Lorenzo Zacchetti per www.affaritaliani.it
Selvaggia Lucarelli lascia il Fatto Quotidiano per trasferirsi a TPI - The Post Internazionale, la testata online diretta da Giulio Gambino e Stefano Mentana.
Sul futuro professionale della popolare giornalista e volto televisivo c’erano stati dei rumors anticipati da Dagospia e oggi Affaritaliani.it è in grado di confermare e completare la notizia.
Selvaggia Lucarelli sarà responsabile delle sezioni dedicate a cronaca e spettacoli, in una squadra che già vede Luca Telese alla guida della politica e una redazione di 20 persone sui vari temi.
La collaborazione comincia con il Festival di Sanremo, per poi articolarsi meglio la prossima settimana, dando peraltro a Selvaggia Lucarelli l’occasione di esprimersi nell’habitat comunicativo che ritiene più confacente, ovvero il Web: “Rispetto a Il Fatto Quotidiano in realtà non è un vero e proprio distacco, nel senso che finché sarà possibile continuerò a collaborare con la carta come accade da ormai cinque anni”, spiega Lucarelli ad Affaritaliani.it. “In questi cinque anni però non sono mai stata utilizzata sul Web e visto che il Web è il luogo in cui sono nata professionalmente e in cui credo di sapermi muovere bene, nonché il cuore della comunicazione, non potevo rimanere in esclusiva lì. Sulle ragioni del non aver avuto alcun ruolo sul Web lì ho smesso di interrogarmi, ma evidentemente non c’era bisogno di me”.
Quali sono i temi sui quali pensi di puntare maggiormente?
“Nessuno in particolare, perché in questo lavoro si naviga a vista, mi interessa la trattazione dei temi. Ho voluto fortemente la cronaca perché credo sia il tema trattato nel modo peggiore dal giornalismo, con morbosità, approssimazione e un’educazione al populismo giudiziario spaventosa. Mi interessa la parte spettacoli perché non esiste quasi più la critica, le grandi testate non vogliono conflitti con personaggi che poi per ripicca negano interviste o esclusive. Non utilizzerò debunker, più che a smascherare fake news altrui farò attenzione a non fabbricarne o diffonderne. Forse dovremmo partire tutti qui, noi che facciamo informazione”.