Marco Giusti per Dagospia
Mud di Jeff Nichols
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Se ti morde un “mocassino d’acqua”, un serpente di fiume, hai solo un’occasione per salvarti. L’antidoto funziona solo una volta, quindi se ti morde due volte sei morto. Preparatevi, perché se sentite qualche fascino per le storie di Mark Twain, per l’Arkansas rurale, il grande fiume, i romanzi e gli eroi di Cormac McCarthy, i vecchi film di Paul Newman, “Mud” di Jeff Nichols, presentato in concorso a Cannes nel 2012, con uno strepitoso Matthew McConaughey è il vostro film.
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Costruito con grande amore per i luoghi e i personaggi che tratta, fotografato con un 35 mm meraviglioso che illuminava tutto lo schermo a Cannes, “Mud” è il terzo film, dopo il violento “Shotgun Stories” e il misterioso “Take Shelter”, di un giovane regista, Jeff Nichols appunto, che è già considerato in tutto il mondo un maestro. Nichols è soprattutto un grande raccontatore di storie per immagini. Qua si va sul favolistico, ma solo perché siamo molto vicini al mondo di Mark Twain e alle storie di fiume.
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Due ragazzini, Ellis, cioè Tye Sheridan, che vive in una casa sul fiume con due genitori che si stanno separando, e Neckbone, cioè Jacob Lafland, che vive sulla terraferma con lo zio, scoprono su un’isolotto in mezzo al fiume un uomo che dorme in una barca sugli alberi. E’ Mud, Matthew McConaughey, che possiede solo due cose, la sua bella camicia bianca e una pistola.
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Dice che sta lì in attesa della sua ragazza, Juniper, cioè Renee Whiterspoon, e ha la pistola per difendersi da chi lo sta cercando. Ha ucciso, per difendere l’onore della ragazza, il figlio di un uomo potente nella zona. E ora polizia e cacciatori di taglie lo stanno cercando per ucciderlo.
Ellis, che ha quattordici anni e sta scoprendo i sentimenti, è affascinato da Mud e lo sente come il suo eroe. McConaughey gira per l’Arkansas con un fascino da cinema in cinemascope anni ’50, ma quel tempo lontano, può esserci solo il vecchio Sam Shepard a salvarti. A Cannes, il film non ha funzionato, troppo classico, troppo antico, ma Jeff Nichols è un regista molto più elegante e sottile di quel che apparentemente può sembrare. Meglio vederlo in originale, in pellicola. In sala dal 28 agosto
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