1- I SOLDI A TRIESTE, IL COMANDO A MILANO: BASTA OPPORSI A MEDIOBANCA E I VERTICI DEL LEONCINO SALTANO COME BIRILLI. ANZI, NEANCHE OPPORSI, BASTA "NON INFORMARE" CHE UN PROPRIO CLIENTE HA PROGETTI DIVERSI DA QUELLI DI NAGEL E NON RIUSCIRE A FRENARLO, PER PAGARE CON LA POLTRONA. NON RICORDA LO SCHEMA MAFIOSO DEI MANDAMENTI, CON LE FAMIGLIE CHE DEVONO GARANTIRE IL CONTROLLO SUL PROPRIO TERRITORIO? - 2- LE PRINCIPALI BANCHE ITALIANE, A COMINCIARE DA INTESA, UNICREDIT, MPS E BPM, SONO SOTTO ACCUSA PER AVER FATTO LE FURBE CON IL FISCO FACENDO SPARIRE MILIARDI DI IMPONIBILE IN FINTI DERIVATI. MOLTE HANNO GIÀ "PATTEGGIATO" E QUALCUNO, COME PROFUMO, È SOTTO PROCESSO. MA ARROGANCE SAREBBE SOLO IL PRIMO DELLA LISTA - 3- E ALLORA IL GOVERNO DELLE BANCHE TI SFORNA UNA BELLA DELEGA FISCALE NELLA QUALE SI PREVEDE CHE "TUTTI I CASI ASCRIVIBILI A FATTISPECIE ABUSIVE SIANO ESCLUSI DA RILEVANZA PENALE". BEL COLPO, EH? SE NE OCCUPA SOLO ‘’REPUBBLICA’’, MA SENZA OVVIAMENTE SPIEGARE COSA - E SOPRATTUTTO CHI - C'È DIETRO QUESTA STRANA RIFORMILLA -

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A cura di COLIN WARD e CRITICAL MESS

I SOCI DI PIAZZETTA CUCCIAI SOCI DI PIAZZETTA CUCCIAALBERTO NAGEL E RENATO PAGLIAROALBERTO NAGEL E RENATO PAGLIARO

1- I SOLDI A TRIESTE, IL COMANDO A MILANO...
Dimenticate tutta la propaganda sulle Generali primo grande gruppo italiano, "player internazionale" (come dicono le cartelle stampa) e via salmodiando. La verita' e' che basta opporsi ai progetti dell'azionista Mediobanca e i vertici del Leoncino saltano come birilli. Anzi, neanche opporsi, basta "non informare" che un proprio cliente ha progetti diversi da quelli di Piazzetta Cuccia e non riuscire a frenarlo, per pagare con la poltrona. Non ricorda lo schema mafioso dei mandamenti, con le famiglie che devono garantire il controllo sul proprio territorio? Ecco l'imbarazzata cronaca delle gazzette di Lorsignori, confinata nelle pagine per addetti ai lavori.

Alberto Nagel e Renato PagliaroAlberto Nagel e Renato Pagliaro

"I grandi soci Generali licenziano Perissinotto. Al suo posto c'e' Greco. Ma l'ad non ci sta: "Mediobanca fa solo i suoi interessi" (Stampa, p. 26). "Generali, resa dei conti sull'ad Perissinotto. Domani cda, Mediobanca e soci per la sostituzione ma lui risponde con una lettera di fuoco" (Repubblica, p. 30).

Sul Corriere a Bocconi, Massimo Mucchetti s'incarica di illustrare da par suo le ragioni del padrone post-cucciano: "Il verdetto dei soci e il ruolo di Intesa. La mossa di Mediobanca e la svolta dei privati", che sarebbero De Agostini e Caltagirone. Almeno, quelli affidabili per Alberto Nagel (p. 35).

Il Giornale lascia ancora aperto uno spiraglio: "Si tratta per evitare lo scontro nel cda di domani. I dubbi di Della Valle" (p. 23). Sara' quello che risulta all'amico negoziatore Tarak Ben Ammar.

Giovanni PerissinottoGiovanni Perissinotto

Repubblica invece va al sodo e spiattella, aiutata dalla marginalita' del suo editore: "Quell'incrocio con la partita Fonsai che ha fatto infuriare Piazzetta Cuccia. La Palladio di Roberto Meneguzzo e' scesa in campo a fianco di Arpe per la compagnia di Ligresti". Secondo Giovanni Pons, il principale capo d'imputazione di Perissi-rotto, a parte il calo del titolo, sarebbe non aver fatto nulla per fermare i nuovi barbari Meneguzzo-Arpe e "la loro azione di disturbo dell'operazione Fonsai-Unipol, sfociata anche in due diverse offerte a quelle messe in campo dalle banche". Bell'esempio di capitalismo di relazioni. Anzi, di interdizioni.

greco mario ad ras lapressegreco mario ad ras lapresse

2- NON AVRAI ALTRA LEGGE CHE IL CODICE IBAN...
Le principali banche italiane, a cominciare da Intesa, Unicredit. Montepaschi e l'ineffabile Bpm, sono sotto accusa per aver fatto le furbe con il fisco italiano facendo sparire miliardi di imponibile in finti derivati. Molte hanno gia' "patteggiato" con l'Agenzia delle entrate e qualcuno, come Alessandro Profumo, e' sotto processo a Milano. Ma Arrogance sarebbe solo il primo della lista, per via di qualche firma di troppo. E allora il governo delle banche ti sforna una bella delega fiscale nella quale si prevede che "tutti i casi ascrivibili a fattispecie abusive (abuso di diritto, ndr) siano esclusi da rilevanza penale".

TARAK BEN AMMARTARAK BEN AMMAR

Bel colpo, eh? Se ne occupa solo Repubblica (p. 29), ma senza ovviamente spiegare cosa - e soprattutto chi - c'e' dietro questa strana riformilla. Con una certa omerta', il quotidiano diretto da Eziolo Mauro si limita solo a dire che "impatterebbe su alcuni procedimenti in corso di giustizia tributaria".

Intanto, solita figura di cavolo sul terremoto: "Tassa sulla solidarieta', le banche si scusano. Retromarcia dell'Abi sulle commissioni applicate ai bonifici per i terremotati: 'Un errore del sistema informatico" (Giornale p. 5). Quel bastardo del 'sistema informatico' ha chiesto fino a 5 euro per un bonifico in Emilia.

ROBERTO MENEGUZZOROBERTO MENEGUZZO

3- NON FA SOSTA LA SUPPOSTA...
"Fornero ammette: errore sugli esodati. Con 4 voti di fiducia la riforma del lavoro passa al Senato. Ora alla Camera. L'incognita sulla blindatura del testo per Montecitorio" (Corriere, p. 19). In festa Illustrato Fiat: "Riforma del Lavoro. Primo si' al Senato. Monti: "E' per il bene dei giovani" (Stampa, p. 16). Ma certo, tanto sappiamo come trovano lavoro i vostri figli. Sprezzanti le foto della Frignero che abbraccia Rigor Montis come dopo un gol. Milioni di lavoratori si chiederanno: "Cazzo ridi?".

4- ULTIME DA RAISET...
"Rai nel caos, oggi vertice a palazzo Chigi. Il cda si spacca, bloccati i palinsesti autunnali. Monti cerca il nuovo presidente" (Repubblica, p. 18). Tra i candidati principali don Flebuccio de Bortoli e Giulio Anselmi.

MATTEO ARPEMATTEO ARPE

Con la galassia Generali-Mediobanca in piena guerra e le poltrone Rai a dare inizio allo smottamento delle direzioni (Corriere compreso), si capisce la grande cautela con cui si muovono tra i poteri marci tutti gli aspiranti direttorissimi di questo disgraziato Paese.

ALESSANDRO PROFUMOALESSANDRO PROFUMO

5- GIORNALISMO KAZAKO
La stampa patriottica si diverte con Lucky Lusi e i maggiordomi, ma gira alla larga dalle inchieste giudiziarie sui gruppi e sugli affari che contano. A meno che le indagini dei pm siano funzionali a battaglie finanziarie in corso (tipo scalate bancarie) o a scontri di poltrone (come Finmeccanica). Fanno eccezione Giuseppe Guastella e Luigi Ferrarella, ancorche' seminascosti dal Corriere, con questa storia: "E il kazako compro' la casa del principe Andrea. 'Con tangenti Eni'. Il genero del presidente Nazarbayev compare nell'inchiesta milanese sui fondi della compagnia energetica italiana" (p. 25). Secondo i pm milanesi sarebbero volate stecche per oltre 20 milioni di dollari.

GIUSEPPE MUSSARIGIUSEPPE MUSSARI

6- FREE MARCHETT...
Il Divo Giorgio porta un po' di giornaliste a merendare in Cina ed e' subito weltanshauung. "Armani, dieci anni col Dragone. 'Ma penso alla mia Italia da salvare'. Mega sfilata al New Tank di Pechino con modelle cinesi e vip" (Repubblica, p. 24). "Armani e il futuro: "Una fondazione per aiutare i miei eredi'. A Pechino re Giorgio svela i piani per l'azienda e una preoccupazione per l'Italia: 'Non siamo più' felici" (Stampa, p. 24). Solo perche' consumiamo di meno?

Monti - ForneroMonti - Fornero

7- FREE MARCHETT CON LA GOMMA...
"Pirelli parte dal Messico per diventare leader mondiale. Tronchetti: obiettivo il primato nel segmento 'premium'". Lo portano in gita in Messico, e l'invitato speciale della Stampa e' davvero felice (p. 26)

LUIGI LUSILUIGI LUSI

8- PARATE E PIRLATE...
In Italia, la madre degli ipocriti e' sempre incinta: "Fanfare mute alla parata del 2 Giugno. Ecco come sara' la sfilata: settori ridotti da 6 a 3 e minuto di silenzio per le vittime del sisma" (Corriere, p. 11). E sti grandissimi cavoli! Poi apri il Cetriolo Quotidiano e scopri:
"Al Quirinale un rinfresco rinforzato. Duemila invitati, duecento camerieri, migliaia di bottiglie di vino e il catering Nicolai" (p. 7). Ma annullare lo struscio nei giardini del Quirinale e mandare tutto in Emilia? No, da noi la farsa deve sempre andare avanti.

GIORGIO ARMANIGIORGIO ARMANI

9- ULTIME DA UN POST-PAESE...
"Quei capannoni riaperti subito solo con l'autocertificazione. L'ira del sindaco di Medolla: usati tecnici di fiducia, evitando i Comuni" (Corriere, p. 6).

 

 

 

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