BEN-ASSI DELLA MUSICA DANCE - ARRIVA DA REGGIO EMILIA IL DJ CHE STA SPOPOLANDO IN TUTTO IL MONDO: SI CHIAMA MARCO BENASSI, IN ARTE BENNY - MADONNA HA VOLUTO CHE APRISSE UN SUO CONCERTO, I ROLLING STONES GLI HANNO FATTO MIXARE “DOOM AND GLOOM”, DIDO GLI HA PROPOSTO UNA COLLABORAZIONE - STASERA SUONERÀ CON JOVANOTTI PROPRIO NELLA SUA CITTÀ, DOVE PROGETTA UN APPUNTAMENTO FISSO PER LA DANCE...

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Piero Negri per "la Stampa"

Benny BenassiBenny Benassi

È bella la vita di Benny Benassi, piena di sorprese. Un paio di mesi fa a San Antonio, Texas, dov'era prevista una sua serata, Madonna gli ha mandato un jet privato e l'ha fatto trasportare a Dallas, dove lui ha aperto un concerto del suo tour e da dove è tornato in tempo per il suo show.

Un giorno, ascoltando una vecchia canzone di Dido alla radio, gli è venuto in mente di twittare: «Dido, che voce fantastica». E Dido in persona gli ha risposto, sempre su Twitter: «Ehi, perché non facciamo qualcosa insieme?». E così Benassi ha remixato uno dei brani del nuovo album della cantante inglese, in uscita a marzo. E quando Jovanotti è stato in studio da lui, «ha sentito un paio di basi, ha detto solo: "Ce l'ho", e ha cantato una melodia sull'iPhone» che poi è diventata «Ti porto via con me», una canzone del suo album «Backup».

Stasera e domani, Benassi (vero nome: Marco Benassi, 45 anni, di professione disc jockey), prova a restituire un po' di questa bellezza - e magari anche qualche sorpresa - alla sua città. A Reggio Emilia, al Palahockey, con Nicky Romero, Pink Is Punk e Davide Rivaz (e Jovanotti, ospite non più tanto segreto) stasera, con Keith&Supabeatz, Congorock e Crookers domani, torna il minifestival «Benny Benassi and Friends», che porta un nome alla Pavarotti e sviluppa un'idea alla Ligabue.

benny benassibenny benassi

«Come Luciano fa con Campovolo in ambito pop dice Benassi - noi vorremmo creare un appuntamento fisso per la musica dance. Vorremmo portare qui i migliori dj del mondo e - chissà - creare uno spazio fisso che sia anche un investimento per la città, un luogo in cui ospitare altre manifestazioni come questa».

BENNY BENASSIBENNY BENASSI

Si tratta, ovviamente, anche di un modo per esprimere gratitudine a una città che negli Anni Novanta è stata la culla di una certa dance all'italiana, quella che ha allevato anche Benassi: «Allora c'erano molti club importanti, gli studi lavoravano senza pause, c'erano anche team di musicisti/dj che avevano successo in tutto il mondo, come i Black Box del mio amico Daniele Davoli, con cui ho parlato tanto di musica, da cui ho imparato molto, il primo che mi ha portato a Ibiza in una serata in cui davanti a lui c'erano diecimila persone».

Benassi rappresenta l'evoluzione di quel modo di fare musica. Come i Black Box, trova forza nell'alleanza tra musicisti e disc jockey: in questo caso il musicista è uno solo, suo cugino Alle Benassi e l'entità Benny Benassi li comprende entrambi: «Da ragazzo mi chiamavano Benny, lui era Benna, quindi nel nome d'arte ci siamo tutti e due. Siamo cresciuti nella stessa casa, lui suonava il pianoforte e io al piano di sopra facevo i miei mix. È fondamentale continuare a lavorare sul doppio binario, in studio, a mescolare ritmiche e suoni, e nei locali, dove non puoi mai perdere contatto con il gusto della gente. In fondo il lavoro è uno solo, qui e là: si tratta di scegliere. Ed è rimasto sempre lo stesso: un tempo cercavo le canzoni a cappella per costruirci intorno un pezzo, oggi la voce me la manda Chris Brown, fatta apposta per me. È una figata».

BENNY BENASSI PER I ROLLING STONESBENNY BENASSI PER I ROLLING STONES

Di recente, nello studio dei cugini Benassi sono arrivati anche i Rolling Stones. Non di persona: è arrivata «Doom and Gloom» fatta a pezzi, ogni strumento, ogni parte vocale su una pista diversa. «Le abbiamo ascoltate, poi ci siamo detti: e adesso cosa togliamo? Quale chitarra togliamo? Quella di Jagger, quella di Richards? Passato l'imbarazzo, abbiamo capito che avremmo dovuto rispettare un certo sapore rock e abbiamo aggiunto quello che chiamo il "balla-balla", il passaporto per entrare nei club. Abbiamo rimandato indietro il lavoro e ci sono arrivate le note di Mick Jagger: togliere un po' di bassi, aggiungere eco. Esame superato». Da un paio di settimane la versione di «Doom and Gloom» made in Reggio Emilia è uscita in tutto il mondo. Non pochi pensano che sia addirittura meglio dell'originale.

 

 

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