BENTORNATA, SCALA! – PANZA: “NEL FOYER L'OSSESSIONE DEL COVID PREVALE SULL'OSSESSIONE DEI MACBETH. MA SOLLECITATO A PRONUNCIARSI SUL MONDO DISTOPICO, ALLA BLADE RUNNER, PENSATO DA LIVERMORE, IL PUBBLICO IN SALA SI DIVIDE. FORSE ANCHE PERCHÉ MOLTE RIPRESE E PARTICOLARI DI SCENA (COME IL BRINDISI CON UN ROSSO SANGUE NEL BICCHIERE DI MACBETH) SONO PIÙ APPREZZABILI IN TV” – “LA SCENA CONQUISTA EMILIO ISGRÒ E MAURIZIO CATTELAN, LO SPETTACOLO PIACE A DIODATO E CREMONINI, MA SE CI ADDENTRIAMO IN UN UNIVERSO CULTURALE PIÙ INCLINE AL VAGLIO CRITICO TRAPELA QUALCHE PERPLESSITÀ…”

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Pierluigi Panza per il “Corriere della Sera”

 

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La virologia si mischia alla scenografia e alla politica nei commenti alla Scala: il piacere di «essere tornati», il ritornello «la gente voleva tornare» (Giorgio Armani) domina su musica e scena. Bentornata Scala: vedere e vedersi, pensarsi comunità anche con quelli che l'hanno vista in tv, forse anche meglio grazie «agli effetti speciali», è quello che conta.

 

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Questa «prima» del ritorno all'opera in presenza, che potrebbe essere l'ultima di Mattarella - «Sarà l'ultima?», si domanda il sindaco Sala entrando -, inizia con gli applausi al presidente. E con commenti sanitari a pensiero unico. «Siamo qui perché ci vacciniamo», affermano all'unisono il ministro della Cultura, Dario Franceschini, e il virologo Burioni. Che aggiunge: «La musica fa bene al sistema immunitario».

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Nel foyer l'ossessione del Covid prevale sull'ossessione dei Macbeth. Ma sollecitato a pronunciarsi sul mondo distopico, alla Blade Runner , pensato da Livermore, il pubblico in sala si divide. Forse anche perché molte riprese (come quelle dall'alto) e anche particolari di scena (come il brindisi con un rosso sangue nel bicchiere di Macbeth) sono più apprezzabili in tv.

 

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«Livermore sa usare bene gli effetti speciali per portarli al grande pubblico - afferma l'étoile Roberto Bolle -. È importante arrivare al cuore di tutti gli spettatori e con tutte le componenti del teatro, anche il balletto». «È un regista molto originale - dice Domingo - ha le sue idee e ci dà uno spettacolo straordinario. Oggi, talvolta mi capita di salire su un palco completamente vuoto»: con Livermore non c'è rischio.

serigo mattarella riccardo chailly serigo mattarella riccardo chailly

 

«Il Macbeth mi piace moltissimo, è un'opera straordinaria, una delle mie parti preferite da baritono e l'ho anche diretta». Per Alexander Pereira, ora sovrintendente del Maggio Musicale, «Chailly e Livermore lavorano molto bene insieme, sono un ottimo team». Agli artisti figurativi lo spettacolo piace.

 

davide livermore preparativi prima scala davide livermore preparativi prima scala

La scena conquista Emilio Isgrò e ancor più Maurizio Cattelan: «Appena aperto il sipario ho fatto wow. Questo spettacolo segna una linea e la Netrebko è straordinaria». Gian Maria Tosatti, l'artista che rappresenterà da solo l'Italia nella prossima Biennale d'arte di Venezia è piuttosto esperto di teatro: «È il mio primo 7 dicembre», racconta un po' colpito dallo schieramento di polizia.

 

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«Penso che la regia cerchi di incrementare il pubblico salvaguardando la qualità e questa è energia positiva. C'è molto equilibrio in scena». Qualche dubbio per la recitazione chiesta a Lady Macbeth. «È uno spettacolo difficile ma equilibrato - commenta il direttore di Brera, James Bradburne - ma è valso il rischio».

 

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Lo spettacolo piace anche ai giovani cantanti come Antonio Diodato, per Cesare Cremonini «la modernità dell'interpretazione avvicina i ragazzi» (tesi ribadita dal presentatore Alessandro Cattelan). Ma se ci addentriamo in un universo culturale più incline al vaglio critico (ci sono Roberto Dagostino, Andrée Ruth Shammah) trapela qualche perplessità.

 

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Sui molti video è dubbiosa la presidente del Museo Egizio, Evelina Christellin, «ma Livermore è un amico». Anche l'ex sovrintendente Carlo Fontana non è del tutto convinto, nemmeno sulla Netrebko; per Fedele Confalonieri, già presidente della Filarmonica, «c'è troppo in scena: Macbeth è un dramma interiore, a me non piace tutto questo macchinario, l'ascensore».

 

A Stefano Boeri, presidente della Triennale, non convince la scenografia, «non è di mio gusto». Sarà che hanno saltato un anno ma la lista dei «notabili» è numerosa. Tra quelli istituzionali la presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati, il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi, il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, il senatore Mario Monti. Numerosi gli esponenti di economia e finanza. I loggionisti hanno lasciato un posto vuoto in ricordo di Pia Matteoni, scomparsa in luglio.

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