Marco Giusti per Dagospia
Che vediamo stasera? In chiaro non è che c’è moltissimo, però si potrebbe rivedere su TV2000 alle 20, 55 lo storicone di Fred Zinnemann, grande regista non sempre ricordato a dovere, “Un uomo per tutte le stagioni”, premiato con ben sei Oscar nel 1967, miglior film, miglior regia, miglior sceneggiatura, di Robert Bolt, migliori costumi, fotografia e miglior protagonista, a Paul Scofield come Thomas Moore, uomo di chiesa tutto d’un pezzo che si piegò ai voleri di Enrico VIII che, in fondo, voleva solo divorziare da Caterina d’Aragona e sposare Anna Bolena, Wendy Hiller, Leo McKern, Robert Shaw come Enrico VIII, Orson Welles come il cardinale Wolsey, Susannah York e Vanessa Redgrave come Anna Bolena.
Zinneman, anche produttore, volle come protagonista il poco noto attore teatrale inglese Paul Scofield, che aveva interpretato il testo di Robert Bolt a teatro con grande successo. Scofield, pensando che l’Oscar andasse a Richard Burton per “Chi ha paura di Virginia Woolf?”, non andò alla cerimonia. Glielo mandarono per posta, ma la statuetta si ruppe nel viaggio. Quando si dice la sfiga. Dopo al cinema fece poco e niente. Il film costò poco, Solo Welles, Susannah York e Paul Scofield presero 10.000 dollari a testa, Robert Shaw 15.000.
Cine 34 punta su una serata comica. Così alle 21 arriva “Non si ruba a casa dei ladri” di Carlo Vanzina con Vincenzo Salemme, Massimo Ghini, Stefania Rocca, Manuela Arcuri, Maurizio Mattioli. Divertente, pieno di battute. “A te la grande bellezza te fa na pippa!”. “Er culo cosa?”. “Tié, a te e a Dea Laurentiis!” Un film pieno di buone idee comiche sulla volgarità romana di politici, acchiappone, facilitatori. “Politicamente, da che parte sta?”- “Mah, adesso l’importante è starci, facilitare…”.
Sui trafficoni che hanno i soldi in Svizzera e sulla facilità di perdere tutto. E sui meccanismi della corruzione al ritmo della frase di Giovenale “A Roma tutto ha un prezzo”, giustamente citata come epigrafe finale del film. Sono di scena un trafficone romano, Antonio Russo, e la sua donna Lori, cioè un Massimo Ghini con un capello rossiccio e una Manuela Arcuri volgarissima e ignorantissima (“Il dado è tratto” – “Dado chi?”) che per facilitare la scelta di un’impresa delle pulizie rispetto a un’altra per un appalto, distruggono la felicità di un’altra coppia, quella formata dal napoletano Simone Santoro, Vincenzo Salemme, e da sua moglie torinese Daniela, Stefania Rocca, titolari, appunto, di una piccola impresa.
non si ruba a casa dei ladri 5
Ridotti in miseria i Santoro trovano lavoro come camerieri proprio nella villa dell’infamone responsabile del loro disastro. E tramano una vendetta alla American Hustle, cioè una truffa che lo ridurrà in mutande. Nella truffa sono coinvolti un altro truffato romano, Giorgio, Maurizio Mattioli, finito a far l’autista, una giovane attore cane, Lorenzo Bonucci, e una bella bionda, Ria Antoniou. Fra i truffati troviamo un banchiere svizzero, il grande Teco Celio, che fa qui il suo esordio nella commedia vanziniana dopo anni di ruoli e ruolini nella commedia del nord.
Lo segue una commedia diretta da Salemme, “A ruota libera” con Vincenzo Salemme, Sabrina Ferilli, Carlo Buccirosso, Manuela Arcuri. E se non mi ricordo anche Ceccherini. Iris alle 21 presenta il solito film di e con Clint Eastwood, stasera è “La recluta”, con Clint Eastwood, Charlie Sheen, Raul Julia, Sonia Braga. Che si saranno detti nel 1990 la bellissima Sonia Braga e Clint Eastwood? Su Canale 20 alle 21, 05 passa l’avventuroso di scarso ricordo (nella mia testa) “Sahara” diretto da Breck Eisner con Matthew McConaughey, Penelope Cruz, Steve Zahn, Lambert Wilson, Delroy Lindo.
Non male, su Rai Movie alle 21, 10, “Rachel” di Roger Michell con Rachel Weisz, Sam Claflin, Holliday Grainger, Iain Glen, Pierfrancesco Favino, tratto da “My Cousin Rachel” di Daphne Du Maurier, con Rachel che si vuole vendicare della morte del suo amato cugino… Per molti il miglior film di Roger Michell. Girato davvero in Toscana, vicino
Arezzo.
Su Canale 27 alle 21, 10 trovate il fantasmino “Casper”, già eroe dei cartoni in tv e qui portato su grande schermo. Dirige Brad Silberling con Christina Ricci, Bill Pullman, Cathy Moriarty, Eric Idle, Garette Ratliff Henson. Così così. Cielo alle 21, 15 presenta un horror russo, “Fila 19 – Incubo ad alta quota” di Alexander Babaev, Samantha A. Morrison con Svetlana Ivanova, Rinat Abushaev, Laila Berzins, Ashely Biski, Wolfgang Cerny. Mai visto.
Italia 1 alle 21, 20 si fissa con Arnold Schwarzenegger in “Terminator: Destino oscuro” di Tim Miller con Linda Hamilton, Mackenzie Davis, Natalia Reyes, Gabriel Luna. Mah… Su Canale Nove alle 21, 25 i fan di Brignano lo trovano in “Tutte lo vogliono” diretto da Alessio Maria Federici con Enrico Brignano, Vanessa Incontrada, Giulio Berruti, Ilaria Spada, Michela Andreozzi. Ricordo interessante il giallo sudista diretto da Clint Eastwood “Mezzanotte nel giardino del bene e del male” con John Cusack, Kevin Spacey, Jude Law, Lady Chablis, Jack Thompson, Warner TV alle 21, 30.
Passiamo alla seconda serata. Tra tante repliche si nota il thriller erotico “Senza scrupoli” di Tonino Valerii con Sandra Wey, Marzio Honorato, Antonio Marsina, Cinzia De Ponti. Grande prova di Marzio C. Honorato come malandrino napoletano che una sera che il marito Antonio Marsina è andato a vedere la Juventus allo stadio, violenta e deruba la sua bella moglie, Sandra Wey.
ninetto davoli in storie scellerate
Lei, scioccata ma anche incuriosita dall’incontro, andrà alla ricerca del suo stupatrore che si era presentato con una maschera fallica. Lo troverà e nascerà un amore pericoloso. Lui la vuole portare alla perdizione, facendola prima spogliare in un localino per vecchi rattusi, poi la spinge a rubare la mancia di un cameriera (2.300 lire…), poi a fare il palo in una sanguinosa rapina. Alla fine la polizia lo secca. Bang! Bang! E lei scappa di casa.
Su Rai Movie alle 23, 25 torna il notevolissimo “Storie scellerate” diretto da Sergio Citti, rpodotto e supervisionato da Pier Paolo Pasolini con Ninetto Davoli, Franco Citti, Nicoletta Machiavelli, Silvano Gatti, Enzo Petriglia. Molto forte nel ricordo di allora, pieno di castrazioni in primo piano e scene di sesso e violenza. Brillava, su tutte la meravigliosa Nicoletta Machiavelli che molto amava il film. Citti e Davoli, nelle prigioni papaline, in attesa del boia si raccontano storie raccapriccianti. Su Cine 34 alle 0, 40 passa il giallo all’italiana “Il gatto dagli occhi di giada” di Antonio Bido con Corrado Pani, Paola Tedesco, Franco Citti, Fernando Cerulli.
Iris all’1, 55 si butta sul vecchio western “La freccia nella polvere”, diretto dall’onesto Lesley Selander con il grande Sterling Hayden, Coleen Gray, Keith Larsen, Tom Tully, Jimmy Wakely, Tudor Owen, ma anche Lee Van Cleef e Iron Eyes Cody. E’ il primo film della piccola Allied girato in Technicolor e widescreen 1.85 e non 1.65. Cine 34 alle 2, 20 ci sveglia un attimo con l’unica commedia erotica girata dalla allora famosissima Sabina Ciuffini, la valletta di Mike!, “Oh, mia bella matrigna” di Guido Leoni con Sabina Ciuffini, Gianfranco de Angelis, Crippy Yocard, Gloria Piedimonte.
sabina ciuffini oh mia bella matrigna
Qualche mese dopo l’uscita del film, lo stesso regista, Guido Leoni dichiarò a La Stampa”: “Sabina non è riuscita a liberarsi del tutto dalle pruderie televisive e dai residui di una educazione ancora pieni di tabù”. Cioè, si spogliava poco. Anche secondo i miei ricordi, Sabina non mostrava granché, non si levava neanche proprio le mutandine, per dire, ma aveva un grande ingresso sexy vestita da hippy con treccine e slippino nella camera del ragazzo con una torta in mano. E lui si buttava subito sulle tette di lei. Ha anche una scena sotto alla doccia, come al solito. Mostrava molto di più l’altra fidanzata del ragazzo, Crippy Yocard.
Il film passa qualche guaio legale lo stesso. Prima viene prima bloccato dalla prima commissione della censura, 3 marzo 1976, per uno shake nudo ballato, si diceva sulle cronache, da Sabina Ciuffini. Poi la stessa Sabina viene querelata per le sue dichiarazioni su “Il messaggero”, 28 marzo 1976, riguardo proprio a questa scena, rivelando che a ballare lo shake “senza essere coperta neanche da un velo è una giovanissima”, cioè Crippy Yocard alias Cristina Amodei, che prontamente la querela. C
osì, si legge su “La Stampa”, 30 marzo 1976, Sabina dichiara: “Non avrei mai immaginato che una donna potesse essere considerata tanto oca. A prostituirsi davanti alla macchina da presa, non sono stata io, ma un’oscura attricetta, cioè la Amodei”, cioè Crippy Yocard. Che pronta risponde sulle pagine dello stesso giornale alle accuse della Ciuffini: “E’ vero che mi mostro nuda mentre ballo in camera mia. Ma Sabina appare in scene anche più erotiche, in una appare sotto la doccia, mentre il suo ragazzo le sfila le mutandine”. E poi insiste: “Lei per i suoi nudi ha preso 10 milioni, io ho accettato per la mia parte la tariffa sindacale”. Pochi mesi dopi Crippy, celebre per i suoi spogliarelli in un tv libera milanese, si dichiarò incinta del pugile Carlos Monzon. Ma lui non lo sapeva.
blu gang e vissero per sempre felici e ammazzati
Rete 4 alle 3 propone il raro western “Blu Gang e vissero per sempre felici e ammazzati” curioso western alla Butch Cassidy ideato da Augusto Caminito, con tanto di fotografia di Vittorio Storaro, che vede protagonisti i cinque fratelli Blu, rapinatori di banche, la loro musa, Tina Aumont, e il cattivo capitano Hillman, interpretato da Jack Palance, che non si darà pace fino a quando non li avrà uccisi tutti. Curiosa ballata costruita per il mercato anglofono. C’è anche una vaga critica al capitalismo americano. Lo ha girato Luigi Bazzoni, che aveva già diretto assieme a Franco Rossellini, qui produttore, il suo film d’esordio, La donna del lago e, soprattutto, il Carmen western “L’uomo, l’orgoglio, la vendetta”.
I protagonisti, oltre a Palance e alla Aumont, sono Antonio Falsi, lanciato poco prima come star di “Bubù” di Mauro Bolognini, ma non aveva funzionato, e Guido Mannari, partner e protetto di Franco Rossellini, il produttore, tanto che nello stesso periodo fece anche “Identikit” di Giuseppe Patroni Griffi a fianco di Liz Taylor, e la Taylor era così offesa di recitare con uno sconosciuto da pretendere di fare le scene che aveva con lui con una controfigura (Ljuba Rizzoli dixit su “Vanity Fair” italiano).
blu gang e vissero per sempre felici e ammazzati
La mamma dei fratelli Blu è la grande attrice neorealista Maria Michi, probabilmente portata dallo stesso Rossellini, assieme alla costumista Marcella De Marchis, prima moglie del padre Roberto. Caminito ricorda che il film non venne lanciato per niente, anche se Marina Cicogna aveva promesso a Franco Rossellini che lo avrebbe distribuito lei. Per questo fu un disastro. Tina Aumont era ancora bellissima, ma già con pesanti problemi. Può darsi che l’aspetto gay del film sia la chiave per una sua rivalutazione nel futuro.
Su Iris alle 3, 15 però trovate “Scandalo internazionale” diretto da Billy Wilder, scritto assieme al geniale Charles Brackett, con Marlene Dietrich, Jean Arthur, John Lund, Millard Mitchell. Ambientato nella Berlino occupata dagli alleati, l’americano insulso John Lund si trova a scegliere tra l’esuberante ex-cantante nazista Marlene Dietrich e l’americanotta di turno, inviata del Congresso, Jean Arthur. Billy Wilder passò i suoi guai con le due primedonne. “Ho una attrice che ha paura a guardarsi allo specchio e l’altra che si guarda troppo”. Convinse Marlene promettendole di poter cantare canzoni nuove scritte per lei da Friedrich Hollaender, come la strepitosa “Black Market”.
Lund, invece, era “la tipica scelta che fai quando scrivi il ruolo per Cary Grant e non hai Cary Grant”, diceva Wilder, mentre Marlene lo definì “quel pezzo di legno pietrificato”. A sua volta Lund diceva che Marlene sul set si stava scopando tutti, a cominciare da due stunt men muscolosi. Leggo che montando il film, il montatore si sentiva in imbarazza vicino a Wilder analizzando le scene della Berlino rasa al suolo dagli alleati. Ma Wilder disse “All’inferno questi bastardi! Hanno bruciato la maggior parte della mia famiglia nelle camere a gas! Che vadano all’inferno!”.
Rai Due alle 4, 10 presenta un buon film di Fabio Mollo, “Il padre d’Italia” con Luca Marinelli, Isabella Ragonese, Anna Ferruzzo, Mario Sgueglia, Federica De Cola. E’ la storia di Paolo, Luca Marinelli, un ragazzo che si ritroverà a diventar padre, anche se è gay, di una bambina che non è neanche sua, ma della svitata Mia, Isabella Ragonese, incinta di sei mesi, chissà da chi poi?
Sia Mia che Paolo fanno parte di una generazione italiana che sembra senza futuro, non tanto per il proprio passato quanto per un presente inconsistente che non offre nessuna possibilità di crescita o di sviluppo. Pochi film hanno mostrato, in questi ultimi anni, un quadro così desolante dei trentenni italiani sparsi in un paese disastrato e abulico. Così, quando Mia, incontrata per caso in un locale, sveglia Paolo e gli chiede di portarla a Roma e poi in Calabria, Paolo non vede l’ora di uscire dal proprio torpore e di sognare addirittura una famiglia con lei e la bambina che nascerà.
Intanto Cine 34 alle 4, 30 chiude le sue programmazioni con l’erotico avventuroso “Eva nera – Black Cobra” di Joe D’Amato con Jack Palance, Laura Gemser, Gabriele Tinti, Michele Stark, Ziggy Zanger. Rete 4 alle 4, 35 si spinge ancora più in là recuperando il vecchio e fondamentale “Grazie zia” di Salvatore Samperi con Lou Castel, Lisa Gastoni, Gabriele Ferzetti, Nicoletta Rizzi, Luisa De Santis, cioè la rilettura erotica di “I pugni in tasca” di Marco Bellocchio. Ma fu grazie al successo della pellicola, ancora in bianco e nero, che Lisa Gastoni diventò una star sexy di prima grandezza e che Samperi lanciò un filone che proseguirà poi con Malizia e Peccato veniale.
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