Paolo Crecchi per il Secolo XIX
Chi è l'ultimo erede dei Doria? Sembrava un'oziosità araldica e risponderà il tribunale, alla fine, perché in gioco ci sono il patrimonio immenso della famiglia e un futuro che non riguarda solo i discendenti dell'Ammiraglio.
4f11 princ jonathan doria panfiliPalazzo Doria GenovaIl 21 ottobre la Procura della Repubblica di Roma deciderà se disconoscere o meno la paternità di Jonathan Doria Pamphilj sui due figli, Emily e Filippo Andrea, come preteso dalla sorella Gesine che ha avuto quattro femmine. Il principe è gay dichiarato ed è ricorso alla procreazione assistita.
E' una vicenda che da due anni va avanti in gran segreto, straziando sentimenti e violando intimità: merita dunque il rispetto che si deve ai grandi tormenti, ma non può più considerarsi, per i problemi della sfera etica che investe, un fatto esclusivamente privato.
gesina doriaJonathan Doria Pamphilj, 46 anni, è riuscito a formarsi una famiglia grazie alla fecondazione artificiale e ricorrendo in particolare alla cosiddetta tecnica dell'utero in affitto. Il principe è omosessuale dichiarato, anzi si è ufficialmente unito in civil partnership, a Londra, con il cittadino brasiliano Elson Edeno Braga: infischiandosene delle convenzioni, delle ipocrisie e delle inevitabili ritorsioni della nobiltà papalina e del jet set romano.
Palazzo Doria - Genova - Perino del Vaga - GioveAl Gay Pride di Genova era in prima fila assieme all'associazione dei genitori omosessuali. Non si è mai fatto scrupolo di farsi scortare dal compagno, presentandolo come tale, nelle occasioni che lo hanno visto celebrare le memorie della famiglia. Orgoglio e libertà intellettuale, insieme a un certo gusto della provocazione, ne hanno scandito gioventù e prima maturità. Unico problema, il desiderio legittimo di paternità.
Perché nessuno concederà mai un bambino adottivo a una coppia gay, in Italia, e affittare un utero è addirittura contro la legge. Si rischia la galera, da tre mesi a due anni, e una supermulta che va da 600 mila a un milione di euro.
Palazzo Doria GenovaIl principe è in realtà di passaporto inglese e si è rivolto all'estero, prima negli Stati Uniti e poi nell'est europeo. A lungo è stato ospite di una clinica di Los Angeles, dove ha conosciuto la madre della primogenita: ma a complicare ancora di più la vicenda risulta che Emily, nata a Wichita nel Kansas il 12 agosto 2007, sia figlia di Jonathan e di un ovulo donato da un'altra donna. Ha dunque due mamme.
E due Filippo Andrea, di un anno più giovane, venuto al mondo in Ucraina e pre-selezionato in quanto maschio: le nuove tecniche di procreazione assistita consentono di appagare le più classiche debolezze paterne, il figlio in grado di tramandare il cognome. In questo caso, e in linea diretta, quello storico dei Doria Pamphilj.
Palazzo Andrea Doria con Genova sullo sfondoGesine non poteva apprezzare. La principessa, unita in regolare matrimonio con l'esperto d'arte romano Massimiliano Floridi, ha avuto quattro figlie femmine: Anna, che oggi ha 15 anni, Elisa di 14, Orietta di 7 e Irene di 5. Agli amici più intimi ha fatto sapere che la sua più grande preoccupazione è quella di apparire come una cacciatrice di eredità, soffre all'idea che qualcuno possa giudicare strumentale la sua denuncia.
GAlleria Doria Pamphilj - terzo braccioMa teme che un domani i due nipoti possano essere reclamati dalle donne che li hanno partoriti: e in effetti la legge italiana non tutela i diritti dei donatori, né di sperma né di ovuli, ma solo quelli della donna che porta a termine la gravidanza.
Ora, al di là degli aspetti giuridici, si fronteggiano due differenti solidarietà umane. La principessa vuole onorare fino in fondo l'unica clausola del testamento lasciato dalla mamma, donna Orietta, che sposò il comune inglese Frank Pogson: non disperdere il patrimonio di famiglia, il genovese Palazzo del Principe e la residenza romana di via del Corso, con i Raffaello e i Velazquez e i Caravaggio.
Chi è vicino a Gesine assicura che non c'è nessuna gelosia nei confronti dei nipoti, anzi: la principessa avrebbe insistito perché il fratello adottasse a suo tempo l'erede maschio. La legge impedisce alle coppie gay di formarsi una vera famiglia? Trovato anche l'escamotage.
GAlleria Doria Pamphilj - Sala da balloFormalmente, il bambino sarebbe stato affidato a Gesine e al marito Massimiliano, visto che la coppia vive con le quattro figlie nella stessa residenza romana di Jonathan. In più, e il dettaglio non è da poco, sia Gesine sia Jonathan sono stati a loro volta adottati da Frank Pogson e Orietta Doria Pamphilj: e dunque la trasmissione del cognome avrebbe continuato ad avere il suo significato migliore, quello squisitamente morale.
Il principe, fino alla sentenza, non parlerà. Ma si sa che alla mission di tramandare l'eredità storica e culturale dei Doria tiene moltissimo, al punto di aver fatto cancellare, dal proprio passaporto, il cognome paterno. Jonathan Doria Pamphilj e basta. Come Emily e come Filippo Andrea.
GAlleria Doria Pamphilj - ritratto di Innocenzo X GAlleria Doria Pamphilj - CappellaI due bambini, molto coraggiosamente allevati in modo alternativo (pare che agli inizi anche le tate fossero uomini, e questo avrebbe sollevato ulteriori perplessità in seno alla famiglia) hanno rispettivamente tre e due anni. Vivono tra l'Italia e il Brasile, ma se possono soggiornare nel nostro Paese senza timori di essere sottratti al papà è solo perché sono registrati su un passaporto inglese. Anche nel Regno Unito, in realtà, non si può ricorrere alle cosiddette madri surrogate per procreare: ma le conseguenze sono infinitamente minori.
fes61 jonathan doria panfiliProblema. Se la legge italiana darà ragione a Gesine, disconoscendo la paternità di Jonathan, cosa succederà? I bambini saranno affidati a una nuova famiglia? Ospitati in un istituto? Restituiti alle madri naturali, sempre che queste accettino di occuparsene? Sarebbe una tragedia.
La principessa lo sa, e dopo aver suggerito al fratello di chiedere lumi al tribunale insieme a lei (ma lui non ha voluto, e solo allora Gesine lo ha denunciato) ha già fatto sapere che non si opporrà comunque alla sentenza, sia essa sfavorevole oppure no. Emily e Filippo Andrea non possono continuare a vivere nell'incertezza, anche se per adesso la loro giovanissima età li ha protetti da possibili angosce.
Gli amici di famiglia si dividono fra chi apprezza la sensibilità di donna Gesine e chi riconosce il provocatorio coraggio di Jonathan: allevare i figli in una famiglia completamente alternativa, attirandosi addosso le critiche della morale comune e quelle più fondate della puericultura (può un bambino crescere senza mamma e con due papà?) è un gesto degno di una casata consacrata alla storia dalle imprese dell'Ammiraglio. La parola, ora, passa al giudice.