1- DEFLAGRA “MEDIOBANCA CONNECTION” E I GIORNALONI METTONO LA SORDINA IN REDAZIONE: NIENTE PRIMA PAGINA SU ‘’CORRIERE’’, ‘’REPUBBLICA’’, “SOLE”, “LA STAMPA”, “IL FATTO” - 2- EPPURE CI TROVIAMO DAVANTI A UNA SPY-FINANCIAL STORY MOZZAFIATO, TRA INTERCETTAZIONI RUBATE E PATTI SOTTOBANCO, COLPI DI SCENA E COLPI GOBBI, CHE VEDE PROTAGONISTI NON I SOLITI POVERI “MARIUOLI” DE’ NOANTRI MA NIENTEMENO LA FAMIGLIA LIGRESTI AL GRAN COMPLETO, I BANCHIERI NAGEL, PAGLIARO, GHIZZONI, L’AD DI UNIPOL CIMBRI E L’AVVOCATESSA CARLA ROSSELLO, SEGRETARIA DEL PATTO DI PIAZZETTA CUCCIA NONCHE’ LEGALE DI BERLUSCONI NELLA CAUSA DI SEPARAZIONE DA VERONICA - 3- LA “CORTINA DI FERRO” CHE CUCCIA AVEVA ERETTO PER OLTRE MEZZO SECOLO SULLA PIÙ SEGRETA (E OSCURA) BANCA D’AFFARI ITALIANA SI SGRETOLA MA PER FLEBUCCIO DE BORTOLI ED EZIO MAURO, MARIOpio CALABRESI E ROBERTO NAPOLITANO E PADELLARO, IL FATTACCIO BRUTTO DI VIA FILODRAMMATICI NON MERITA LA PRIMA PAGINA - -

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DAGOREPORT

sede MEDIOBANCAsede MEDIOBANCA

Diceva Flaubert, senza darsene una spiegazione, che l'estate è la "stagione della commedia". Da noi, però, tutto si trasforma subito in "sceneggiata".
Anche nel periodo afoso delle formiche e delle zanzare.
"Ad Majorca", salutava ironico Marcello Marchesi l'arrivo del solleone.

enrico cuccia02 lapenrico cuccia02 lap

Già, una volta c'era il disco per l'estate a scandire il tempo delle gite al mare o in montagna con i vamos alla plaja dei Righeria e le ‘kalimba de luna' di Tony Esposito.
Oggi, nell'Italia post rivoluzionaria guidata dal sub tecnocrate Rigor Montis, l'arrivo dell'estate è annunciato dai giornali-trombettieri.

Intanto, sempre sui media combattuti tra "provocazione trasgressiva" e "qualunquismo buonista", il sublime Alberto Arbasino si chiedeva a proposito dei moralismi feriali e festivi dei giornaloni: "E i rapporti col potere dove metterli?"

ALBERTO NAGEL E SALVATORE LIGRESTIALBERTO NAGEL E SALVATORE LIGRESTI

Già. Nel tempio che fu della finanza laica (Mediobanca) si consuma un'intricante spy story che tra i suoi protagonisti espone la famiglia Ligresti, la mejo gioventù anziana di banchieri (da Nagel a Ghizzoni) e il numero uno delle cooperative rosse, Carlo Cimbri (Unipol).

La "cortina di ferro" che Enrico Cuccia aveva eretto per oltre mezzo secolo sulla più segreta (e oscura) banca d'affari italiana si sgretola così in attesa del Big Ben agostano dell'euro.
Spread! Spread! Urrah!

LAD DI UNIPOL CARLO CIMBRILAD DI UNIPOL CARLO CIMBRI

Ma per Flebuccio de Bortoli (Corriere della Sera) ed Ezio Mauro (la Repubblica), Mario Calabresi (La Stampa) e Roberto Napolitano (Il Sole 24 Ore), Antonio Padellaro (Il Fatto), il fattaccio brutto di via Filodrammatici non merita la prima pagina.

Eppure l'attacco del cronista giudiziario di via Solferino, Luigi Ferrarella, con il suo articolo a pagina 29 (sic) inquadrava a pennello la forza dirompente del "giallo" finanziario appena scoppiato nell'ex capitale morale d'Italia.

FEDERICO GHIZZONIFEDERICO GHIZZONI

"Come ambientino, niente male questo inedito spaccato del capitalismo italiano: la figlia di Salvatore Ligresti, Jonella, che di nascosto registra la custode del patto di sindacato (l'avv.Cristina Rossetti, legale anche di Berlusconi nella causa di separazione dalla moglie Veronica, nda) per carpirle la prova-audio, subito consegnata in Procura, che davvero il 17 maggio fossero stati l'amministratore delegato di piazzetta Cuccia (Alberto Nagel) e il padre (Salvatore) a siglare un accordo (poi non attuato) sulla buonuscita alla famiglia di 45 milioni di euro".

FERRUCCIO DE BORTOLIFERRUCCIO DE BORTOLI

Niente male come racconto sul capitalismo avido, cinico e arrogante. Un fenomeno, come ha rivelato l'economista Jeffrey D.Sachs, che non riguarda tanto la società civile ma "prevalentemente le élite, sono loro - sostiene - ad avere un senso del privilegio, dei diritti acquisiti". Gli scandali bancari per Sachs non sono né delle eccezioni né degli errori ma "il frutto di frodi sistemiche".
Altro che le povere Caste!

Neppure uno sceneggiatore consumato di spy story avrebbe potuto immaginare allora una vicenda da fare invidia alla "Conversazione" di Francis Ford Coppola o a "Wall Street" di Oliver Stone.

EZIO MAURO FOTO AGF REPUBBLICA jpegEZIO MAURO FOTO AGF REPUBBLICA jpeg

Nel film sugli scandali bancari americani con Michael Douglas è il denaro "che non dorme mai". Nella nostra Ligresti's story, invece, si resta svegli in redazione solo per non disturbare i Poteri marci.
Anche le Cicale dalla virgola accigliata, CianciAntonio Stella e il Grande Fratello Sergio Rizzo, smettono di frinire se devono cantarla ai loro cari padroni. E non si scomodi neppure la gagliarda Fiorenza Sarzanini, la pin up della giudiziaria del Corrierore appena immortalata (a ragione) sulla copertina di "Prima comunicazione", per mandarla a raccontarci in loco la Mediobanca Connection.

MARIO CALABRESI E GIORGIO NAPOLITANOMARIO CALABRESI E GIORGIO NAPOLITANO

Meglio, allora, dedicarsi anima e cuore alle battaglie animaliste della forzista Michela Brambilla: oltre 100 articoli dall'inizio dell'anno pubblicati dal quotidiano di Flebuccio de Bortoli per salvare i cani di Green Hill.

Diceva Rainer M.Rilke che se le preghiere di un cane fossero ascoltate "cadrebbero ossi dal cielo". E il "miracolo" stavolta si è verificato davvero tra Arcore e via Solferino: in cambio del vasto sostegno alla Brambilla nella sua campagna per la chiusura del canile-lager il condirettore del Corriere, Luciano Fontana, si è visto cadere sulla bocca l'osso di un'intervista-scoop con l'ex premier, Silvio Berlusconi.

michela vittoria brambilla con i suoi canimichela vittoria brambilla con i suoi cani

Dunque, nella Casta nazionale "corporativa, clientelare e mafiosa", come ha rilevato Eugenio Scalfari chiosando un articolo di Galli Della Loggia proprio del Corriere, c'è anche il mondo dei media.
Meglio tardi che mai.

Un'informazione, come ha scritto anche il prof. Guido Rossi sul "Sole 24 Ore", che affronta le cause dei mali italiani "con lezioncine, rimbrotti e rimproveri" che vanno a riempire "le pagine dei nostri giornali e i resoconti televisivi anch'essi in larga misura degradati".

 

 

 

 

 

 

 

 

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