1- VABBÈ. ARIDATECE I CINEPANETTONI. DE SICA, BOLDI, LA FERILLI, IL CIPOLLA, NERI PARENTI, I VANZINA, LE SCORREGGE, LE PAROLACCE, IL RUTTO LIBERO. ALLA FACCIA DEL RINNOVAMENTO. L’UNICO VIAGGIO CHE SI FA NELL’ATTESISSIMO “IMMATURI” È NELLA NOIA - 2- SE IL PRIMO “IMMATURI” POGGIAVA CON GRANDE FRESCHEZZA SU UNA IDEUZZA DEBOLE, MA EFFICACE, QUELLA DEI QUARANTENNI COMPAGNI DI SCUOLA CHE SONO OBBLIGATI A RIPETERE LA MATURITÀ, ARRIVATI AL (TROPPO) RAPIDO SEQUEL, LA TROVATA SI DIMOSTRA FRAGILE E NON TROVA NELLA SCENEGGIATURA, CHE PREVEDE UN VIAGGIO TUTTI INSIEME IN GRECIA, IL MODO DI INTRECCIARE IL TUTTO IN UN RACCONTO UNITARIO - 3- EPPURE LA PARTENZA DELLA PELLICOLA È PARTICOLARMENTE BUONA, A PARTE L’ECCESSO DI MARCHI, ESIBITI CON LA SACROSANTA VOLONTÀ DI FAR CASSA SUBITO, MENTRE TRA I COPRODUTTORI DI MEDUSA E LOTUS DI MARCO BELARDI SFILA UNA CORDATA DI BANCA INTESA, ALITALIA, CHE SEMBRA LA PAGINA WIKIPEDIA DI CORRADINO PASSERA -

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"Immaturi"- di Paolo Genovese

Marco Giusti per Dagospia

immaturi - AMBRA E BOBULOVAimmaturi - AMBRA E BOBULOVA MARCO GIUSTIMARCO GIUSTI

Il viaggio di Paolo Genovese. Vabbè. Aridatece i cinepanettoni. Christian, Boldi, la Ferilli, il Cipolla, Neri Parenti, i Vanzina, le scorregge, le parolacce. Alla faccia del rinnovamento. Qua l'unico viaggio che si fa, purtroppo, è nella noia. Insomma, se il primo "Immaturi" diretto da Paolo Genovese con grande freschezza, poggiava su una ideuzza debole, ma efficace, quella dei quarantenni compagni di scuola che sono obbligati a ripetere la maturità, ideuzza che serviva soprattutto per unire le varie storie e i vari attori definendo neanche età, gusti, tendenze, arrivati al (troppo) rapido sequel, la trovata si dimostra fragile e non trova nella sceneggiatura, che prevede un viaggio tutti insieme in Grecia, nell'isola di Paros, il modo per sviluppare ulteriormente caratteri e situazioni e, soprattutto, di intrecciare il tutto in un racconto unitario.

Va detto che la partenza è particolarmente buona, a parte l'eccesso di marchi, esibiti con la sacrosanta volontà di far cassa subito, mentre tra i coproduttori di Medusa e Lotus di Marco Belardi sfila una cordata di Banca Intesa, Alitalia, che sembra la pagina wikipedia di Corrado Passera. Ma il ritmo è molto serrato, le battute giuste, gli attori funzionanti. E pensiamo a quanto sia più moderna questo tipo di commedia di Paolo Genovese rispetto ai modelli di De Laurentiis. Finché siamo a Roma.

immaturiimmaturi

Appena si parte per Paros gli immaturi si scontrano con la tragica realtà della commedia italiana. Intanto arrivano altre ragazze, le italiane Francesca Valtorta e Lavinia Longhi, la colombiana Aurora Cossio e la spagnola Rocio Morales Munoz, che si esibisce in una notevole imitazione del vecchio spot Martini di Charlize Theron.

Proprio l'arrivo delle ragazze, anche carine e non troppo imbarazzanti come in tante produzioni Medusa, provoca, oltre che l'ovvia scomparsa delle protagoniste del film, Ambra, che non sa che fare per tutto il film, Barbara Bobulova e Luisa Ranieri, sottoutilizzate come mogli cornute di Christian e Boldi, una serie di equivoci e di tradimenti veri o presunti dei maschi del gruppo che porterà a un naturale scivolamento verso i territori risaputi del cinepanettone natalizio.

Ma il cinepanettone, intanto, bisogna saperlo fare, e Genovese sa fare un altro tipo di cinema, più moderno diciamo, più di movimento, ma non quello. Inoltre Ricky Memphis e Raoul Bova, proprio nei panni dei mariti traditori, non funzionano bene come Christian e Boldi e non c'è la Belen o la Ferilli di turno che possa far girare la commedia pochadistica.

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Un attimo. Genovese si lascia tra le storie che mette in piedi, quella lacrimosa, con Anita Caprioli malata di cancro che perde i capelli in viaggio con gli amici e Paolo Kessisoglu innamorato di lei, forse sì o forse no. E' l'unica idea un po' nuova del film, ma per non scivolare troppo sul drammatico, non è del tutto credibile, e rimane così non sviluppata.

Quando poi iniziano ad arrivare nell'isola di Paros il padre di Ricky Memphis, il grande Maurizio Mattioli, l'ex fidanzata di Luca Bizzarri, cioè Lucia Ocone e perfino Alessandro Tiberi, il fidanzato di Ambra, per non parlare del cammeo di Luca Zingaretti..., la frittata è fatta. Come a dimostrare che non si riusciva a sviluppare, con i tanti attori che già erano stati messi in scena, una storia credibile.

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Il sovraffollamento è un altro dei rischi del cinepanettone, lo sanno bene specialisti come i Vanzina e Neri Parenti. E se si deve sviluppare un racconto comico non hai bisogno di arrivi esterni improvvisi. Qui ne abbiamo addirittura tre, come fossimo in un bar di Campo de' Fiori e non in vacanza in Grecia. Finché Genovese resta nella nuova commedia italiana, coi suoi attori e con l'impostazione del vecchio "Immaturi", più o meno le cose funzionano, ma quando scivola nel film di viaggio e si affaccia l'effetto cinepanettone o l'effetto dei viaggi in Grecia dell'epoca Muccino, la sceneggiatura fa acqua da tutte le parti e la regia, pur attenta e veloce, non riesce a rimettere le cose a posto.

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Tutto affoga nella noia e abbiamo il tempo per chiederci in quale film Medusa, in quale fiction Mediaset abbiamo già visto queste ragazze. Mentre Ambra gira per Paros con un cocomero in braccio non si capisce per quale ragione. No, no, richiamate subito Christian e Sabrina...

 

 

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