“UNO PER CASCHETTO, UNO PRESTA, UNO BALLANDI E POI BASTA” - IL MANUALE CENCELLI IN RAI AL TEMPO DI RENZI BY BUTTAFUOCO: “BALLANDI E’ IL GRANDE CENTRO, PRESTA E’ IL BENIGNISMO CON INNESTO DI ‘NDUJA MENTRE CASCHETTO INTERPRETA LA VOCAZIONE FIGHETTA DELLA NUOVA ITALIA”

"Nella lottizzazione da Prima Repubblica si puntava a soddisfare Dc, Psi e Pci. Oggi si mira al cuore di uno solo: Renzi - Tra il grande pontefice di messe cantate Ballandi, Presta prossimo a diventare sindaco del Pd a Cosenza e il tutore del fabiofazismo Caschetto, la gara la vince quest’ultimo per aver azzoppato Giannini..."

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Pietrangelo Buttafuoco per il “Fatto Quotidiano”

 

Il vero manuale Cencelli in Rai non è quello dei partiti, non c' è più, infatti, la lottizzazione da Prima Repubblica - TeleNusco, TeleCraxi e TeleKabul - e neppure più, per entrare a Saxa Rubra, può valere la famosa formula magica di arruolamento.
 

Ve la ricordate? Era quella del "si prenda uno in quota Dc, uno in quota Pci, uno in quota Psi e poi uno bravo…". L' assegnazione dei lotti in palinsesto, oggi, è questa: "Uno Beppe Caschetto, uno Lucio Presta, uno Bibi Ballandi e poi basta più".
 

E nel "basta più", va da sé, s' intenda data per dispersa la ragione sociale stessa del "servizio pubblico".
 

presta caschetto presta caschetto

 Il cosiddetto prime-time, infatti, nell' ampia fetta del 70 per cento è prodotto da società esterne e l' esito morale di quella che fu la più grande azienda culturale d' Italia, erede dell' Eiar, è finito tutto nell' archeologia. La Rai, insomma, con i suoi 15.000 dipendenti è l' ultimo residuo del welfare da socialismo reale. Coi capocellula, ops, coi direttori di rete, ridotti al ruolo di esecutori di decisioni prese altrove.
 

pietrangelo buttafuoco pietrangelo buttafuoco

I tre procuratori delle star - gli agenti dei conduttori, degli attori e delle prime firme - sono diventati i veri proprietari delle scelte editoriali del servizio pubblico.
 

L' epoca, massimamente in auge nella Rai della destra, con la ragazza desiderosa d' arte, sottratta alla fatica della gavetta e seduta sulle ginocchia del ministro, è finita. Sono i ministri adesso a inginocchiarsi davanti al pallottoliere delle fortune telegeniche e i tre - uno dei quali, Presta, prossimo a diventare sindaco del Pd a Cosenza - officiano un redivivo Caf dove però in luogo di Craxi, Andreotti e Forlani ci sono loro.
 

beppecaschetto beppecaschetto

Sono nomi noti solo agli addetti ai lavori e però ognuno, in virtù di un' indiscussa professionalità, riesce a essere rappresentativo di una certa idea dell' Italia, come Ballandi, il grande pontefice di messe cantate con sacerdoti del calibro di Adriano Celentano, Giorgio Panariello, Gianni Morandi e l' immenso Fiorello.

 

i protetti di beppe caschetto i protetti di beppe caschetto

Erede di un' Italia ben precisa, quella dei tinelli marron, Ballandi è il grande centro - in lui s' invera lo smagliante mammozzone tutto di sentimenti e luccicanti show a prescindere da ogni premier - e altre idee dell' Italia sono quelle di Presta, diocenescampi, che è il benignismo in innesto di 'nduja, mentre Caschetto, interprete della vocazione fighetta della nuova Italia, tutore del fabiofazismo qual è, maestro spirituale di Daria Bignardi, diventa arbiter elegantiarum dei bru bru.

 

i protetti di beppe caschetto i protetti di beppe caschetto

Ecco il vero Cencelli: uno Caschetto, uno Presta, uno Ballandi e poi basta più. A loro volta, i tre, nel dispensare cavalli della propria scuderia, al pari dei procuratori del calcio, per ogni campione piazzano due scamuffi, e qualcuno di questi - a quanto pare - come direttore di rete.

 

Il rinnovato Cencelli, nell' era dell' Happy Regime, mira al traguardo del cuore di uno solo: Matteo Renzi. E la gara la vince Caschetto, non fosse altro per avere azzoppato Massimo Giannini - reo di ogni lesa maestà - quando nel proprio claudicante Ballarò, voleva Virginia Raffaele, già celebrata per l' imitazione di Maria Elena Boschi.

 

PRESTA PRESTA

Ma la Raffaele, perfetta per cancellare Maurizio Crozza - per decisione di Caschetto, suo agente tanto quanto di Giovanni Floris nel frattempo trasmigrato a la7 - restava ibernata a Mediaset. Per proteggere Floris, certo, ma per asfaltare Giannini. E comandare al meglio. Come nessun Editto Bulgaro saprà mai fare.

bibi ballandi bibi ballandi

 

 

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