lorenzin alfano lupi

LA SCISSIONE DELL’ATOMO - GLI ALFANOIDI SI DIVIDONO PER RACIMOLARE UNA POLTRONA: META’ S'ACCUCCIA A RENZI (LORENZIN IN TESTA), META’ TORNA ALL'OVILE DAL CAV (LUPI E FORMIGONI) – PRIMA DEL DIVORZIO DOVRANNO DIVIDERE TUTTO, A COMINCIARE DAI FONDI IN CASSA...

 

Emilio Pucci per “il Messaggero”

maurizio lupi

 

Una stretta di mano, magari ci si rincontra dopo il voto. Ap dà vita a una separazione consensuale, ognuno per la propria strada senza il bisogno di tirarsi i piatti in faccia. Lupi, Formigoni, Albertini, tutto il gruppo lombardo e la maggior parte dei dirigenti del Veneto, del Piemonte e del Friuli vanno con il centrodestra. Il ministro Lorenzin, parlamentari come Cicchitto e Pizzolante, continueranno invece l' esperienza con il centrosinistra. Probabilmente insieme con gli esponenti calabresi (il sottosegretario Gentile), quelli campani e una parte dei siciliani, ovvero Castiglione e Misuraca.

 

lorenzin e il fertility day

Una scissione dolce, dunque che sarà certificata oggi con un documento visto che è stato dato mandato a tre soci fondatori (Lupi, Lorenzin, Cicchitto, e al vice coordinatore nazionale Gentile) il compito di «salvaguardare le due coerenze politiche». No allo Ius soli e al biotestamento, sì unanime alla legge di Bilancio e a una settimana dalla fine della legislatura da una parte ci saranno i centristi per l' Europa e dall' altra il Nuovo centrodestra. Tornerà dunque Ncd (con annesso simbolo), ma solo per superare l' ostacolo della raccolta delle firme.

fabrizio cicchitto

 

FONDI DIVISI

Dovranno anche essere decisi altri aspetti legali ma l' obiettivo è dividere tutto, a cominciare dai fondi in cassa. Nessuna proprietà da spartire (la sede è in affitto) ma il passo di ieri dovrebbe garantire «la massima agibilità politica» ad entrambi gli schieramenti interni. E' l' ultima mission che ha prospettato Alfano: «Non faccio più politica partitica. Non mi candido alle Politiche né alle Europee, continuerò il mio impegno con la Fondazione De Gasperi», ha annunciato ieri alla direzione il ministro degli Esteri, ricevendo in cambio un lungo applauso. «Nel centrodestra non ci torno. Io avrei fatto la scelta di andare con il centrosinistra ma voglio garantire ad ognuno libertà e rispetto la decisione di chi ritiene conclusa l' alleanza con il Pd», ha spiegato il responsabile della Farnesina.

 

ALFANO LUPI

Radici nel centrodestra? «E' vero, ma quelle radici sono avvelenate. Dobbiamo essere orgogliosi di quello che abbiamo fatto in questi anni di governo: abbiamo condotto la nave Italia in porto». Saranno Lupi e Fitto i due principali protagonisti della cosiddetta quarta gamba del centrodestra alla quale hanno lavorato i vari Costa, Quagliariello, Zanetti e Tosi. Potrebbero aggregarsi più avanti anche Cesa, se rinuncerà al suo simbolo, e Parisi, ma per il momento si partirà con questi attori che daranno vita ad una componente liberal, popolare, cattolica e riformista.

 

SOCIALISMO E PPE

RAFFAELE FITTO

«Noi dice Formigoni siamo popolari e non socialisti. Basta con l' alleanza con il Pd, ora si dialoga con Forza Italia». Il passo più deciso è quello di Lupi che fino alla fine ha tentato la strada dell' autonomia, ma di fronte ai no di Fitto e Tosi ha giurato fedeltà al gruppo lombardo. «Ho fatto ogni sforzo per tenere unito il partito ha sostenuto il capogruppo di Ap -. Ci stiamo dividendo sulla prospettiva delle nuove rotte. Si governa solo con il centro e l' Italia può essere salvata e governata da una proposta di centro seria».

 

Nessuno disconosce il lavoro fatto in questi anni ma «nulla di tutto ciò è stato sufficiente per l' Italia e per il nostro elettorato in particolare, così come il risultato acquisito alle recenti elezioni regionali siciliane ha ampiamente sancito», ha sottolineato la senatrice Vicari.

 

FLAVIO TOSI

Di tutt' altra opinione il ministro della Salute che oltre a rivendicare «l'azione riformatrice» di Ap ha rimarcato come «il centro non è un luogo geografico ma uno spazio culturale per non cadere in mano ai populisti». «Andare da soli con 350 collegi? Sarebbe una campagna elettorale durissima. Uniti possiamo resistere a tutti gli attacchi, continuerò a lavorare su questa strada», ha aggiunto.

 

«Ap resta. Con Lorenzin, Cicchitto e altri porteremo avanti la posizione in chiave antipopulista», chiosa Pizzolante che insieme a Gentile ha citato «le convergenze parallele» di Moro per motivare il proseguimento dell' alleanza con il Pd.

Ultimi Dagoreport

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...

pier silvio marina berlusconi fedele confalonieri

DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA LASCIATO DAL TRAMONTO DI GIANNI LETTA (L'UOMO PER RISOLVERE PROBLEMI POLITICI) E DALL'USCITA DI SCENA DI GINA NIERI, EX MOGLIE DI PAOLO DEL DEBBIO, PUPILLA DI CONFALONIERI, ADDETTA AI RAPPORTI ISTITUZIONALI DI MEDIASET) - FUORI NIERI, IN PANCHINA LETTA, GLI STAFF DEI FIGLI DI SILVIO STANNO FACENDO DI TUTTO PER PRIMEGGIARE. TRA I PIÙ ATTIVI E AMBIZIOSI, SI SEGNALA IL BRACCIO DESTRO DI “PIER DUDI”, NICCOLÒ QUERCI - COME MAI OGNI SETTIMANA CONFALONIERI SI ATTOVAGLIA DA MARTA FASCINA? AH, SAPERLO...