Elvira Serra per il “Corriere della Sera”
Una fiction non basta. Ci sarà anche un docufilm. Il soggetto, però, è lo stesso: il bambino di Porta Metronia che nei pomeriggi tirava calci contro le saracinesche dei negozi abbassate per la pausa pranzo. Non «un campione», ma «il figlio e il fratello», l' Ottavo Re di Roma, l' unico gladiatore al quale sia stato concesso di presentare la sua autobiografia al Colosseo: Un Capitano , Francesco Totti.
I diritti cinematografici del libro scritto con il giornalista sportivo Paolo Condò, più di duecentomila copie vendute in pochi mesi (è uscito con Rizzoli il 27 settembre dell' anno scorso), erano stati ceduti da un pezzo. Il colpaccio era riuscito per due terzi alla Wildside, casa di produzione di successi internazionali come The Young Pope e L' amica geniale , e per un terzo a Capri Entertainment di Virginia Valsecchi, figlia di Pietro, (lui) già campione d' incassi con Checco Zalone.
francesco totti foto mezzelani gmt006
Il dilemma restava a chi assegnare il ruolo del Numero 10. Perché per il docufilm è facile: sarà lo stesso attaccante a parlare di sé e i video di repertorio faranno il resto.
luca marinelli ph adolfo franzo'
Ma con una fiction è diverso, basta poco e sullo schermo di casa le scene di calcio possono sembrare posticce, e poi bisogna fare le cose per bene: c' è mamma Fiorella che lo accompagnava agli allenamenti in 126 e sulla strada del ritorno gli faceva fare i compiti, c' è Ilary, la donna che gli ha cambiato la vita e lo ha reso un uomo migliore, padre di Cristian, Chanel e Isabel, c' è Roma, intesa come squadra e come città che lui non abbandonerà mai. Insomma c' è la vita, che è quello che fa amare così tanto Totti dai suoi fan: fosse per loro, lo inviterebbero alla comunione dei figli, a cena, come testimone di nozze, uno si è perfino fatto una settimana in più di carcere pur di farsi una foto con lui.
Le possibilità erano due. Scegliere un attore sconosciuto, in modo da eliminare in partenza qualunque paragone. Oppure il migliore tra quelli in circolazione. Il verdetto non è ancora definitivo, il casting sta continuando, ma pare che sarà proprio quest' ultima la strada finale, con favorito Luca Marinelli, il cattivo di Lo chiamavano Jeeg Robot . Nessuno ha confermato le prime indiscrezioni comparse l' altro ieri sul quotidiano il Romanista . Silenzio dalla Fremantle, che si sta occupando della produzione.
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Silenzio da Sky, in pole position per la distribuzione. L' unico che risponde è il coautore del bestseller, Paolo Condò (Sky Sport, Gazzetta dello Sport e Rivista Undici ): «Su produzione e il resto non posso dire nulla. Però, fermo restando che la scelta spetta a Francesco Totti, a me nel ruolo del Capitano piacerebbero Luca Marinelli o Alessandro Borghi, due giovani attori fantastici.
pierfrancesco favino ph adolfo franzo'
Altri non ne vedo, se non sconosciuti: chiunque venga scelto, spero sia anche discreto sul campo di calcio, perché è importante che sappia giocare... Pierfrancesco Favino, invece, ce lo vedrei nei panni di Fabio Capello, mentre mi farebbe impazzire Valerio Mastandrea in versione Zeman». Fine del toto-nomi. Sull' ipotesi docufilm, invece, i suoi modelli sono lontani: «Ricordo con grande piacere Il profeta del gol di Sandro Ciotti (del 1974, ndr ), dedicato ai successi del campione olandese Johan Cruijff. Dei più recenti che ho visto mi ha convinto solo quello su Messi».
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