Alberto Mattioli per “la Stampa - TuttoLibri”
Non è che per il 2020 ci sia esattamente l'imbarazzo della scelta. Quanto a titoli e di chi deve dirigerli-cantarli-metterli in scena, i teatri d'opera italiani sono più ripetitivi e prevedibili di una supercazzola di Conte o di un comizio della Meloni. Si è pensato di segnalare al gentile lettore quel non molto che sfugge all'eterno ritorno del sempre uguale, e quindi vale (forse: lo sapremo solo vedendo) il viaggio.
La Scala
Noblesse oblige, iniziamo dalla Scala. Sulla carta, lo spettacolo più stimolante è «Salome» di Strauss (prima 1'8 marzo, in bizzarra coincidenza con la Festa della donna): sul podio Riccardo Chailly, regia di Damiano Michieletto. Siamo curiosi di vedere cosa combinerà Michieletto su un titolo del genere e come andrà la sua collaborazione con Chailly.
Da segnalare anche «Pelléas et Mélisande» di Debussy perché lo dirige Daniele Gatti (4 aprile) che già lo fece benissimo a Firenze, «Agrippina» di Hàndel, un'opera di straordinaria resa teatrale diretta da Gianluca Capuano e messa in scena da Robert Carsen (17 ottobre, notevole anche la compagnia di canto) e la strana coppia formata da «Erwartung» di Arnold Schónberg e «Intolleranza 1960» di Luigi Nono, il 29 ottobre.
Dirigerà, se starà bene, Zubin Mehta, spettacolo affidato di nuovo a Michieletto. A Milano torna dal 10 novembre anche un blockbuster vintage come «La Gioconda» di Ponchielli: ghiotte la compagnia (Herrndez, Barcellona, Meli, Salsi, Tagliavini) e la regia di Davide Livermore, stupisce che a dirigerla sia stato chiamato Adam Fischer, ma si sa che ogni so-vrintendente, in questo ca-so Pereira, hai suoi pallini.
Il Regio di Torino
DAMIANO MICHIELETTO zubin metha
Andando in senso orario da nord-ovest, tocca al Regio di Torino, dove la stagione, l'ultima firmata dalla precedente gestione, è davvero modesta. Dovendo scegliere, è da vedere «Violanta» di Korngold (21 gennaio), in prima italiana nonostante risalga al 1916, diretta da Pinchas Steinberg con la regia del novantenne Pierluigi Pizzi e da rivedere «La Damnation de Faust» di Berlioz (8 aprile) che aprì all'O-pera di Roma due stagioni fa, per lo spettacolo incredi-bile di Michieletto. Lo stesso allestimento, per inciso bellissimo, di Paolo Fantin serviranno anche per una «Passione secondo Matteo» di Bach in forma scenica: regia di Andrea Bernard, canta Ian Bostridge.
L'Arena di Verona
CARLO FUORTES AI WEIWEI Anna Netrebko
A Verona, l'Arena riesuma al Filarmonico (dal 29 marzo) il rarissimo «Amleto» di Faccio. Per l'estate all'aperto ci sono una nuova produ-zione di «Cav&Pag» che debutta il 13 giugno, e poi tre gala «ad personam»: Jonas Kaufmann il 28 giugno, Plkido Domingo il 7 luglio, Anna Netrebko il 23 luglio.
La Fenice di Venezia
Alla Fenice, da segnalare il «Rigoletto» che arriva da Amsterdam il 23 aprile: spettacolo, pare, ecceziona-le del solito Michieletto e interpretazione non meno sensazionale di Luca Salsi. Il «Farnace» di Vivaldi par-cheggiato al Malibran dal 30 aprile merita perché l'o-pera è bellissima, la dirige Diego Fasolis e c'è il derby dei maggiori controtenori italiani, Carlo Vistoli-Raf-faele Pe. Al Verdi di Trieste, da segna-lare il 17 gennaio «Lucrezia Borgia» di Donizetti, un ca-polavoro rappresentato troppo poco, con la stessa protagonista, Carmela Re-migio, e nello stesso allesti-mento di Andrea Bernard che hanno appena trionfa-to a Bergamo e a seguire, dal 7 febbraio, un «Boris Go-dunov» diretto da Alexan-der Anissimov.
Bologna e Firenze
Al Comunale di Bologna la stagione si apre il 24 genna-io con un «Tristan und Isol-de» che arriva da Bruxelles e che, più che uno spettacolo, è un'installazione. Ma sul podio c'è Juraj Valchua, un grande talento in costante crescita. A Firenze si dà una chance alla dimenticata «Risurrezione» di Alfano (dal 17 gennaio, regia di Ro-setta Cucchi, sul podio Francesco Lanzillotta), mentre al Maggio sfiziano l'«Otello» di Verdi per il debutto di Fabio Sartori (direttore Mehta, regia di Valerio Binasco), la prima assoluta di «Jeanne Dark» di Fabio Vac-chi dalla «Pulzella d'Orléans» di Voltaire, «7 Dea-ths of Maria Callas», l'installazione di Marina Abramo-vié e, peri feticisti delle vecchie glorie che non mollano, il recital di Edita Grube-rova il 14 giugno.
L'Opera di Roma
ai weiwei con carlo fuortes foto di bacco (1)
L'Opera di Roma è in grande spolvero e propone al-meno quattro spettacoli da non perdere: un «Eugenio Onegin» Conlon-Carsen (18 febbraio), una «Kat'a Kabanova» Robertson-Jo-nes (19 aprile) e i due Stravinsky diretti da Gatti in ottobre: «The Rake's Progress» (regia di Graham Vick) ed «Oedipus Rex». Però tutto il baccano mediatico sarà su «Turandot» messa in scena da Ai Wei Wei il 25 marzo.
Dal San Carlo al Massimo
Il San Carlo di Napoli vale la trasferta per il debutto italia-no in «Norma» di Angela Meade (in seconda compagnia: 14 e 16 febbraio) e per la ripresa dell'«Amour des trois oranges» di Prokofev con la regia di Alessandro Talevi (3 maggio) e la direzione di Valcuha. Detto che al Petruzzelli si può ascolta-re il 30 ottobre il raro «Gallo d'oro» di Rimskij-Korsakov in una produzione dell'Helikon di Mosca, sono notevoli diversi appuntamenti al Massimo di Palermo, a cominciare dalla prima stagionale, il 26 gennaio con «Parsifal» messo in scena da Vick, sul podio il nuovo direttore musicale del teatro, OmerMeirWellber. Irrinunciabile «Il pirata» di Bellini con la Meade, Celso Albelo e Vittorio Prato il 3 giugno, intrigante la nuova Trilogia dapontiana, in settembre di-retta da Wellber con la regia di due francesi si spera paz-zi, Jean Philippe Clarac e Olivier Deloeuil, alias «Le Lab».
ai weiwei con carlo fuortes foto di bacco (2)
A Cagliari, come sempre, si inizia (il 31 gennaio) con una superchicca: «Palla de' Mozzi» di Marinuzzi, un titolo che suggerisce calembour devastanti ma che è in realtà molto interessante (e poi Palla in questione è baritono, quindi è «il» Palla, non «la» Palla) .
macerata opera festival sferisterio
I festival
Capitolo festival. Di Verona si è detto. L'altra Arena, lo Sferisterio di Macerata, propone dal 17 luglio un terzetto al solito sfizioso sotto l'insegna di «Bianco coraggio»: «Tosca» diretta da Lanzillotta con la regia di Valentina Carrasco, «Don Giovanni» messo in scena da Livermore, prota-gonista l'ottimo Mattia Olivieri e una ripresa del «Trovatore». Poco lontano, a Pesaro i punti forti del Rossini Opera Festival (dall'8 agosto) sono un »nuovo» «Moise et Pharaon» con la regia di Pizzi e una nuova (davvero) «Elisabetta, Regina d'Inghilterra» con la regia di Livermore.
macerata opera festival sferisterio
Al Ravenna Festival (3 giugno-17 luglio) sul podio, oltre a Riccardo Muti, Ivan Fischer e Valery Gergiev. Si apre con l'inno ambientalista «Koyaanisqatsi» di Philip Glass. I13 luglio il concerto «Le vie dell'Amicizia» diretto da Muti è «Perla Siria». A Bergamo, in autunno, faran no la festa a Donizetti con «Marino Faliero» e «La Fille du Régiment».
La sinfonica
Quanto alla concertistica, le tre maggiori orchestre ita-liane hanno programmi e in-terpreti non troppo dissimili. Segnaliamo per la Filarmonica della Scala una «Passione secondo Matteo» diretta da Philippe Herreweghe il 6 aprile e 1'11 maggio una tappa dell'integrale beethoveniana di Chailly con il violino magi-co di Leonidas Kavakos; per l'Orchestra Sinfonica nazionale Rai, la Nona di Mahler officiata da Daniele Gatti il 9 e 10 gennaio e il concerto diretto da Daniel Harding il 9 e 10 aprile; per Santa Cecilia, il concerto di gennaio diretto da sir Tony Pappano con la violinista Janine Jansen, poi portato in tournée europea, e la bizzarra «Messa di gloria» di Rossini diret-ta sempre da Pappano con un grande cast canoro in aprile. Buon 2020.