DAGOREPORT
Con l’Opa lanciata stamattina su Banco Bpm, il ceo di Unicredit Andrea Orcel conferma le sue funamboliche qualità di manager concentrato in acquisizioni e/o fusioni (dette M&A, cioè Mergers and Acquisitions).
Una decisione che Orcel ha preso una volta constatato che la scalata di Unicredit alla banca tedesca Commerzbank trova davanti pesanti ostacoli a causa dello stato di recessione della Germania, che ha costretto il premier Scholz a indire elezioni il prossimo febbraio, con alte probabilità che la prima poltrona del Bundestag sia occupata dal capo della Cdu, Friedrich Merz.
Messa in stand-by l’acquisizione tedesca, che ha davanti tempi lunghi e complessi poiché una fusione comporterà almeno 6 mila esuberi per Commerzbank, mentre licenziamenti e chiusura di fabbrica stanno azzoppando quello che una volta era il ‘’motore dell’Europa’’, da abilissimo pokerista, Orcel ha rilanciato su Bpm, con un’Opa che vale oltre 10 miliardi
matteo salvini giancarlo giorgetti
Essendo quella di Unicredit un’Offerta pubblica di acquisto effettuata a prezzi di mercato con un debolissimo sopraprezzo, quella di Orcel è un’operazione tattica per farsi rispondere “no, grazie” dal cda di Bpm, guidata dal ceo Giuseppe Castagna. Ma Orcel sa benissimo che, dal momento del sicuro rifiuto, per regolamento, entra in ballo la “Passivity Rule”.
Per “regola della passività”, l’articolo 104 della Consob prevede che, in caso di Opa, “le società italiane quotate i cui titoli sono oggetto dell'offerta si astengono dal compiere atti od operazioni che possono contrastare il conseguimento degli obiettivi dell'offerta”. La “Passivity Rule” è superabile solo da un’eventuale autorizzazione dell’assemblea ordinaria o straordinaria in tal senso.
Orcel, davanti al rischio montante di fallire l’acquisizione di Commerzbank (che oggi ha diminuito a mero “investimento” che "ha tempo per maturare"), ha subito reagito “bloccando” l’attivismo di Banco Bpm per costruire il Terzo Polo bancario, lanciando un’Opa ostile. Così Castagna per mesi non potrà muoversi. Unicredit prevede infatti che l'esecuzione dell'offerta di scambio su Bpm "sarà completata entro giugno 2025”.
La mossa di Orcel su Bpm non poteva non far incazzare la Lega che dall’epoca della gestione di Massimo Ponzellini gode di una sorta di ‘’padrinaggio’’ sull’istituto milanese. E sulle agenzie il ministro del Mef Giorgetti, di solito taciturno, ha subito alzato le barricate dichiarando che l'operazione di UniCredit è stata "comunicata, ma non concordata col governo".
L’irritazione leghista arriva al punto tale che il ministro varesotto di Cazzago Brabbia ha minacciato addirittura la Golden Power, come se Unicredit fosse di proprietà cinese o russa.
Ancor più imbufalito è Matteo Salvini, che arriva a disconoscere l’italianità di Unicredit: "A me le concentrazioni e i monopoli non piacciono mai, ero rimasto al fatto che Unicredit volesse crescere in Germania. Non so perché abbia cambiato idea. Unicredit ormai di italiano ha poco e niente: è una banca straniera, a me sta a cuore che realtà come Bpm e Mps che stanno collaborando, soggetti italiani che potrebbero creare il terzo polo italiano, non vengano messe in difficoltà".
Gran finale: "Non vorrei che qualcuno volesse fermare l'accordo Bpm-Mps per fare un favore ad altri".
Ecco il punto dolente: l'accordo Bpm-Mps (più Anima Sgr) che diventerebbe il Terzo Polo bancario, dopo Intesa e Unicredit. Tanto nervosismo (eufemismo) da parte del Carroccio contro Unicredit nasce dal rischio di perdere non solo Bpm politicamente di area leghista ma anche Mps, il cui attuale presidente Nicola Maione è in quota Lega.
E la recente Opa di Castagna su Anima Sgr, il più grande gruppo indipendente del risparmio gestito in Italia che ha in Bpm e Mps i maggiori clienti, è stato poi seguita, su sollecitazione di Giorgetti, dall’Opa su Mps.
(Chissà perché, pur essendo stata risanata e con ottimi bilanci, tutte le maggiori banche si tengono lontane da Siena…).
Operazione che Castagna non avrebbe gradito granché (d’altra parte ha sempre dichiarato lo “stand alone” di Bpm), anche perché l’operazione Mps lo vede in compagnia di due imprenditori, la Delfin/Del Vecchio guidata da Milleri e da Caltagirone (azionista di Mps e caro alla Fiamma Magica di Palazzo Chigi, vedi la Legge Capitali).
Si racconta che Lor Signori sarebbero entrati nella partita Mps-Anima su invito dei Fratellini d’Italia al fine di controbilanciare la Lega “bancaria” congegnata da Giorgetti. Anche perché, in uno scenario futuribile, una volta portata a termine la fusione Bpm-Mps, l’obiettivo sarebbe la conquista di Mediobanca che ha in pancia il 13% di Generali, da anni sogno infranto di Caltagirone.
Vero, falso, verosimile? Quello che è certo è che in Borsa oggi Banco Bpm ha guadagnato la vetta guadagnando il 5,48% (attestandosi a 7 euro per
azione), mentre Unicredit è scivolata sul fondo, cedendo il 4,76% (a 36,27 euro per azione).
Da Unicredit un aumento di capitale del 13,9%
(ANSA) - Unicredit lancerà un aumento di capitale a supporto dell'Ops su Banco Bpm. L'aumento riguarda il 13,9% del proprio capitale. Le azioni verranno utilizzate nell'offerta di scambio. Lo si legge nel documento di offerta. L'aumento dovrà essere approvato dall'assemblea straordinaria di aprile
Unicredit, resta in piedi l'operazione Commerzbank
(ANSA) - L'offerta pubblica di scambio volontaria su Banco Bpm è autonoma e indipendente dall'investimento effettuato da UniCredit nel capitale sociale di Commerzbank. Lo si legge in una nota. Le discussioni relative a Commerzbank sono state già prolungate nel rispetto delle prossime elezioni (in Germania il prossimo febbraio) degli stakeholder della banca. La posizione rimane un importante investimento con protezione in caso di ribassi e con sostanziale potenziale "upside".
Unicredit con Banco Bpm diventa terza banca in Europa
(ANSA) - L'aggregazione di Banco Bpm con UniCredit, permetterà la piena valorizzazione delle potenzialità dei due gruppi in Italia e un conseguente ulteriore rafforzamento di una solida realtà pan-europea, che diventerebbe la terza banca europea per capitalizzazione di mercato. Lo si legge nella nota in cui viene annunciata l'ops volontaria.
L'Ops Unicredit efficace con almeno il 66,67% di Banco Bpm
(ANSA) - L'offerta pubblica di scambio volontaria di Unicredit sulle azioni di Banco Bpm è subordinata all'approvazione della proposta di delega per l'aumento di capitale al servizio dell'offerta da parte dell'assemblea dei soci dell'afferente e del documento di offerta da parte di Consob.
L'offerta è anche subordinata all'approvazione senza condizioni da parte delle competenti autorità antitrust. Tra le condizioni di efficacia dell'offerta c'è anche quella relativa all'esito. L'offerta sarà efficace se Unicredit verrà a detenere all'esito dell'offerta una partecipazione pari ad almeno il 66,67% del capitale sociale di Banco Bpm.
L'offerente, tuttavia, si riserva di rinunciare parzialmente alla presente condizione di efficacia, purché la partecipazione che l'offerente venga a detenere all'esito dell'Offerta sia comunque almeno pari al 50% del capitale sociale più 1 azione dell'emittente (soglia, quest'ultima, non rinunciabile)
Orcel, Europa ha bisogno di banche più forti, pronti a sfida
(ANSA) - L'Europa ha bisogno di banche più forti e più grandi che la aiutino a sviluppare la propria economia e a competere contro gli altri principali blocchi economici. Grazie al lavoro svolto negli ultimi tre anni, UniCredit è ora ben posizionata per rispondere anche a questa sfida". Lo dice il ceo di Unicredit Andrea Orcel nella nota in ci annuncia l'Ops su Banco Bpm.
Orcel, Commerz è investimento, ha tempo per maturare
(ANSA) - "La nostra posizione in Commerzbank è un investimento" che "ha tempo per maturare". Lo afferma l'ad di Unicredit Andrea Orcel nella conferenza con gli analisti per spiegare l'operazione di scambio con Banco Bpm.
Andrea Orcel giuseppe castagna
Orcel spiega che "per rispetto della Germania e delle sue elezioni, non ci sarebbe stata la possibilità di muoversi nel breve termine e forse non ci sarà affatto". Per cui "mentre aspettiamo siamo tranquilli nella nostra posizione e possiamo discuterne costruttivamente senza forzare il tema".
Il ceo di Unicredit sottolinea, inoltre, che quello che "ci aspettiamo non è cambiato, ma vista la reazione di certi ambienti dobbiamo essere pazienti e dare a tutti il tempo" che serve. Orcel ribadisce, quindi, che Unicredit procederà ad un'acquisizione di Commerz "solo a certe condizioni, che richiedono un cambio delle posizioni di certe controparti".
Orcel, non abbiamo ambizioni su Mps
(ANSA) - "Non abbiamo ambizioni su Mps". E' quanto ha risposto l'ad di Unicredit Andrea Orcel in risposta alle domande degli analisti durante la conference call per spiegare l'ops su Banco Bpm. L'istituto guidato da Giuseppe Castagna ha il 5% della banca senese ed era in predicato per un'aggregazione, allo scopo di costituire il terzo polo bancario, oltre ad avere lanciato lo scorso 6 novembre un'opa su Anima.
Domani cda di Banco Bpm, sul tavolo l'Ops Unicredit
(ANSA) - Banco Bpm riunirà domani mattina il suo consiglio di amministrazione. E' quanto apprende l'ANSA. Sul tavolo del cda, che era già in agenda, non potrà a questo punto non finire l'Ops ostile lanciata a sorpresa questa mattina da Unicredit.
Delfin non sapeva nulla dell' opa di Unicredit su Banco Bpm
(ANSA) - Delfin non sapeva nulla della mossa a sorpresa di Unicredit su Banco Bpm. E' quanto si apprende negli ambienti vicini alla holding degli eredi di Leonardo Del Vecchio. La cassaforte lussemburghese è socia storica di Unicredit ed è entrata da poco nel capitale di Mps, così come il Banco Bpm, in occasione dell'ultimo collocamento della quota del Mef
Orcel, tempistica su Commerz più lunga di quanto si pensava
(ANSA) - L'eventualità di un accordo con Commerzbank si è ridotta ma non a zero. Lo dice il ceo di Unicredit, Andrea Orcel in una call con i giornalisti tedeschi secondo quanto riporta Bloomberg. Orcel sottolinea che la tempistica per Commerzbank è più lunga di quanto si pensava.
Orcel, 'offerta su Bpm in buona fede, speriamo sia rapida'
(ANSA) - "Qualsiasi acquisizione e integrazione di Banco Bpm che speriamo avvenga in maniera rapida e fluida, resterà indipendente da qualsiasi ipotetica e futura integrazione tra HvB e Commerzbank". Lo dice il ceo di Unicredit, Andrea Orcel in un messaggio sul sito della banca. "Ciò che possiamo già dire, è che abbiamo presentato questa offerta" su Banco Bpm " in buona fede e coerentemente con la nostra strategia, con i nostri parametri dichiarati e con la nostra ambizione generale di costruire un nuovo campione bancario europeo che crei valore per tutti gli stakeholder interessati da quest'operazione".
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