DEL DEBBIO E GILETTI, SONO I NUOVI TRIBUNI POST-SANTORO. E I PARTITI LI CORTEGGIANO PER CANDIDARLI - IL TELE-GRILLISMO DI PARAGONE NON PAGA: “LA GABBIA” NON SUPERA IL 4% - GIANNINI SE NE FREGA DELLA MAGGIONI E MANDA IN ONDA A “BALLARÒ” I VIDEO DI PROPAGANDA ISIS

Uno dei fedelissimi del presidente del Consiglio, Francesco Boccia del Pd, accende i riflettori su Hackathon, la maratona del commercio digitale che si tiene a Trani a cui parteciperanno Fedele Confalonieri (intervistato da Antonello Piroso), Francesco Caio (intervistato da Tobias Piller) e Filippo Sugar… -

Condividi questo articolo


Marco Castoro per la Notizia (www.lanotiziagiornale.it)

 

massimo giletti (3) massimo giletti (3)

Una volta c’era il solo Michele Santoro a esibirsi in tv con degli editoriali che sembravano comizi. Il leitmotiv era sempre la lotta al berlusconismo. Tanto che fu ribattezzato il teletribuno. Oggi la sua eredità se la contendono in parecchi. A cominciare da Massimo Giletti e Paolo Del Debbio. I due conduttori continuano a essere corteggiati dai partiti politici per le prossime elezioni comunali. Finora i diretti interessati non sembrano voler accettare l’invito. Anche se il loro comportamento davanti alle telecamere li fa sembrare due potenziali leader.

 

del debbio2862 del debbio2862

Giletti fa il gladiatore nell’Arena. È nazional popolare al punto giusto. Fa breccia con il pubblico a casa perché affronta temi che fanno arrabbiare. Dai privilegi ai vitalizi. Recentemente si è scontrato con Mario Capanna, con il Comune di Napoli e domenica scorsa ha detto basta alle marce e ai lumini tanto in voga dopo gli attentati.

 

Inneggiando al coraggio di riappropriarci delle nostre identità, soprattutto quella di essere cristiani. Del Debbio combatte in ogni puntata. Scegliere i problemi delle periferie non può evitargli scontri con rifugiati, rom e residenti. Poi quando si toccano i centri sociali e i credi religiosi apriti cielo.

 

Lunedì scorso ha cacciato dallo studio il rappresentante dei giovani musulmani, reo di interrompere troppo i discorsi degli altri ospiti. Però alla fine i risultati danno ragione a entrambi: lunedì 1.853.000 telespettatori di media e share 8,85%, una delle migliori performance di Quinta colonna. Anche l’Arena domenica scorsa è andata bene (4.340.000 spettatori pari al 25,59%) ma non è una novità.

 

NON C’È PARAGONE

Viene da chiedersi perché Del Debbio e Giletti che cavalcano i temi più popolari vadano bene e Gianluigi Paragone che fa della protesta la sua mission non riesca a decollare negli ascolti (4% massimo). Non dipende dalla rete (La7) né dalla serata (il mercoledì), tantomeno dal conduttore che è sempre in palla.

gianluigi paragone gianluigi paragone

 

Tuttavia va sottolineato un aspetto: probabilmente la gente si è un po’ stancata di vedere un giornalista e una telecamera che inseguono il politico di turno, o l’uomo di potere, senza portare a casa nessun risultato. Neanche una battuta. Il dialogo sì interessa, ma le domande senza risposta alla fine screditano il programma.

 

Se il tizio non vuole parlare peggio per lui. Non ti mando in onda. E invece non è così. I servizi monchi si continuano a vedere. Probabilmente Paragone si è spinto troppo dentro il tunnel della protesta politica, generando caos. Del Debbio e Giletti anche quando accelerano riescono a controllare la velocità, perché sanno bene che il pubblico televisivo è in larga parte moderato, non grillino. Il regno dei cinque stelle è internet. Non a caso la Gabbia va fortissimo sui social e sul web.

 

massimo giannini ballaro massimo giannini ballaro

GIANNINI CONTROCORRENTE

Ormai è rimasto il solo Massimo Giannini a far vedere (a Ballarò) i video propaganda dell’Isis sulle minacce a Europa, Usa e Occidente. Eppure la Maggioni era stata chiara: l’informazione è come i kalashnikov. Non bisogna dare voce ai terroristi. Lei per prima fin da quando era direttore di RaiNews ne fece una crociata.

 

Ora che è presidente le sue scelte contano ancora di più. Almeno così viene da pensare. Il competitor di Giannini, Giovanni Floris, ha invece fatto sfilare a diMartedì super ospiti. Da Boldrini a Pinotti, da Alfano a Travaglio. Alla fine però ha fatto più ascolti Ballarò (record stagionale con 7,46% e 1.683.000 spettatori). Salvini (era ospite nel talk di Raitre) da solo ha battuto mezzo Governo.

 

BOCCIA CI COVA

francesco boccia francesco boccia

Proprio nel weekend in cui il premier Renzi dovrebbe essere al Digital Day, va in onda una sfida tutta sul digitale. Uno dei fedelissimi del presidente del Consiglio, Francesco Boccia del Pd, accende i riflettori su Hackathon, la maratona del commercio digitale che si tiene a Trani a cui parteciperanno Fedele Confalonieri (intervistato da Antonello Piroso), Francesco Caio (intervistato da Tobias Piller) e Filippo Sugar. Ovviamente non mancherà il governatore Michele Emiliano. A Boccia sono affidate le conclusioni dell’evento. Chissà come sarà contento Renzi...

Francesco Boccia,Ernesto Carbone,Antonello Piroso Francesco Boccia,Ernesto Carbone,Antonello Piroso

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – AVVISATE LA MELONA CHE URSULA LE HA RIFILATO UNA SOLA: DA’ A FITTO LA VICEPRESIDENZA ESECUTIVA MA GLI CONCEDE UN PORTAFOGLIO DI SERIE B (E SULLA GESTIONE DEL PNRR LO HA “COMMISSARIATO” METTENDOGLI VICINO IL MASTINO LETTONE DOMBROVSKIS) - LE FORCHE CAUDINE PER IL PENNELLONE SALENTINO SARA' L’AUDIZIONE CON LA COMMISSIONE PARLAMENTARE CHE DOVRA’ VALUTARLO: IL COLLOQUIO E' IN INGLESE, LINGUA CHE FITTO PARLA A SPIZZICHI E BOCCONI - PER PASSARE L'ESAME, SERVIRA’ L’OK DEL PD (GRUPPO PIU' NUMEROSO TRA I SOCIALISTI DEL PSE) - MA I DEM SONO SPACCATI: ALCUNI SPINGONO PER IL NO, DECARO-ZINGARETTI PER IL SÌ, ELLY SCHLEIN TRACCHEGGIA MA SPERA CHE FITTO SI SCHIANTI IN AUDIZIONE PER FARLO SILURARE - IL CONTENTINO AI VERDI CON LE DELEGHE ALLA SPAGNOLA RIBERA E LA CACCIATA DEL “MAESTRINO” BRETON CHE STAVA SULLE PALLE A TUTTI, DA MACRON A URSULA...

CHI FERMERÀ ORCEL NELLA SCALATA A COMMERZBANK? UNICREDIT VUOLE CHIEDERE ALLA BCE IL VIA LIBERA PER PORTARE IL SUO CAPITALE DELL'ISTITUTO TEDESCO AL 30%, SOGLIA LIMITE PER LANCIARE L'OPA – DEUTSCHE BANK POTREBBE RILANCIARE MA HA I CAPITALI PER UNA FAIDA BANCARIA? – IL VERO OSTACOLO PER ORCEL SONO I SINDACATI TEDESCHI, CHE TEMONO UNA PESANTE SFORBICIATA AI POSTI DI LAVORO. ANCHE PERCHÉ LA GERMANIA VIVE UNA CRISI ECONOMICA PESANTE, COME DIMOSTRA IL CASO VOLKSWAGEN, CHE MINACCIA DI FARE FUORI 15 MILA DIPENDENTI…

DAGOREPORT - TUTTI A BACIARE LA PANTOFOLA DEL PRIMO PORTANTINO D'ITALIA, OGGI “RE DELLE CLINICHE” ED EDITORE DEL MELONISMO MEDIATICO, ANTONIO ANGELUCCI: CENA PLACÉE CON OLTRE 200 INVITATI NELLA SUA VILLONA SULL’APPIA ANTICA - LA PRIMA A FESTEGGIARE I PRIMI 80 ANNI È STATA GIORGIA MELONI - SALVINI COCCOLATO DA TUTTI DOPO LA RICHIESTA DI CONDANNA PER IL CASO "OPEN ARMS" - PRESENTI I MINISTRI CROSETTO, SCHILLACI, TAJANI E PIANTEDOSI, ASSENTI INVECE SANTANCHE’ E LOLLOBRIGIDA - PIU' GARRULO CHE MAI MATTEO RENZI. NESSUNO HA AVVISTATO BELPIETRO, CLAUDIO LOTITO E ANDREA GIAMBRUNO - CARFAGNA, SALLUSTI, CERNO, CHIOCCI, RONZULLI, BISIGNANI, LUPI, MALAGO', LUZI ETC.: ECCO CHI C'ERA - FUOCHI D’ARTIFICIO, SIGARI FATTI A MANO E SHOW DELL’ELVIS AL TORTELLO, ALESSANDRO RISTORI, STAR DEL TWIGA

DAGOREPORT - SE LA MELONA NON L'HA PRESO BENE, TAJANI L'HA PRESO MALISSIMO L’INCONTRO TRA MARIO DRAGHI E MARINA BERLUSCONI, ORGANIZZATO DA GIANNI LETTA: NON SOLO NON ERA STATO INVITATO MA ERA STATO TENUTO COMPLETAMENTE ALL'OSCURO - L’EX MONARCHICO DELLA CIOCIARIA TREMA PER I SUOI ORTICELLI, PRESENTI E FUTURI: SE PIER SILVIO ALLE PROSSIME POLITICHE DECIDERA' DI SCENDERE IN CAMPO E PRENDERSI FORZA ITALIA, A LUI NON RESTERA' CHE ANDARE AI GIARDINETTI - E NEL 2029 PIO DESIDERIO DI ESSERE IL PRIMO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DI CENTRODESTRA (ALMENO QUESTA E’ LA PROMESSA CHE GLI HA FATTO LA DUCETTA, IN CAMBIO DI NON ROMPERE TROPPO I COJONI A PALAZZO CHIGI)

FLASH! - COME MAI TOTI HA PREFERITO IL PATTEGGIAMENTO, QUINDI AMMETTENDO LA FONDATEZZA DELLE ACCUSE, AL MONUMENTO DI MARTIRE DELLA MAGISTRATURA CRUDELE, CHE ERA L'ASSO NELLA MANICA DEL CENTRODESTRA PER SPERARE DI MANTENERE IL POTERE IN LIGURIA? SEMPLICE: QUANDO, ANZICHE' CANDIDARE LA SUA FEDELISSIMA ILARIA CAVO, MELONI HA SCELTO IL SINDACO DI GENOVA, ANDREA BUCCI, LI HA SFANCULATI - E PER FAR VEDERE CHE TOTI CONTA ANCORA, PRESENTERA' LA PROPRIA LISTA CIVICA PER FAR ELEGGERE L'ADORATA CAVO...