zingaretti 1

ZINGARETTI, CRONACA DI UN TRIONFO ANNUNCIATO – IL GOVERNATORE DEL LAZIO SOPRA IL 60% ALLE PRIMARIE PD, PARTECIPAZIONE PIU' ALTA DEL PREVISTO: 1,7 MILIONI DI PERSONE AI GAZEBO - RENZI SI COMPLIMENTA CON IL NEO-SEGRETARIO DEM: “VITTORIA BELLA E NETTA. ORA BASTA FUOCO AMICO” – LA PROVOCAZIONE DEL PADRE DI DI BATTISTA

Chiara Sarra per il Giornale

Come previsto Nicola Zingaretti si prende il Partito democratico.

 

Le prime proiezioni riportate dall'Adnkronos, danno infatti il governatore del Lazio al 60% alle primarie del partito, con i suoi sfidanti, Maurizio Martina e Roberto Giachetti, fermi entrambi intorno al 20%.

zingaretti 1

Ai gazebo organizzati dai dem in tutta Italia si sarebbero regati tra gli 1,7 e gli 1,8 milioni di persone. Ben oltre il milione sperato dai tre candidati nei giorni scorsi. Hanno potuto votare, però, non solo i cittadini italiani con tessera elettorale, ma anche i minorenni sopra i 16 anni e gli stranieri residenti in Italia con regolare permesso di soggiorno.

A Bergamo, città natale di Martina, Zingaretti avrebbe doppiato il segretario uscente. E pure dalla Campania arrivano dati positivi con un numero di votanti molto ridotto a Salerno, feudo di Enzo De Luca schierato con Martina. Al comitato Zingaretti arrivano dati positivi da tutta Italia. "Siamo vicini al 70 per cento come dato nazionale ma piedi per terra, vediamo come procede", dice Antonio Misiani.

primarie pd

Giachetti e Martina hanno già chiamato il nuovo segretario Pd per complimentarsi con lui.

 

 

 

IL PADRE DI DI BATTISTA

Chiara Sarra per il Giornale

"Oggi farò il bravo cittadino". Con un post ironico Vittorio Di Battista si fa beffe del Partito democratico e racconta di aver votato tre volte alle primarie: Giachetti a Civita Castellana, Martina a Castelnuovo di Porto, Zingaretti a Roma.

 

zingaretti giachetti martina

"Carta di identità, tessera elettorale e due euro, vado a votare alla sede del PD (già gloriosa sezione del PCI) di Civita Castellana, in via San Gratiliano, senza numero civico", ha scritto su Facebook il padre di Alessandro Di Battista, "Malgrado i due euro falsi, sono riuscito ad indicare il mio "segretario" preferito, il più bello ed il più simpatico, Bobo Giachetti. Soddisfatto, salgo in macchina e vado a Castelnuovo di Porto, presso la Sala Polivalente di via Renzo Gloria, ad esprimere la mia preferenza per Maurizio Martina, mio candidato autentico, malgrado i due euro falsi. L'operazione riesce senza intoppi ed allora risalgo in macchina e, dopo neanche venti minuti, a Roma, vado al seggio numero 3 di Piazza Mazzini dove, per spirito caritatevole, il mio voto lo riservo per il fratello del commissario".

primarie pd 3

In realtà - come fanno notare in molti nei commenti - si tratta solo di una boutade, di una provocazione. Per votare alle primarie Pd, infatti, è necessario recarsi nel gazebo corrispondente al proprio seggio e, almeno sulla carta, gli attivisti dem che gestiscono la votazione controllano se si è presenti nella lista elettorale di riferimento (o se ci si è iscritti a quel determinato seggio in caso di elettori fuori sede, giovani tra i 16 e i 18 anni o stranieri senza tessera elettorale, ma con permesso di soggiorno). Difficile quindi che Dibba senior sia davvero riuscito a votare in ben tre seggi diversi senza che nessuno intervenisse.

Più probabile - anzi, praticamente certo - che abbia voluto solo prendere in giro le modalita del Pd di consultare la propria base. E lo conferma lui stesso in un post successivo in cui canzona persino il quotidiano più grillino che ha creduto alla sua storia: "Alimentati all'uopo", scrive, "Mangiano tutti i giorni e tre volte al giorno, pane e volpe. Chi? I redattori de 'Il Fatto.it'. Hanno capito tutto del mio post. Gomez, dagli pesce, hanno bisogno di fosforo, poveretti".

vittorio di battista

Una sorta di "favoletta" con tanto di morale: "Sono felice, felice di avere esercitato un diritto democratico, felice della cortesia degli addetti ai seggi e felice di non aver dovuto superare nessun controllo", ha concluso infatti Di Battista, "Settanta quattro anni di Repubblica Democratica ed antifascista mi hanno insegnato i valori fondanti di questa nuova Italia. Con un documento valido, la tessera elettorale e qualche euro falso, puoi comportarti da bravo cittadino e far contenti tutti e tre i candidati, far gioire i commentatori e triplicare il numero dei "votanti". E pensare che il buon Benito definiva le elezioni "ludi cartacei"... A 'mbecilli!"

 

Ultimi Dagoreport

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…