LA CANNES DEI GIUSTI - "LE PASSÉ" DELL’IRANIANO FARHADI: BELLO E COMMOVENTE, SI CANDIDA AI PREMI MAGGIORI

Il film del regista di “Una Separazione” dimostra quanto sia ricca la commedia umana e grandissima la sua capacita' di scrittura: in un sobborgo di Parigi si sviscera l’idea di passato, di scelte fatte e non fatte, di errori da farsi perdonare - La bravissima Bérénice Bejo (“The Artist”) in lizza come migliore attrice…

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Marco Giusti per Dagospia

Cannes Terzo giorno.

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Almeno e' tornato il sole. Come spiega il titolo, "Le passe'", attesissimo film francese dell'iraniano Asghar Farhadi, che ha girato dopo il successo internazionale (e il premio Oscar) "Una separazione", e' attorno all'idea di passato, di scelte fatte e non fatte, di errori da capire, sviscerare e farci perdonare, che si muovono tutti i personaggi del film.

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Marie-Ann, bella trentenne francese con due figlie, la problematica Lucie e la piccola Lea, avute da un primo uomo, e due uomini ancora presenti nella sua vita, l'iraniano Ahmed, ciivile, bello, elegante, che l'ha lasciata quattro anni prima e dal quale vuole divorzare, e il più giovane Samir, non solo sa sua volta posato e con figlioletto, Fouad, che vive a casa sua, ma con moglie francese in coma da otto mesi, con cui intende vivere, e dal quale aspetta pure un figlio.

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Il tutto in quel di Sevran, sobborgo di Parigi. E' li' che torna da Teheran Ahmed, chiamato da Marie-Ann per le praticche di divorzio, ma ignaro della situazione complessa che lo aspetta. Perche' non solo non sa che la sua ex-moglie e' incinta e vive con un altro una storia complessa, visto che la moglie e' in coma per un tentato suicidio scatenato o da una depressione o dalla gelosia, ma non sa che la ragazza che lui ha cresciuto, Lucie, e alla quale e' molto legato, nasconde dei segreti e dei problemi riguardo proprio alla nuova situazione sentimentale della madre.

BERENICE BEJO A CANNESBERENICE BEJO A CANNES

Come Ahmed, dopo che ha risolto i problemi del lavandino e ha cucinato per tutti, risolvera' anche i drammi di Marie-Ann e di Lucie, anche Fahradi riesce a dipanarsi perfettamente nella ragnatela che ha costruito lui stesso e dove fa muovree benissimo tutti i suoi personaggi, dai bambini agli adulti, in un gioco di sentimenti, di dolori e di piccole gioie dove non abbandona mai nessuno punto e a vincere e' sempre l'umanita' dei rapporti.

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Solo che mentre i maschi vedono il passato come qualcosa a cui ritornare e poter far rivivere, e in questo avra' un ruolo chiave il coma della moglie di Samir risvegliabile forse con il profumo di lui, le donne hanno invece col passato un più elementare rapporto legato alla possibilita' di procreare. Tagliarlo e guardare avanti.

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"Vorrei spiegart perche' quayttro anni fa me ne sono andato" dice Ahmed a Marie-Ann. "Non me lo dire, risponde lei". Bello e commovente, "Le passe'" dimostra quanto sia ricca e elaborata la commedia umana di Fahradi e grandissima la sua capacita' di scrittura. Si candida ovviamente ai premi maggiori, e candida la bravissima Berenice Bejo al premio di Miglior Attrice Protagonista.

 

 

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