“Pulci di notte” di Stefano Lorenzetto da “Anteprima. La spremuta dei giornali di Giorgio Dell’Arti” e pubblicato da “Italia Oggi”
(http://www.stefanolorenzetto.it/telex.htm)
Liana Milella, cronista giudiziaria, firma storica della Repubblica: «Perché pare proprio che il Guardasigilli Carlo Nordio, ieri alla Camera per votare la fiducia, e preso da un lungo colloquio con Antonio Tagliani, stia meditando di mandare gli ispettori alla procura di Firenze».
E per fortuna che non ha trasformato Antonio Tajani in Achille Togliani, altrimenti «per fatal combinazion» gli toccava cantare Come pioveva.
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leggo, essere stata l'ex moglie di bezos
Niccolò Dainelli su Leggo: «Mackenzie Scott, negli anni, è diventata famosa per essere stata l’ex moglie di Jeff Bezos, il fondatore di Amazon». Quindi adesso che cos’è? L’ex ex moglie?
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Iacopo Scaramuzzi sulla prima pagina della Repubblica: «Sarà la Cina la quarta e ultima tappa del cardinale Matteo Zuppi per tentare di sbloccare la guerra in Ucraina». L’incipit dell’articolo viene ripetuto all’interno con il medesimo verbo.
Zuppi va in Cina per «eliminare ostacoli, impedimenti» (significato di sbloccare) che fermano o rallentano la guerra? Non ci pare che il conflitto russo-ucraino abbia subìto un blocco. Quindi, semmai, sarebbe meglio tentare di bloccarlo.
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tg3, qui washington in diretta da new york
Titolo dall’Ansa: «Carne coltivata: via libera dal Senato. Cosa prevede il ddl». Il Senato ha approvato la produzione e la vendita della carne coltivata? No, l’esatto contrario. Nel testo si legge infatti che «il ddl sulla carne coltivata che ha avuto il disco verde in Senato e passa all’esame della Camera, in 7 articoli introduce il divieto di produzione e immissione sul mercato di alimenti, bevande e mangimi costituiti, isolati o prodotti a partire da colture cellulari o di tessuti derivanti da animali vertebrati». Beato il lettore che non si ferma al titolo.
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Sul sito del Corriere della Sera, sotto il titolo «Chi è Tommy Gilardoni, il dj del caso La Russa», si esibisce Andrea Galli: «Ebbene il ragazzo, figlio del noto Massimo Gilardoni – per quanto locali, in virtù delle passate apicali cariche al Consorzio agrario e della titolarità di imprese immobiliari, le sue sono assai ammirate coordinate di fatica e sudore, relazioni e soldi, pertanto parimenti, quantomeno in loco, non segue dibattito –, ha incarnato nella giovinezza valligiana il rituale del barbecue all’aperto».
Poco oltre: «Ma andiamo avanti. Se sì, anche acquisita dal medesimo genitore, Gilardoni ha un’anima imprenditoriale, che pare salvo smentite di affidabilità, fiuto e risultati, non c’è nulla che contenga l’anima musicale del ragazzo, che ha una sorella residente in Italia e sua grande confidente». Diremmo che manca solo la supercazzola prematurata con scappellamento a destra come se fosse antani.
ansa, via libera alla carne coltivata
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Laura Pepe al Tg3 delle ore 19: «Il cardinale Zuppi è atteso qui a Washington». La scritta in sovrimpressione recita: «In diretta da New York». Deve trattarsi di un caso di bilocazione.
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Nella sua rubrica satirica Il buonista risponde, che tiene su Oggi, Luca Bottura inventa questa lettera attribuibile al figlio più giovane di Silvio Berlusconi: «Perché papà non mi ha nominato? Luigi B., Milano».
Risposta: «Teme la chiamata a correo». A parte che non si capisce che la nomina è riferita al testamento, la locuzione corretta è chiamata di correo (accusa rivolta a un terzo di aver concorso a commettere un reato, mossa da chi sia già imputato per il medesimo), non a correo.
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ugo e ricky tognazzi nel film i mostri
Parlando con Francesco Melchionda sul sito Perfideinterviste.it, la «pornografa scatenata» Barbara Costa, collaboratrice di Dagospia, afferma: «Come dice Gassman ne “Il Sorpasso”: “Con un sì ti impicci, con un no ti spicci”».
Quella battuta non viene pronunciata dal Bruno Cortona (Vittorio Gassman) del Sorpasso, bensì dal padre (Ugo Tognazzi), mentre si fa la barba, all’indirizzo del figlio Paoletto (Ricky Tognazzi) nell’episodio L’educazione sentimentale del film I mostri, che ha in comune con Il sorpasso il regista, Dino Risi.
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la repubblica, sbloccare la guerra
Serenella Bettin sulla Verità: «Tanto che proprio contro questo stop del trasporto aereo che ha portato a cancellazioni e ritardi in tutta Italia, per centinaia di milioni di danni, è scattato l’esposto del Codacons». Dobbiamo dedurne che non c’è stato un unico danno, bensì centinaia di milioni? Oppure che ci sono stati danni per centinaia di milioni (di euro)?
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Ormai è assodato che al Fatto Quotidiano hanno un rilevante problema con gli accenti gravi e acuti, a cominciare dal direttore Marco Travaglio, che spesso nei suoi editoriali usa perchè al posto del corretto perché (è accaduto anche ieri). Nel giro di un mese (dal 23 giugno al 22 luglio), il cognome del ministro Daniela Santanchè (accento grave) è comparso nei titoli in prima pagina scritto così: 22 volte Santanchè, 6 volte Santanché.
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il fatto quotidiano, accento grave
Titolo da Rai News: «Cremlino: nuove rotte per il grano. Kiev attacca ancora Odessa». Da non credere: l’Ucraina ha dichiarato guerra anche a sé stessa!
••• Dal sito della Repubblica: «“El violador eres tu. Gli stupratori siete voi”. È questa la scritta che campeggia su alcuni poster che sono stati affissi la notte scorsa sotto i locali e lo studio legale La Russa, a Milano». In spagnolo «El violador eres tú» (con l’accento acuto) significa «Lo stupratore sei tu», non «Gli stupratori siete voi». Se gli autori del poster avessero voluto esprimersi al plurale, avrebbero scritto «Los violadores sois vosotros».
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In una pagina dedicata alla tragedia del Titan, il Corriere della Sera dedica una scheda ad Arthur Loibl, 61 anni, qualificato come «un ex uomo d’affari e oggi avventuriero tedesco». Ma nel testo dell’articolo si legge: «Arthur Loibl, imprenditore tedesco appassionato di avventure estreme che pagò 110 mila dollari per vedere il Titanic».
il fatto quotidiano, accento acuto
Ex uomo d’affari o imprenditore? Inoltre dicesi avventuriero chi va in giro per il mondo cercando con ogni mezzo di fare fortuna, il che non c’entra con la passione per le avventure estreme.
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Arcangelo Rociola sul sito della Repubblica esamina perché Threads, nuovo social network lanciato da Meta di Mark Zuckerberg, è una minaccia seria per Twitter di Elon Musk e riferisce delle proteste che ha innescato: «Minacce di addio, tweet condivisi con l’hashtag #TwitterDeath (Twitter è morto), nuove richieste di alternative possibili». Ma la traduzione corretta dell’hashtag TwitterDeath è «La morte di Twitter» non «Twitter è morto».