CHE FA LORENZETTO DI NOTTE? LE PULCI AI GIORNALI! – TITOLO DALLA PAGINA FACEBOOK DELLA “REPUBBLICA”: “RAFFAELLA CARRÀ RAFFIGURATA SULLE MONETE DA 5 EURO DAL 2023”.  SOPRAVVALUTATA: LA MONETA CHE VERRÀ CONIATA SARÀ DA 2 EURO. ANCHE PERCHÉ DA 5 EURO ESISTONO SOLO LE BANCONOTE – TITOLO DAL “CORRIERE DEL TRENTINO”: “ANCHE LE CURE PALLIATIVE IN CARCERE. ‘NESSUN RISPETTO PER QUEL DETENUTO’. DEMAGRI: TUTTI HANNO DIRITTO A UN FINE DIGNITOSO”. CHE GIUSTIFICA I MEZZI?

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“Pulci di notte” di Stefano Lorenzetto da “Anteprima.

La spremuta dei giornali di Giorgio Dell’Arti”

e pubblicato da “Italia Oggi”

(www.stefanolorenzetto.it)

 

REGINA ELISABETTA HELEN MIRREN THE QUEEN REGINA ELISABETTA HELEN MIRREN THE QUEEN

Dalla pagina Facebook dell’Espresso, sommario a corredo del titolo «Elisabetta II, la regina dell’immaginario. Così è stata raccontata dal cinema e dalla tv»: «La serie “The Croun”, il film da Oscar “The Queen”, il documentario “Royal Family”: esperimenti audaci e rappresentazioni tradizionali». Sicuri di non avere The Clown in redazione? (La serie s’intitola The Crown).

 

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«Insomma: se dell’affondo di Letta il presidente si è rallegrato o, viceversa, ne avrebbe fatto volentieri a meno è – parafrasando Churchill – un rebus avvolto in un enigma all’interno di un mistero», scrive Ugo Magri sulla Stampa. Parafrasi imprecisa. Secondo la versione offerta dalla Bbc, nel suo primo discorso pronunciato in tempo di guerra, il 1° ottobre 1939, il premier britannico Winston Churchill espresse la sua opinione sulle intenzioni russe come «a riddle wrapped in a mystery inside an enigma», ovvero «un indovinello avvolto in un mistero dentro un enigma». Riddle in inglese significa appunto indovinello, e non rebus, sostantivo di origine latina che in quella lingua si scrive come in italiano.

 

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La Repubblica - Moneta per Raffaella Carra La Repubblica - Moneta per Raffaella Carra

 

Titolo dalla pagina Facebook della Repubblica: «Raffaella Carrà raffigurata sulle monete da 5 euro dal 2023». Sopravvalutata: la moneta che verrà coniata sarà da 2 euro. Anche perché da 5 euro esistono solo le banconote.

 

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Michela Proietti intervista sul Corriere della Sera l’ex presidente della Confindustria, Emma Marcegaglia, che racconta: «Sono cresciuta a Gazoldo degli Ippoliti, 1500 abitanti in provincia di Mantova». Spiace per Marcegaglia, e anche per Proietti che prende per buone le sue parole, ma Gazoldo degli Ippoliti aveva all’incirca quel numero di abitanti nel 1901. Al 31 dicembre 2020 erano esattamente il doppio: 3.000. Ed erano già più di 2.000 mentre lei, nata nel 1965, cresceva.

 

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STEFANO LORENZETTO STEFANO LORENZETTO

Paolo Ferrario riporta su Avvenire che «Giampiero Agresti, agricoltore toscano di 50 anni di Santomato, in provincia di Pistoia, è morto schiacciato dal trattore che stava guidando». Santomato più che altro è una frazione del Comune di Pistoia. Nello stesso servizio, Ferrario aggiunge: «A perdere la vita è stato Valerio Beccaro, 55 anni, caduto dal tetto di un centro di distribuzione di Poste italiane a Ponsacco, in provincia di Livorno». No, Ponsacco è in provincia di Pisa.

 

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de magistris melenchon de magistris melenchon

Nel commentare l’accoglienza riservata nella romana piazza dei Consoli a Jean-Luc Mélenchon, politico francese di radici comuniste, Stefano Cappellini osserva sulla Repubblica: «Pare sia arrivato John Lennon». Probabilmente il cronista è un fan dei Beatles o forse voleva ironizzare sul fatto che il francese rappresentasse dei fantasmi (Lennon morì nel 1980). Certo, come peraltro si legge nell’articolo, il rione del Quadraro dove si è svolto il comizio è da sempre noto come uno dei centri della Resistenza («già “nido di vespe” per i nazisti occupanti», annota Cappellini), e magari meritava una citazione meno pop e più storica.

 

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stefano cappellini stefano cappellini

Incipit di un articolo dello scrittore Giuseppe Lupo sul Sole 24 Ore: «Quando si arriva a Sarnico, sulla sponda bergamasca del lago d’Iseo, capita di imbattersi in una rotonda stradale che contiene, al centro, un motoscafo Riva Ariston 56». Riva Ariston 56 sembrerebbe indicare o una versione o i piedi del natante. Ma le versioni dell’Ariston certamente non sono così numerose e 56 piedi equivalgono a 17 metri, un po’ troppi per un motoscafo degli anni Cinquanta (che infatti è lungo 6,25 metri).

 

Quindi si tratta solo dell’anno in cui fu realizzata la barca vista da Lupo. Il quale più avanti sostiene che gli scafi varati nelle acque di Sarnico vinsero «la sfida con i concorrenti americani, a partire da Chris-Crawft». Quel costruttore era Chris Craft, senza trattino, non l’impronunciabile Crawft. Andrebbe rilevata anche una pirlata di Lupo sulla strada che unisce il Sebino alla Franciacorta, ma è troppo complessa per chi non conosca i luoghi. In conclusione: né Lupo di mare, né Lupo d’acqua dolce.

 

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LA REPUBBLICA aorta del collo LA REPUBBLICA aorta del collo

Titolo dal sito della Repubblica: «Fa pipì in un giardino e il proprietario lo accoltella: “Questo non è un bagno pubblico”». Sommario: «È successo durante la Sagra della Porchetta di Ariccia. Il fendente ha mancato di pochi millimetri l’aorta del collo». Porchetta chiama maiale. Ciò premesso, esiste anche l’aorta del braccio o del piede? C’è una sola aorta, la principale arteria del corpo umano, che si dirama dal ventricolo sinistro verso il basso, terminando nelle arterie iliache. Dall’aorta originano tutti i rami arteriosi diretti ai vari distretti dell’organismo. Le due arterie che passano per il collo e portano il sangue al capo si chiamano carotidi (destra e sinistra).

 

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stefano lorenzetto per la quinta volta nel guinness dei primati stefano lorenzetto per la quinta volta nel guinness dei primati

Si apprende dal Quotidiano del Sud che «l’Asp di Vibo ha richiesto al sindaco Giuseppe Pizzonia l’emanazione di una propria ordinanza inerente la distruzione del cinghiale operato da una ditta, con sede a Francavilla mediante seppellimento, previa denaturazione con calce viva». Primo esempio di azienda che lavora sottoterra.

 

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Titolo dal Corriere del Trentino: «Anche le cure palliative in carcere. “Nessun rispetto per quel detenuto”. Demagri: tutti hanno diritto a un fine dignitoso». Che giustifica i mezzi?

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