''QUANTO VALE AVER TOLTO LA VITA A MARCO VANNINI? L'ERGASTOLO'' - LA SECONDA PUNTATA DI ''STORIE MALEDETTE'' SULLA MORTE DEL VENTENNE DI LADISPOLI, IN MEZZO A TUTTE LE CONTRADDIZIONI DI ANTONIO CIONTOLI, CHE SECONDO LA FAMIGLIA DELLA VITTIMA SI È PRESO LA COLPA DELLA MORTE AL POSTO DEL FIGLIO - LA LEOSINI: ''LEI, COL SUO COMPORTAMENTO ASSURDO E PRESUNTUOSO, HA ROVINATO LA VITA ALLA SUA FAMIGLIA''. E ALLA SCIARELLI: ''CON GLI OSPITI SONO NEUTRALE''

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1. MARCO VANNINI, CIONTOLI IN TV: «QUANTO VALE AVER TOLTO LA VITA A MARCO?». «L’ERGASTOLO»

Clarida Salvatori per www.corriere.it

 

antonio ciontoli intervistato da franca leosini antonio ciontoli intervistato da franca leosini

«Perché Antonio Ciontoli parla adesso? Perché non ha aspettato la fine del processo?». Se lo è chiesta amareggiata Marina, la mamma di Marco Vannini dopo la prima puntata di «Storie maledette», andata in onda domenica sera su Rai3. E se lo chiedono in tanti. La risposta sta forse nelle domande con cui la conduttrice, Franca Leosini, incalza lo stesso Ciontoli nei primi minuti della seconda puntata dedicata al caso Vannini, trasmessa martedì in prima serata. «Ci sono tanti dubbi che a sparare sia stato suo figlio Federico. Ci sono anche testimonianze, come quelle dei suoi vicini, che indirizzano in questa direzione».

 

La versione di Vannicola

antonio ciontoli antonio ciontoli

E ci sono anche le dichiarazioni di un negoziante di Tolfa, Davide Vannicola, che sostiene di aver saputo dal carabiniere Roberto Izzo (ex comandante della stazione di Ladispoli, ndr), ora indagato per favoreggiamento e falsa testimonianza, che Ciontoli lo avrebbe chiamato a poche ore dallo sparo nel bagno di casa sua e insieme avrebbero deciso che sarebbe stato lui a prendersi la colpa dell’accaduto. Circostanze che però lo stesso Ciontoli e lo stesso Izzo smentiscono categoricamente.

 

A parte una dichiarazione iniziale in cui il militare e sua moglie, Maria Pezzillo (condannata in primo e in secondo grado con il resto della famiglia a 3 anni per omicidio colposo, ndr) affermavano di essere stati a cena fuori quel 17 maggio del 2015, dichiarazione poi non confermata, c’è la signora Maria Cristina, vicina di casa della famiglia Ciontoli a Ladispoli, che ricorda chiaramente che la macchina dello 007 della Marina militare non era parcheggiata al solito posto, ma che è arrivata solo in un secondo momento.

 

La stessa mamma di Marco è convinta che il responsabile sia Federico, il fratello di Martina. Lo aveva detto chiaramente anche in diretta tv a Domenica In, intervistata da Mara Venier. «Federico e Marco erano amici - cerca di spiegare Ciontoli alla Leosini - non c’erano tensioni tra loro. Perché avrebbe dovuto sparare?».

 

«Quanto vale aver tolto la vita a Marco?»

A questo proposito, la Leosini cerca di far chiarezza su chi sia stato davvero a impugnare la pistola e incalza con prove e dati che definisc «di indiscutibile attendibilità» raccolte dai Ris. «Quella sera, nel garage della vostra villetta, i Ris hanno effettuato la prova dello stub (ricerca di tracce di polvere da sparo, ndr) su di lei e sui suoi figli -racconta -. La sentenza sulla base di quegli esami sostiene che solo lei, Antonio Ciontoli, era presente nella stanza al momento dello sparo».

antonio ciontoli 1 antonio ciontoli 1

 

La condanna a 14 anni in primo grado all’opinione pubblica sembrava poco. Poi la riduzione a 5 anni in Corte d’Appello ha fatto esplodere la rabbia, anche quella dei genitori di Marco. «Ciontoli quanto vale aver tolto la vita a Marco?», chiede Leosini. «L’ergastolo», risponde titubante il responsabile di quella morte, che a oggi ha presentato tramite il suo legale ricorso in Cassazione perché sia dimezzata la pena da 5 a 2 anni e mezzo. E non solo: alla Suprema Corte chiede anche l’assoluzione di tutto il resto della famiglia.

 

La separazione, senza lavoro e con problemi economici

antonio ciontoli a storie maledette 2 antonio ciontoli a storie maledette 2

«Una famiglia a cui lei, con il suo comportamento assurdo e presuntuoso, ha rovinato la vita», affonda il colpo la conduttrice, restando impassibile anche davanti alle lacrime di un uomo che si dice «fragile e vulnerabile, che ha perso ogni certezza, a cui è rimasta solo poca dignità e che vorrebbe solo fare un’ultima intima riflessione: alla fine di tutto questo rimarrà solo il dolore lacerante e la consapevolezza di quanto bello era Marco e di quanto avrebbe potuto ancora esserlo. E che per un mio tragico errore non sarà. È giusto che io paghi, anche penalmente».

 

In chiusura di trasmissione Leosini si sofferma a descrivere la vita della famiglia Ciontoli oggi: vivono separati, i coniugi «in una prigione a cielo aperto, sospesi dal lavoro e col minimo dello stipendio», i figli «che vivacchiano e non riescono più a trovare un‘occupazione». Ma poi le immagini di un ragazzo biondo, sorridente, sui banchi di scuola o in bici, piccolo con l’apparecchio ai denti o vestito di tutto punto con il papillon, sempre circondato dalla sua mamma e dal suo papà, riportano l’attenzione sul vero, sfortunato e mai dimenticato protagonista di tutta questa tragica vicenda: Marco Vannini.

 

 

roberta petrelluzzi roberta petrelluzzi

 

2. L' INTERVISTA ALL' UOMO CHE UCCISE VANNINI FA LITIGARE LE DIVE DEL PROCESSO TELEVISIVO

Michela Tamburrino per “la Stampa

 

Le regine della nera si litigano un assassino. Oppure, la faida dell' estate vede protagoniste le primedonne del noir televisivo. #Leosiners e #chilavisiters di solito alleati nella stima reciproca stavolta scendono in guerra. E' stato detto ed è stato scritto con quel senso di ritrovato pollaio che tanto piace evocare quando due super professioniste incrociano la sciabola.

 

Le protagoniste della singolar tenzone sono Franca Leosini e Federica Sciarelli. Il motivo del contendere è quel signore paffuto e dallo sguardo non sveglissimo che risponde al nome di Antonio Ciontoli, l' assassino di Marco Vannini, un ragazzo di vent' anni che in una notte del maggio 2015 fu colpito per spavalderia e per stupido gioco dalla pistola del futuro suocero, appunto Ciontoli, sottufficiale di Marina.

marco vannini 11 marco vannini 11

 

Ciontoli è stato condannato in appello a 5 anni, dopo i 15 del primo grado in quanto gli era stato riconosciuto l' omicidio colposo. E proprio lui è apparso contrito e avvilito domenica sera, su Raitre, in una edizione speciale di «Storie maledette» ideata e condotta da Franca Leosini, come al solito baciata dall' audience. Ieri sera la seconda parte.

 

La polemica

Ma già prima di domenica la famiglia del ragazzo ucciso era andata in un' altra trasmissione baciata dall' audience, «Chi l' ha visto?», condotta da Federica Sciarelli che ne è anche autrice. La madre del ragazzo, Marina, si era detta costernata dal fatto che l' assassino di suo figlio ricevesse tanta attenzione e che nessuno li avesse avvertiti che una trasmissione su di lui sarebbe andata in onda. «Abbiamo saputo che chiederà il nostro perdono ma noi non lo perdoneremo mai. Non avrà mai il nostro perdono. Mai». E qui Federica Sciarelli ha aggiunto.

marco vannini 10 marco vannini 10

«Per dovere di chiarezza dobbiamo dire che noi di "Chi l' ha visto" abbiamo sempre chiesto l' intervista ad Antonio Ciontoli. A noi Ciontoli l' intervista non l' ha mai concessa.

Come si dice, fatevi una domanda e datevi una risposta».

 

Un attacco a freddo pur se condito da sarcasmo, una frase sibillina che potrebbe far sospettare di tutto mentre apre la strada a qualsivoglia interpretazione. Che Ciontoli abbia scelto Leosini perché più accomodante nelle domande. Che Ciontoli volesse accreditarsi agli occhi dei telespettatori come uno sventato vittima della sua stessa leggerezza e nulla più con il beneplacido di Leosini. La quale non ha voluto ribattere, pare abbia detto di non voler scendere in un agone che non le appartiene. Chi la conosce bene non la descrive furibonda ma stupita, quello sì.

martina ciontoli martina ciontoli

 

Le signore della nera

Forse anche dispiaciuta perché l' attacco le arriva da una donna che conosce quanto lei quel mestiere. Infatti, l' unica dichiarazione rilasciata dall' amata e stimata Leosini che non disdegna d' essere anche incontrastata icona gay, è stata: «Io non commento Federica Sciarelli. A parte il fatto che quando intervisto non si capisce mai che cosa io pensi, resto favorevole a un solo elemento: la verità. E' l' unico obiettivo che tento di raggiungere nelle tante "storie maledette" che ho costruito. Cerco in tutti i modi di non far capire il mio pensiero, studio gli atti del processo fino a conoscerli alla perfezione». Così si apre a Raitre una voragine che non ci si aspettava. Il direttore Stefano Coletta preferisce non schierarsi.

 

marco vannini martina ciontoli marco vannini martina ciontoli

L' imbarazzo in Rai

Se Leosini (che in queste due puntate aveva assunto il piglio del pm) dovesse rivolgersi ai piani alti di viale Mazzini che già stanno ragionando sul da farsi e se pretendesse che Sciarelli chiarisca in video nella prossima trasmissione, cioè stasera, che il suo intento non era diffamatorio, allora la storia si farebbe complessa. Sciarelli intanto minimizza. Chiusa in saletta di montaggio appunto per mettere a punto la trasmissione di stasera, risponde a domanda precisa su che cosa sia accaduto. «Non è accaduto proprio nulla. Ho solo detto che a noi Ciontoli l' intervista non l' ha mai data». E quel riferimento al farsi una domanda e al darsi una risposta? «Ho citato Marzullo. Sono imperdonabile!».

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