COSE MAI SENTITE: L'INFORMAZIONE E' MOBILE! – NEL 2014 KAKI ELKANN SCOPRE FINALMENTE L'ACQUA CALDA: "SMARTPHONE E TABLET FANNO LA DIFFERENZA…" (MA DOVE HA VISSUTO IL RAM-POLLO TORINESE NEGLI ULTIMI ANNI?) -

Resta il tema delle regole del selvaggio web. «Siamo di fronte ad una sfida da affrontare, per certi versi, in termini costituenti. Il mondo digitale necessita di regole che devono essere per loro stessa natura sovranazionali». Così il sottosegretario alle telecomunicazioni Antonello Giacomelli… -

Condividi questo articolo


Massimo Sideri per il "Corriere della Sera"

SERGIO MARCHIONNE E JOHN ELKANN SERGIO MARCHIONNE E JOHN ELKANN

La ricerca della soluzione dell’equazione post-Gutenberg è al centro del Summit mondiale dell’editoria organizzato da Wan – Ifra. Il dibattito sulla trasformazione in corso nell’industria dei media è globale. E in questo caso la ricetta non è segreta. Gli ingredienti sono: editoria, new media , Internet, digitalizzazione, mutamento delle abitudini di lettura, viralità, mobilità e accesso ubiquo. L’incognita rimane il modello di business. 

 

Come confermato ieri la direzione in cui stiamo andando rientra tra le variabili che a questo punto possiamo dire di conoscere. «Quello che sta facendo la differenza — ha detto John Elkann presidente di Fiat Chrysler Automobiles, editore de La Stampa e primo socio dell’Rcs, la società che edita il Corriere della Sera — è che oggi nel nostro mondo due miliardi di persone si collegano alla Rete via smartphone e tablet. Ormai un quarto degli accessi su Internet avviene attraverso il mobile. In Africa e Asia la percentuale è del 40%, in Cina dell’80. Non ci sono solo persone nel loro ufficio che vanno sul web via pc». 

 

GIOVANNI BAZOLI E JOHN ELKANN GIOVANNI BAZOLI E JOHN ELKANN

«Dieci anni fa — ha ragionato Elkann — gli smartphone non esistevano. Oggi ne vengono venduti circa un miliardo ogni anno, quattro o cinque volte più delle tv e dei pc [...]. E ciò che è interessante per la nostra industria è che questi utenti leggono anche» sul device mobile . Elkann ha anche citato il recente report del Nyt sull’innovazione del settore. «Ciò che ho trovato interessante è l’ultimo capitolo intitolato digital first . Credo che sulla base dei numeri e della crescita che vedo la realtà è “mobile first”». 

 

il Presidente de La Stampa e di Fiat John Elkann e lAd di RCS Pietro Scott Jovane il Presidente de La Stampa e di Fiat John Elkann e lAd di RCS Pietro Scott Jovane

Il salto ulteriore secondo Amy Webb, fondatrice del gruppo Usa WebbMedia, sarà rappresentato dalle esperienze come la testata Vox dove dal paradigma «digital first» si è passati a quello «technology first». Il media nasce in questo caso intorno alla tecnologia capace di collegare il produttore di contenuti con la community di lettori. 

 

Un passaggio per nulla banale. I media tradizionali sono basati sul vecchio concetto del platform first : la tv, il giornale di carta. Il mezzo determinava il modello di business e l’eredità del controllo della piattaforma la sua sopravvivenza. Oggi, secondo Webb, i media, pur lasciando al centro il contenuto, dovrebbero investire e fare acquisizioni sulla tecnologia per lasciare alle spalle la fase del digital first , una transizione basata sull’unione tra contenuti tradizionali e canali social. 

de Bortoli intervista il giovane editore John Elkann Presidente LA Stampa de Bortoli intervista il giovane editore John Elkann Presidente LA Stampa

 

Non a caso la manager ha citato Nest i termostati intelligenti con cui Google sta cercando di creare la casa cosciente. L’informazione customizzata non è solo quella che si basa sui Google trends. Ora il motore di ricerca ci dice quali sono le parole chiave degli italiani ora, per ora, ma non va dimenticato che è fallito il mastodontico progetto di Google per anticipare le influenze basandosi sulle parole ricercate dalle persone sul motore. 

 

Il futuro potrebbe essere quello di un «giornale cosciente» che capisce non solo gli interessi del lettore ma anche di che tipo di informazione ha bisogno a seconda dei suoi spostamenti e della situazione in cui si trova. 

 

Giacomelli Antonello Giacomelli Antonello

Resta il tema delle regole del selvaggio web. «Siamo di fronte ad una sfida da affrontare, per certi versi, in termini costituenti. Il mondo digitale necessita di regole che devono essere per loro stessa natura sovranazionali». Così il sottosegretario alle telecomunicazioni Antonello Giacomelli, intervenuto sempre al Lingotto di Torino. 

 

«Siamo convinti — ha proseguito — che la dimensione europea sia per noi la dimensione minima per affrontare temi tanto complessi, come ad esempio quello della trasformazione digitale. Per pesare bisogna avere una voce sola ed il semestre di presidenza italiana può rappresentare in quest’ambito una straordinaria occasione». 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - COME SI PUO’ CONTROLLARE UN PARTITO CHE HA QUASI IL 30% DEI VOTI CON UN POLITBURO DI 4-5 PERSONE? E INFATTI NON SI PUO’! - LE SORELLE MELONI, FAZZOLARI E SCURTI NON TENGONO LE BRIGLIA DI FRATELLI D’ITALIA: SILENZIATA LA CORRENTE DEI “GABBIANI” DI RAMPELLI, AZZERATO IL DISSENSO, ELIMINATA OGNI DIALETTICA INTERNA (CHE SI CHIAMA “POLITICA”), TRATTATI I PARLAMENTARI COME CAMERIERI A CUI SI DANNO ORDINI VIA CHAT, COSA SUCCEDE? CHE POI QUALCUNO SI INCAZZA E FA “L’INFAME”, SPUTTANANDO ALL’ESTERNO IL PIANO DI GIORGIA MELONI PER IL BLITZ PER ELEGGERE FRANCESCO SAVERIO MARINI ALLA CONSULTA…

DAGOREPORT – GIORGETTI E' GIA' PRONTO PER LA TOMBOLA: DÀ I NUMERI - IL MINISTRO DELL’ECONOMIA ALLE PRESE CON LA TERRIBILE LEGGE DI BILANCIO PRIMA ANNUNCIA “SACRIFICI PER TUTTI” E NUOVE TASSE TRA ACCISE E CATASTO, PER POI RINCULARE QUANDO SI INCAZZA LA MELONA, COSI' TIMOROSA DI PERDERE IL VOLUBILE CONSENSO POPOLARE DA CONFEZIONARE UN VIDEO CONTRO IL SUO MINISTRO: "NOI LE TASSE LE ABBASSIAMO" - E QUANDO NON SBUCA LA MELONI, ARRIVA PANETTA: SULLA CRESCITA DEL PIL GIORGETTI SI APPOGGIA AI NUMERI “ADDOMESTICATI” DELLA RAGIONERIA GENERALE FORNITI DALLA SUA FEDELE DARIA PERROTTA, PER VENIRE SUBITO SMENTITO SECCAMENTE DALL'UFFICIO STUDI DI BANKITALIA... 

DAGOREPORT – IL BALLO DELLA KETAMINA DI ELON MUSK NON PORTA VOTI: LA PERFORMANCE “OCCUPIAMO MARTE” DEL PICCHIATELLO DI TESLA SUL PALCO CON TRUMP IN PENNSYLVANIA NON HA MOSSO L’OPINIONE PUBBLICA – KAMALA HARRIS SAREBBE IN VANTAGGIO DI 4-5 PUNTI, MA IL SISTEMA ELETTORALE USA E' FOLLE: NEL 2016 HILLARY CLINTON FU SCONFITTA DA TRUMP PUR AVENDO AVUTO 3 MILIONI DI VOTI IN PIU' – IL PRESSING DEI REPUBBLICANI PERCHE' TRUMP ABBASSI I TONI (È IL MOMENTO DI PARLARE AGLI ELETTORI MODERATI, NON AL POPOLO MAGA, CHE LO VOTA COMUNQUE) - I DILEMMI DI KAMALA: MI CONVIENE FARE GLI ULTIMI COMIZI CON OBAMA? COME RICONQUISTARE IL VOTO DEI TANTI GIOVANI PRO-PALESTINA?

DAGOREPORT – VOCI (NON CONFERMATE) DALL’IRAN: IL REGIME DELL’AYATOLLAH AVREBBE TESTATO UN ORDIGNO NUCLEARE NEL DESERTO DI SEMNAN – SAREBBE UN MONITO PER NETANYAHU: NON ATTACCARE SENNO’ RISPONDIAMO CON L’ATOMICA – PIU’ DELLE MINACCE DI KHAMENEI CONTA L’ECONOMIA: CINA E INDIA SONO I PRINCIPALI CLIENTI DEL PETROLIO DI TEHERAN E SE “BIBI” COLPISCE I SITI PETROLIFERI IRANIANI PUO’ TERREMOTARE L’ECONOMIA GLOBALE – BIDEN CHIAMA NETANYAHU E GLI CHIEDE DI NON TOCCARE I GIACIMENTI…