1- LA SCRITTRICE ANGELA SCARPARO FA LE SCARPE AI BENPENSANTI: “IN ITALIA, IL PORNO È UN TABÙ. SARA TOMMASI NON VA DEMONIZZATA: “RISPETTO LA SUA BATTAGLIA POLITICA” - 2- MEGLIO UN SANDWICH CON 2 STALLONI DEL BUNGA BUNGA: “CREDO CHE RISPETTO AL FATTO DI STARE ALLA CORTE DI RE SILVIO, GIRARE UN PORNO COSTITUISCA UN PASSO AVANTI” - 3- LA COCA? “NEL PORNO È RELATIVAMENTE COMUNE. IN ITALIA LO È IN QUASI TUTTI I CONTESTI” - 4- NON LA PENSA COSÌ SELVAGGIA LUCARELLI: “NON STA TRASGREDENDO, SI STA AUTODISTRUGGENDO. SARA VA SALVATA DA SE STESSA E DAGLI AVVOLTOI. ANCHE DAI GIORNALISTI CHE LA TRATTANO COME UN’ATTRAZIONE DA CIRCO. COME VAURO, CHE LE FA FARE IL GIOCHINO SCEMO DELLA MAGLIETTA BAGNATA PER VENDERE MEZZA COPIA IN PIÙ DEL SUO GIORNALE” -

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1- ANGELA SCARPARO FA LE SCARPE AI BENPENSANTI: "IN ITALIA, IL PORNO È UN TABÙ"...
Da "angelascarparo.blogspot.it"

SCREENSHOT DAL TRAILER DEL FILM DI SARA TOMMASISCREENSHOT DAL TRAILER DEL FILM DI SARA TOMMASI

Bisogna non aver mai visto neanche Boogie Nights, un film sull'industria del porno negli Stati Uniti del 1997, per sostenere come fa qualcuno che la Tommasi, "poveretta", vada aiutata.

SARA TOMMASI NEL SITO COL TRAILER DEL SUO FILM PORNOSARA TOMMASI NEL SITO COL TRAILER DEL SUO FILM PORNO

E d'accordo che in Italia il porno è un argomento tabù, e come la parola lesbica già suona male. Ma un attimo di pazienza e di analisi razionale male - sul serio - non potrà fare a nessuno. I fatti sono noti. Ce li sbattono in faccia da un paio di giorni. La soubrette Tommasi Sara, laureata in economia, già signorina alla corte di Silvio avrebbe girato un porno. Scandalo. Lettere di riprovazione. Insulti. Risate. Fino all'inevitabile dibattito, che consiste nella risposta alla domanda: la signorina va aiutata, demonizzata, o è una furba?

Ecco il domandone. Io non lo so. Sono solita accettare come frutto di libera scelta quello che le persone intraprendono nella loro vita. In questo caso so che il comportamento della Tommasi è l'occasione per dire due cose su un argomento totalmente tabù in Italia.

SARA TOMMASI CON CHIAPPA DI FUORI ALLA STAZIONE DI TERNISARA TOMMASI CON CHIAPPA DI FUORI ALLA STAZIONE DI TERNI

Il porno, come quasi tutti sanno, è un genere in cui la sessualità è al centro della narrazione. In Italia parlare di sessualità, equivale a farsi deridere o a mettersi contro benpensanti di tutti i tipi. Perché dico in Italia? Ci sono paesi - i soliti paesi protestanti come la Svezia, la Danimarca, gli Stati Uniti che vengono citati in caso di prostituzione, eutanasia, diritti civili - in cui il genere porno è liberamente praticato, come si sa.

SARA TOMMASI NEL VIDEO CONTRO BEPPE GRILLOSARA TOMMASI NEL VIDEO CONTRO BEPPE GRILLO

Non solo. In cui è la base di un'industria produttiva altamente fiorente e soprattutto libera. In cui gli attori e le attrici ci arrivano per libera scelta, e guadagnano, quando va bene, anche fior di soldi. Per non tirarmi addosso strali di tutti i tipi, e volendo in realtà parlare del rispetto della volontà che è dovuto a tutti gli individui, voglio adesso fare un altro esempio. Molti di voi avranno visto il film Hunger.

Chi non l'ha fatto lo faccia, perché il film di Steve Mc Queen è una storia sulla diversa considerazione di cui il corpo degli esseri umani - di un uomo in questo caso, Bobby Sands, leader dell'Ira nell'Inghilterra fetente di Margaret Thatcher - gode nei paesi di religione protestante.

sara tommasi filmsara tommasi film SARA TOMMASI SUL SET DEL FILM PORNO DA TGCOMSARA TOMMASI SUL SET DEL FILM PORNO DA TGCOM

La trama è semplice e nota. Bobby che sta in carcere, vuole essere riconosciuto come prigioniero politico, assieme ai suoi compagni, ma la Prima Ministra non ci sta. Per la Thatcher, Bobby e i suoi compagni sono solo delinquenti comuni che ammazzano e basta, e allora leader e compagni iniziano uno sciopero della fame che li porterà lentamente alla morte. Impressiona parecchio la presenza dei genitori di Bobby che seduti di fianco al suo letto, neanche per una volta dicono al figlio, "Mangia! Smettila!", e rispettano invece la volontà del figlio.

A nessuno passa per la testa di fare flebo non volute al leader, né agli altri. Non ci sono preti che si mettano in mezzo in nome di una generica umanità, o tolleranza. Bobby Sands sta conducendo una battaglia politica che viene rispettata da tutti, e seppure morendo, diventerà un eroe.

SARA TOMMASI NELLENNESIMO VIDEO CONTRO IL SIGNORAGGIO BANCARIOSARA TOMMASI NELLENNESIMO VIDEO CONTRO IL SIGNORAGGIO BANCARIO

Adesso, ho fatto questo esempio per dire. Ve la immaginate voi, una battaglia politica condotta così in Italia? Qualcuno che scelga un esito assoluto per il proprio corpo come la morte - l'esito finale - senza la squadrazza di suorine e pretacchioni di destra e di sinistra che si mettono in mezzo? Squadre di militanti che si battono per la Vita, diventerebbero gli eroi, al posto dell'irresponsabile di turno che se la vuol togliere.

Angela ScarparoAngela Scarparo

Gli stessi si affretterebbero a infilzare il poveretto di aghi, pur di farlo sopravvivere. Togliendogli qualsiasi forma di dignità, politica e non. Mi guardo bene dal considerare Sara Tommasi una Bobby Sands. Per la portata della lotta politica che ha intrapreso, che a dire il vero, forse per mia superficialità non ho compreso. Però la rispetto. Rispetto la sua scelta di spogliarsi, di girare un film porno, di fare gli spettacoli dal vivo.

Credo che relativamente al fatto di stare alla corte di Re Silvio - cosa per cui l'attrice mi era nota - l'attività di adesso costituisca un passo avanti. E non lo dico per moralismo contro le tavole dei ricchi, ma per il semplice fatto che lì l'esperienza consisteva nel prendere le briciole dalla tavola di un signore con molto potere decisionale, e in qualsiasi parte del mondo tu faccia un'esperienza così, il fatto quello è.

SARA TOMMASI NEL SERVIZIO PER OGGISARA TOMMASI NEL SERVIZIO PER OGGI

Il porno, anche se suona assurdo doverlo specificare, è una genere cinematografico come un altro. E considerare questa esperienza come l'esito negativo della prima - le briciole dalla tavola di un politico potente - significa non aver compreso né la prima né la seconda. Sull'uso della droga che lei stessa avrebbe detto di aver usato, si sa che nel contesto di quel tipo di cinema l'uso di droga è - relativamente - comune.

Lo è anche perché le leggi sull'uso degli stupefacenti, a loro volta sono diverse. Peraltro l'uso di droga in Italia è comune in quasi tutti i contesti, anche se ogni tanto si alza qualcuno e strilla come se fosse una pratica sconosciuta, pratica che solo i VD (Veri Delinquenti) fanno.

Credo ci sia una bella dose di ipocrisia in tutto ciò. Un bel velo di sconsideratezza anche.
Ma, per chi dice che chi fa porno vada aiutato. Ripeto: l'esperienza di guardarsi Boogie Nights di P.T. Anderson, potrebbe aiutare chi pensa al mondo del porno come a un mondo di tutti poveretti, tutti drogati, tutti pervertiti. Nella difesa del porno, che non intendo fare, o comunque non qui, in questa sede, c'è la difesa della libertà di scelta degli individui, cosa che in Italia è da sempre grandemente ostacolata.

Paolo e Silvio BerlusconiPaolo e Silvio Berlusconi

2- SARA TOMMASI VA SALVATA DA SE STESSA E DAGLI AVVOLTOI
Selvaggia Lucarelli per "Libero"

C'è stato un periodo in cui Sara Tommasi divertiva anche me. In cui mi facevo grasse risate nel leggere i suoi sms deliranti o nel vederla smutandata a blaterare di signoraggio bancario. Voglio dire, certi suoi sms a Paolo e Silvio Berlusconi tipo «Se io mi devo kurare, tu piantala con cocaina, kani e mignotte» o «Riprendi subito Ronaldinho nella tua squadra di merda o ti faccio escludere da Obama e dai grandi del mondo» restano delle pietre miliari nella mitologia del Rubygate.

SARA TOMMASI PENTITA FOTO ANDREA ARRIGASARA TOMMASI PENTITA FOTO ANDREA ARRIGA

Roba che ancora oggi la gente si chiede il perché la Boccassini non abbia convocato neppure un carlino come persona informata sui fatti o perché Obama non utilizzi il video in cui è travestita da Bin Laden per scoraggiare il terrorismo internazionale. Trovavo Sara un'esilarante mina vagante nell'harem delle sgallettate scaltre, compiacenti e telecomandate, con questa sua incosciente mitomania e con certe interviste spericolate. E lo ammetto. La battuta pecoreccia sulla sua laurea alla Bocconi o sulla sua patonza più glabra della pelata di Mazzocchi, l'ho fatta anche io. Poi c'è stato un momento preciso in cui ho smesso di ridere.

selvaggia lucarelliselvaggia lucarelli

In cui la faccenda ha smesso di essere naif e ha assunto contorni deprimenti, squallidi, penosi. In cui la storia ha finito di divertirmi e ha cominciato a inquietarmi. Da quel momento, per me, Sara Tommasi ha smesso di essere zimbello ed è diventata caso umano. È successo quando l'ho vista. Era in un bar romano e aveva delle calze autoreggenti nere, che finivano dove cominciava l'orlo della minigonna.

Pochi minuti dopo si sarebbe tirata su quella gonna davanti al famoso bancomat e avrebbe scoperto il sedere nudo, finendo su giornali e tg come una simpatica e sgangherata nota di colore nell'austerità del momento. Lì ho capito che la questione era preoccupante. Certo, già il fatto che una ragazza scelga di spogliarsi per Domenico Scilipoti ha un che di allarmante, ma ad allarmarmi quel giorno furono i suoi occhi molto più che il gesto o la mise da lapdancer ubriaca.

SARA TOMMASI PENTITA FOTO ANDREA ARRIGASARA TOMMASI PENTITA FOTO ANDREA ARRIGA

Furono i suoi occhi smorti, vuoti. E quello sguardo che ti trapassa e va oltre, come i fantasmi da clichè cinematografico. Nella mia testa allora s'è composto un puzzle preciso. Una ragazza giovane e bella, con uno straccio di popolarità e una laurea in economia, non sceglie scientificamente di disintegrare la propria esistenza, la propria reputazione, la propria sfera affettiva e relazionale in quella maniera folle e suicida. Non sta trasgredendo, rompendo le regole, destabilizzando il potere.

Si sta autodistruggendo. E allora ho ripensato ai suoi racconti farneticanti, al suo sospettare di avere microchip addosso, alla gente che la toccava al supermercato per drogarla, alle sue ammissioni sulla bulimia sessuale, ai suoi «Se uno mi sta simpatico allargo le gambe» e le spie, la droga, i servizi segreti, l'esibizionismo, Bin Laden e Grillo tatuato sulle chiappe.

SARA TOMMASI PENTITA FOTO ANDREA ARRIGASARA TOMMASI PENTITA FOTO ANDREA ARRIGA

E ho capito che questa ragazza, non va derisa, va aiutata. Che questa ragazza, che santa probabilmente non è mai stata, che in passato avrà forse scelto coscientemente di prendere qualche scorciatoia e di inquinarsi l'anima per qualche ambizione cretina, oggi non sceglie un bel niente. È un burattino i cui fili sono mossi a turno dalla sua drammatica alienazione e dai cinici approfittatori che vanno a beccare come avvoltoi sulla carcassa di una ragazza fragile.

E non si può far finta di non sapere e di non vedere. Le persone che le sono state vicine e che ancora oggi la vedono sempre più sporadicamente, raccontano episodi che non sono per niente rassicuranti. Parlano di un padre che non è in grado di aiutarla e di una madre che due anni fa l'ha convinta a farsi seguire da alcuni specialisti vicino Bologna. Dicono che Sara stava meglio, ma che poi ha smesso di farsi aiutare. Che nessuno la può costringere, se lei non vuole.

SARA TOMMASISARA TOMMASI

Girano aneddoti inquietanti sul suo corpo che sarebbe spesso ricoperto di lividi, sulla sua insonnia patologica, su suoi bizzarri approcci con l'altro sesso su taxi e treni, sul suo girare senza slip ovunque, su sms assillanti (si dice in particolar modo a Fabrizio Corona), sul linguaggio sboccato. Se ne parla poco, pubblicamente, per pudore. Quello stesso pudore però non impedisce a stampa e tv di parlare della nuova pellicola hard di Sara Tommasi, che è solo il punto più basso e deprimente di questa triste parabola il cui finale mi preoccupa non poco.

SARA TOMMASISARA TOMMASI

Si intitola «Sara contro tutti», il suo film porno, ma forse avrebbe avuto quella punta di realismo che tanto piace agli appassionati del genere , se l'avessero intitolato «Tutti contro Sara», dove quei «tutti» sono coloro che si stanno rendendo complici di questa squallida storia.

Dove «tutti» sono i calciatori, gli imprenditori, gli attori di fama che riempiono due ore della loro vuota vita con Sara e sgattaiolano da casa sua nel cuore della notte per non essere visti e giudicati. E che poi quando Sara spiffera tutto, le danno della pazza visionaria. Ma i «tutti» sono anche i giornalisti che continuano a trattarla come un'attrazione da circo, come una simpatica mina vagante, come lo spunto per un articolo di costume. Come Vauro, che le fa fare il giochino scemo della maglietta bagnata per vendere mezza copia in più del suo giornale.

Come quei produttori di film porno che hanno comprato quello straccio di dignità che le era rimasto per fare due soldi con la mortificazione finale, del corpo e dello spirito, con l'umiliazione che la marchierà a vita. Quella con cui Sara Tommasi farà i conti per sempre e che forse non si perdonerà mai, quando ritroverà se stessa. E chiunque continui a trattare Sara Tommasi come materiale da Bagaglino, fa a sua volta pornografia sulla pelle di questa ragazza, una pornografia ancora più squallida di quella da scantinato. Quella di chi scarnifica una ragazza già nuda da tempo e che chiama vizio o «trash» ciò che è solo un disperato bisogno di aiuto.


3- TOMMASI: «IL VIDEO HARD NON SARÀ PUBBLICATO»
Da www.lettera43.it

MISS MAGLIETTA BAGNATA SARA TOMMASI CON VAURO SU MISS MAGLIETTA BAGNATA SARA TOMMASI CON VAURO SU "IL MALE"

Il film hard c'è. Con tanto di trailer. Ma non uscirà. Niente Sara contro tutti sul grande schermo quindi. La conferma è arrivata martedì 19 giugno dalla diretta interessata: «Tommasi», si legge nel documento recapitato a Lettera43.it (leggi il testo), «asserisce di avere ricevuto da Federico De Vincenzo la parola d'onore che il film porno che la riguarda non sarà pubblicato, per cui viene meno il suo interesse ad agire».

sara tommasisara tommasi

RIPRESE SOTTO COCAINA. De Vincenzo è un ex carabiniere di San Giugliano (Napoli), che svolge a Milano attività connesse alla pornografia (produttore guarda caso del film), finito nell'occhio del ciclone perché a quanto detto proprio da Tommasi le «avrebbe somministrato della droga durante le riprese di un video porno girato illegalmente in Italia alcuni giorni fa, precisamente il 3 giugno 2012».

A non smentire le parole di Sara, il suo ex compagno e legale Alfonso Luigi Marra: «Era piena di coca». Tommasi era pronta alla presentazione di un esposto penale e a una citazione civile per danni. Ma avendo preso atto della parola data da De Vincenzo «gli avvocati Marra e Campana rinunziano in ogni caso a ogni ulteriore incarico a riguardo».

 

 

 

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