1 - IL CENTURIONE ABUSIVO GIUBILATO DAL GIUBILEO
Aldo Grasso per il “Corriere della Sera”
Gladio ed elmetto, centurione perfetto. Ci voleva il Giubileo per giubilare la centuria di figuranti che a Roma sbarca il lunario intorno all' Anfiteatro Flavio inventandosi improbabili mestieri. Ci voleva il commissario Francesco P. Tronca, prefetto di Milano durante l' Expo, per stroncare i centurioni che presidiano la zona in cerca di turisti vogliosi di portarsi a casa un' inconsapevole caricatura degli antichi fasti romani. Giusto preservare almeno il decoro.
centurioni e gladiatori a roma ai fori imperiali
«Ar Colosseo nun me fanno più lavorà», ha raccontato un gladiatore abusivo. «Se mi metto l' elmo sotto l' anfiteatro so' quattrocento piotte de multa. Due ieri li hanno beccati». Sembra di essere tornati ai tempi di Carosello: «Ave so' Caio Gregorio, er guardiano der Pretorio. Fa' la guardia nun me piace, c' ho du' metri de torace».
Chi ha visto il film Benur. Un gladiatore in affitto sa che questi finti soldati romani sono poveri cristi, disoccupati, figli della crisi e dell' abusivismo diffuso e tollerato. Poi ci sono anche tanti mascalzoni che se ne approfittano, spadroneggiano e, coperti dall' armatura d' ordinanza, mettono in piedi un piccolo racket insolente.
centurioni ai fori imperiali a roma
Con il turismo di massa molte città storiche tendono a diventare Disneyland, ma quando la Roma Capitale si tramuta in un Romanzo Criminale non è certo colpa dei centurioni. Come ha scritto Stendhal, «il Colosseo è quanto di meglio ho visto a Roma. Questo edificio mi piace, sarà magnifico una volta terminato».
2 - LETTERA DI ISABELLA GHERARDI A DAGOSPIA
Non capisco la posizione presa da Aldo Grasso sul Corriere della Sera di oggi nei confronti dei "centurioni" intorno al Colosseo. Questo signore non è mai passato di fronte a questo monumento e non ha avvertito imbarazzo di fronte alla nostra civiltà messa al ludibrio da questi figuranti ottimi per qualche carro carnascialesco ma non certo per dare dignità ad un paese ? Perché insieme alla dignità da tempo abbiamo perso anche la credibilità.
Una nazione che si trasforma in un parco giochi, dove si chiudono locali storici ed al loro posto si aprono fast food e gelaterie senza porte, come bocche aperte per fagocitare e vomitare fuori subito dopo l'avventore, che permette che i nostri mercati ( un esempio per tutti Campo dei Fiori) si trasformino in mercati di merce cinese ad uso e consumo del turista dimenticando i suoi abitanti e che permette un continuo proliferare di pubs che hanno come giovani prede ragazzi di tutto il mondo che fanno le ore piccole ad ingozzarsi di birra, questa nazione non può avere credibilità e non può avere una economia prospera, perché specula e guadagna sull'immediato, ma non crea un futuro e una economia stabile.
Giovanni Sartori e Isabella Gherardi
Intendiamoci bene: la coppia di giapponesi che ama farsi la foto con il centurione, non ha nessuna coscienza storica del monumento che ha dietro di sé e che funge per loro solo da quinta teatrale. Tanto varrebbe allora che uno come Della Valle invece di restaurare il Colosseo ne costruisse uno a 10 km da Roma e ci dirottasse questi turisti. Con cinema a schermi panoramici per proiettare tutti i dipinti dei musei Vaticani e lì finalmente centurioni e centurione per servire la pizza.
Tornando ad Aldo Grasso mi chiedo se si immagini che cosa era Roma al tempo del citato Stendhal oppure di Goethe che visitava i musei capitolini al lume di una torcia, per esaltare la plasticità delle statue e di quanto rispetto questi scrittori nutrissero per le nostre rovine. Per loro Roma non sarebbe finita preda di tifosi olandesi lasciati liberi di stuprarla e andarsene impuniti con le autorità che si congratulano poiché' nessuno di loro si era fatto un graffio. Qualche graffietto invece l'aveva la fontana di Piazza di Spagna...ma trattandosi di paccottiglia del passato......
Un giorno sì e l'altro pure sento risuonare la frase" abbiamo l'80% del patrimonio artistico mondiale". Una frase idiota, se il patrimonio non viene valorizzato con dignità. Perché valorizzare non vuol dire privatizzare o almeno non solo e non in tutti i casi. Spesso questo in Italia vuol dire solo che gruppi finanziari si appropriano di strutture per farne spacci di loro prodotti potenziandone i book/coffeeshops.
Per ridare credibilità e dignità ad una nazione occorre che si sviluppi in ognuno la consapevolezza e l'orgoglio del suo ruolo nella società. E' di pochi giorni fa la notizia di un impiegato colto dalla foto di un cellulare mentre faceva un solitario al computer durante l'ora di lavoro. A me e' capitato di trovarmi di fronte allo sportello della banca e vedere che l'impiegata aveva il computer aperto sulla pagina di Facebook e poi dopo due minuti di mia attesa riaprirlo sul sito della banca.
Sempre allo sportello di una banca ho visto alzarsi un'altra cassiera con l'ombelico di fuori e i pantaloni a vita bassa. Padronissima la signora di indossarli nella sua vita privata ma non mentre maneggia i soldi degli altri. Non ha credibilità e coscienza del suo ruolo. Così pure il personale dei musei dovrebbe avere la divisa e non leggere riviste, portare pantofole e formare capannelli scambiandosi chiacchiere tra di loro. Il loro compito è sorvegliare e dare informazioni.
GIANNI ALEMANNO E DIEGO DELLA VALLE AL COLOSSEO
Spesso mi capita di passare di fronte all'uscita di un liceo e vedo ragazzine uscirne vestite come battone, pantaloncini, calze a rete, occhi pesti e sigaretta in bocca. E mi chiedo , ma la madre che le ha viste uscire di casa conciate in quel modo cosa ha in testa, come pensa di educare un figlio...be di questo ne parliamo un'altra volta.
Isabella Gherardi