihollande merkel languidi

 

Non è una mediazione esplicita, il ministero degli Esteri francese non si sbilancia a parlare di «pressioni». Ma vuole sottolineare che Hollande, che pure in Europa in questo momento può essere considerato il migliore amico del Cairo, ha tutta l' intenzione di recapitare «un messaggio molto forte».

AL SISIAL SISI

 

Che riguarda Regeni, ma riporta anche a un caso simile di un professore francese, Eric Lang, picchiato a morte nel 2013 in un commissariato egiziano in circostanze ancora da chiarire. E prende in considerazione le denunce documentate di violazioni dei diritti umani che si sono accumulate in questi mesi di regime Al Sisi.

 

Parigi continua a considerarlo un interlocutore indispensabile, lasciano intendere i diplomatici, per il suo ruolo di argine al terrorismo, per la possibilità che ha di pesare nella crisi libica, e anche per gli accordi commerciali strategici, certo.

 

Sul tavolo ci sono miliardi di euro, tra gli appalti per la metropolitana del Cairo, il rilancio di Suez, i caccia e le fregate. «Ma niente giustifica l' ampiezza della repressione che stanno subendo i difensori dei diritti umani nel Paese», sottolineano al Quai d' Orsay.

 

Giulio RegeniGiulio Regeni

In questo capitolo Hollande metterà anche il disappunto per il tentativo di chiudere il Centro El Nadim, che ha registrato centinaia di casi di sparizione da quando si è insediato il nuovo presidente egiziano: «Una Ong che secondo noi fa un lavoro eccezionale - dicono a Parigi -: non possiamo negare di essere preoccupati».

Ultimi Dagoreport

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…