ABBIAMO SBAGLIATO MESTIERE - IN CALIFORNIA, SVIZZERA E CANADA RILASCIANO IL CERTIFICATO PER DIVENTARE EDUCATORE EROTICO PROFESSIONISTA, IN PRATICA AIUTI DONNE E COPPIE A RISOLVERE TENSIONI SESSUALI, REGALANDO, SE NECESSARIO, IL LIETO FINE ORGASMICO

Racconta Matthew: «Capita che io mi ecciti. Non posso impedirmi un’erezione, è il modo in cui il mio corpo esprime un desiderio, ma non la soddisfo. Io qui sto al servizio altrui. Mi possono toccare dove vogliono, anche sui genitali. Oppure vogliono disperatamente essere toccate, e io lo faccio volentieri, belle o brutte, per farle sentire desiderate»...

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Jill Hamilton per “Alternet

 

Gli educatori erotici fanno massaggi totali per aiutarci a raggiungere quello che vogliamo raggiungere, che si tratti di orgasmo, esplorazione della sessualità, risoluzione delle tensioni. E’ un misto fra una seduta terapeutica, una ricerca spirituale e una visita alla spa.

 

Suona strano e lo è. Ma anche no. Questi lavoratori che ottengono certificati professionali in California, Svizzera e Canada, e in altri luoghi progressisti, non sono gigolò o prostitute. Non ti scopano e non ti fanno fellatio o cunnilingus, ma quello che succede durante la seduta è ugualmente sessuale. Tra te e il terapeuta possono sbocciare momenti di incredibile intimità. Si tratta di estranei, eppure possono vederti nello stato più vulnerabile possibile. Sono ibridi, ma possono regalare “il lieto fine”.

 

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«La terapia tantrica è l’atto, bello e coraggioso, di prendersi cura di sé e degli altri» scrive Matthew sulla sua pagina web «Se e quando decidete di ricevere questo tipo di tocco e attenzione, sarà una ammissione personale, indipendente dalla preferenza sessuale e dal livello di attività sessuale nella vostra vita».

 

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Matthew lavora a New York City e fa questo mestiere da tre anni. Le sue pazienti sono soprattutto donne o coppie (gli uomini in genere preferiscono un terapeuta gay), possono essere importanti donne d’affari o 75enni che i mariti non scopano da 15 anni. Ogni incontro è diverso, dipende da cosa emerge durante la seduta. Ad esempio, una donna che inizialmente gli aveva chiesto di non toccarle il seno perché quella non era mai stata una zona sensibile, ha finito per sfogare emozioni e improvvisamente le tette sono diventate zona sensibilissima. Dice Matthew: «Ha avuto un orgasmo mentre piangeva, per venti minuti, e sembrava più un orgasmo di dolore che di piacere. E’ stato un momento potente per entrambi».

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Perché la gente va da lui? «Qualcuno cerca avventura, un’esperienza che implichi energia sessuale. Altri percepiscono che qualcosa non va nella loro vita e che il disagio dipende dal sesso. Altri ancora hanno un bisogno disperato di essere toccati ma non sanno chiederlo.

 

Oppure vogliono liberarsi da un trauma, abbandonarsi tra le braccia di un uomo forte del quale si fidano. Una volta una donna venne con l’intenzione di fare a botte. Per 90 minuti espresse la sua rabbia fisica mentre io la tenevo, cercavo di bloccarla per farle il massaggio. Voleva questo.

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Mi chiese se poteva sfogarsi però in uno spazio semi-sessuale con un uomo di fronte. Un’altra volta ho lavorato con una donna affetta da Sla, è stato così intenso che ho pianto una dozzina di volte. Fu incredibile. Sentiva che il suo corpo le era alieno, a me sembrava così umano, con braccia, gambe, mani, e tutti gli arti esattamente dove dovevano stare.

 

STACY MARTIN STACY MARTIN

Però erano fragili, attorcigliati, appassiti, tesi, estremamente sensibili. Lei parlava piano, le parole strozzate in sospiri. Guida la sedia a rotelle con la mano migliore e la conosco a malapena, ma riconosco che ha un forte desiderio, un appetito sessuale vitale, e quando la sua forza si manifesta, testimoniarlo è una gioia».

 

Stacy Martin is a Nymphomaniac Stacy Martin is a Nymphomaniac

Ad ogni incontro, Matthew spiega il procedimento e, alla fine, fa una specie di rituale per spezzare il legame. Ci può essere affetto e ammirazione, senza che ci sia un’ancora che tiene per forza legati. Dice: «Le donne che vengono qui, pur essendo estranee, si affidano a me, si spogliano letteralmente, e io mi commuovo e le amo.

 

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Amo quelle che altri considerano belle e quelle che altri considerano brutte, ma amarle non significa costruire una relazione. Ovviamente capita che io mi ecciti ma non è quello il mio lavoro. Non posso impedirmi un’erezione, è il modo in cui il mio corpo esprime un desiderio, ma non la soddisfo. Io qui sto al servizio altrui. Non sono nemmeno un gigolò che dorme con loro.

 

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Mi possono toccare dove vogliono, anche sui genitali. Alcune donne mi hanno morso, tirato i capelli, graffiato le gambe, e va bene, possono farlo. Una mi ha chiesto un bacio, aveva bisogno del contatto labbro a labbro e ho accettato, ma non ho corrisposto. La seduta non si trasforma in una scopata, non è quella la dimensione. Infrangere le regole sarebbe buttare al vento tutto quello che ho costruito nel tempo, la fiducia altrui, soprattutto. Le donne che vengono da me vogliono sentirsi desiderate e, per farlo, non c’è bisogno di mostrargli l’uccello e dire parole sconce. Il desiderio è un’energia circolare».

 

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Che ne sanno le clienti se il terapeuta è un maniaco o no?: «Io ho le referenze, le clienti sanno come lavoro. Adoro tutta questa umanità. Mi commuove il potere dell’energia sessuale in tutte le sue forme e nelle espressioni selvagge».

 

 

 

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