Marco Giusti per Dagospia
massimo ghini christian de sica vacanze ai caraibi
Che vediamo stasera? Il film più trash non può che essere “Vacanze ai Caraibi” di Neri Parenti con Christian De Sica, Massimo Ghini, Angela Finocchiaro, Luca Argentero, Ilaria Spada, Rete 4 alle 21,25. Pieno di battute simpatiche. “Presto, usciamo da questa cloaca!”. “Posso prenderglielo in mano?”. “A noi il debito greco ci fa ’na pippa… a due mani!”. “Praaaa!!! Te sei liberato?”. Era ora!
Insomma, è un simil-cinepanettone scorreggione con Christian e Ghini, in versione addirittura bionda! “E’ la mia Rhonda Fleming”, dirà di lui Christian. Per l’occasione torna Neri Parenti con un copione scritto da Brizzi e Martani. Tornano i doppi sensi trivialissimi. “A te piace grosso?”.
christian de sica massimo ghini vacanze ai caraibi
Torna il politicamente scorretto con le grassone mandate affanculo e i preti neri che sembrano i figli di Tartufon. Tornano le scopate. “Mamma mia che coito!”. E Ilaria Spada trionfa come volgarissima comica romana come non se ne vedevano da anni. “Ma che d’è, un vibratore pe’ fachiri?”. “Ho gli ormoni che si agitano come trote”. “Se chiamava Fausto anche il mi’ criceto, poraccio, è morto schiacciato”. Insomma.
Pur prodotto da Mieli-Gianani-Brizzi, malgrado la mancanza del Presidente De Laurentiis, è un ritorno clamoroso al cinepanettone Filmauro più classico. Nell’episodio di Christian, quello meglio costruito, i ricchi Mario e Gianna Grossi Tubi, cioè Christian e Angela Finocchiaro, vanno ai Caraibi per incontrare la figlia Anna, Maria Luisa De Crescenzo, e il suo fidanzato, l’attempato Ottavio Vianale, cioè Massimo Ghini.
Si vorrebbero anche sposare, malgrado i due cognomi uniti, Grossi-Tubi-Via-Anale non suoni proprio benissimo. Gianna, che si oppone al matrimonio, non sa che il marito ha dilapidato tutto il suo patrimonio, ha pagato la vacanza rubando 5000 euro al portiere, e è venuto ai Caraibi soprattutto per vendere la loro villa e salvarsi. Infatti canta “Bamboleio” al ritmo di “non ci ho un euro-non ci ho un euro-e se non vendo me lo prendo dritto in cul!”.
Non tutto è riuscito e originale, certo, ma il film è pieno di battute, il culo della Spada, molto esibito, e la sua verve comica trionfano, Ghini e Christian sono perfetti, i dialoghi tra Dario Bandiera e la vecchia nonna siciliana tormentata dal nipote fanno molto ridere. E la grande scena di peti nel bagagliaio della macchina dei rapitori, dove darà i suoi effetti un pesante tortino di fagioli, è quel che ci vuole davvero in un cinepanettone che si rispetti. “Ma ce l’hanno il culo le balene?”.
Per il resto, su Iris alle 21 avete il poliziesco con Clint Eastwood “Scommessa con la morte”, quinto e ultimo Callaghan diretto però dal fidato e veloce Buddy Van Horn con Clint, Liam Neeson, Patricia Clarkson, ma reso cultissimo dalla presenza di un giovanissimo Jim Carrey, che si presentò al provino col suo numero da imitatore di Elvis Presley. Clint fece il film come ringraziamento alla Warner per avergli finanziato il suo più personale “Bird”, il biopic su Charlie Parker.
Su Cine 34 alle 21 avete il notevolissimo “Napoli violenta” di Umberto Lenzi con Maurizio Merli, John Saxon, Barry Sullivan, Elio Zamuto. Ricordo che lo presentammo io e Poalo Spagnuoli, autore di un libro sul film, al cinema America occupato assieme al vecchio Umberto Lenzi e a Franco Micalizzi, autore delle musiche, favolose. Credo sia una delle ultime uscite pubbliche di Lenzi. Ha dato davvero il meglio di sé nei polizieschi.
Su Canale 20 alle 21,05 avete invece il thriller poco noto di Michael Mann “Blackhat” con Chris Hemsworth, Viola Davis, Wei Tang, Leehom Wang, John Ortiz, Holt McCallany, Andy On, storia di un super hacker che viene fatto uscire di prigione dall’F.B.I. per risolvere una serie di problemi. Altri ne creerà. Pessime critiche. Ma davvero poco visto.
Su Canale 27 alle 21, 10 torna il sempre divertente “Mr Crocodile Dundee” di Peter Faiman con Paul Hogan, Linda Kozlowski, John Meillon, con il cacciatore australiano che diventa una star in Americva. Fece un sacco di soldi. Su Rai Movie alle 21,10 avete “La pantera rosa”, reboot del celebre film di Balke Edwards, diretto qui da Shawn Levy con Steve Martin come Ispettore Clouseai, Kevin Kline, Beyoncé Knowles, Jean Reno, Emily Mortimer. Non ho mai avuto il coraggio di vederlo.
Occhio a “Morto Stalin se ne fa un altro”, Rai Storia alle 21,10, un bel film istruttivo e divertente sulla morte di Stalin e sulla sua successione tra Beria, Krusciov, Malnekov, Molotov in una Russia violentissima dove per un nonnula si finiva in Siberia o con una pallottola in testa.
La grande forza di questa coproduzione franco-anglo-belga diretta da Armando Iannucci, cinquantenne italiano nato in Scozia attivissimo nelle serie inglesi, è tutta in un cast spettacolare e angolofono che va da Steve Buscemi come Krusciov a Simon Russell Bean come Beria, da Jeffrey Tambor come Malnekov a Olga Kurylenko come la pianista Maria Yudina, da Michael Palin come Molotov a Jason Isaacs come generale Zukov, e in un copione decisamente non facile da strutturare, ma alla fine perfettamente funzionante.
morto stalin se ne fa un altro 1
Copione scritto dallo stesso Iannucci con David Schneider, Ian Martin, Peter Fellows, tratto non da un testo teatrale, ma da una graphic novel fracese di Fabien Nury e Thierry Robin. Ma l’aspetto curioso è che sembra uno di quei grandi film inglesi legati a qualche funerale, molto teatrali, dove si mischia comedy a horror. In questo caso, però, la base è storia, documentata, dei primi anni ’50 di una Russia ben prima del disgelo, anche se per doveri di drammaturgia parecchio è stato concentrato in tempi più brevi.
morto stalin se ne fa un altro
Ma perfino la grandiosa storia del concerto radiofonico di Chopin con la pianista Maria Yudina, replicato con un nuovo direttore in pigiama e un pubblico preso dalla strada quando Stalin chiese una copia in disco per risentirlo, è vera, è tratta dalle memorie di Shostakovich, vero pure che Maria Yudina, che non era però bella come Olga Kurylenko, chiese parecchi soldi per risuonare il piano e scrisse una lettera piena d’odio diretta a Stalin.
morto stalin se ne fa un altro
Nel film, Stalin, Adrian McLoughlin, dopo aver dato il via con Beria a una nuova serie di purghe, che prevede anche l’arresto di Molotov, viene colpito da un infarto appena sente il disco con l’esecuzione radiofonica nella sua dacia e legge la lettera piena di maledizioni della pianista. E da lì parte davvero il film, che vede un cattivissimo e furbissimo Beria proporre la marionetta Malenkov come segretario dell’Urss, contro le mire del più democratico Krusciov, al quale viene ordinato però di organizzare il funerale del dittatore. Vietatissimo in Russia.
Su Canale 5 alle 21,20 avete il biopic turco sulla vita di un fantino e del suo cavallo, “Bold Pilot – Leggenda di un campione” di Ahmet Katiksiz con Ekin Koç, Farah Zeynep Abdullah, Fikret Kuskan, Sibel Tasçioglu, Ali Seckiner Alici. Ma l’avete mai visto un film turco su Canale 5? Alle 21, 20.
Su Tv2000 alle 21,20 passa il celebre “Indovina chi viene a cena?” di Stanley Kramer con Spencer Tracy già malatissimo, Sidney Poitier, Katharine Hepburn, Katharine Houghton, Cecil Kellaway. Commovente. Segnatevi come da vedere o da registrare l’horror gotico inglese, molto classico, “The Limehouse Golem – Mistero sul Tamigi” di Juan Carlos Medina con Bill Nighy, Olivia Cooke, Douglas Booth, Daniel Mays, Sam Reid, Maria Valverde, storia di un serial killer e dell’ispettore che gli dà la caccia.
Seconda serata. Su Cine 34 alle 23 avete un bel Merola movie che fa l’occhiolino a “Il Padrino” ma è di fatto un solido poliziesco all’italiana, cioè “Da Corleone a Brooklyn” di Umberto Lenzi con Maurizio Merli nel solito ruolo di poliziotto nevrotico e Mario Merola come boss, Laura Belli, Van Johnson, Biagio Pelligra assolutamente fantastico, Venantino Venantini, Sonia Viviani, Salvatore Billa e un giovane Luca Barbareschi.
L’incontro Merli – Merola non produce nulla di davvero eccezionale, ma Lenzi costruisce al meglio il film e i nostri caratteristi fanno il resto. Ricordo Merola in tv vantarsi della presenza dell’americano “Vanjohnsòn”.
Su Rai Tre alle 23,50 passa il documentario “Sophia!” di Marco Spagnoli con Lello Bersani, Vittorio De Sica, Sophia Loren, Enrico Lucherini, Carlo Mazzarella. Si vede con piacere. Su Cine 34 alle 0,50 la commedia scolastica non così banale “Classe Z” di Guido Chiesa con Alessandro Preziosi, Andrea Pisani, Greta Menchi, Enrico Oetiker e la Alice Pagani di “Baby”.
Su La7D alle 0,50 il capolavoro di Jean-Luc Godard “Il disprezzo” con Brigitte Bardot, Michel Piccoli, Jack Palance, Giorgia Moll, Fritz Lang. Spero lo conosciate a mente e spero sia la copia integrale francese, ma ne dubito. Su Iris all’1,30 i fan del poliziesco francese troveranno il discreto “L’estate impura” del bravo artiginiano Pierre Granier-Deferre con un sempre grande Philippe Noiret, Guy Marchand, Anne Roussel, Marie Trintignant, Laura Betti. Ricordo bellissimo, l’ho visto quando uscì nel 1969 a Genova al Cinema Verdi, oggi scomparso, il giallo di Claude Chabrol, “Stéphane, una moglie infedele”, Rai Tre all’1,45, dove Stéphane Audran, gelida come sempre, tradisce il marito, Michel Bouquet, con un uomo più bello, Maurice Ronet. Ma il marito scopre la tresca e ammazza l’amante. Senza far capire nulla alla moglie. Che farà Stéphane? Grande film geometrico di sentimenti repressi.
brigitte bardot e michel piccoli il disprezzo di godard 4
Su Rete 4 alle 2 un altro bel giallo, tratto dall’ultimo romanzo di Leonardo Sciascia, “Una storia semplice” di Emidio Greco con Gian Maria Volonté, Ennio Fantastichini, Ricky Tognazzi, Massimo Ghini, Tony Sperandeo. Di fatto è un giallo, con Volonté che non crede che il suo vecchio amico, un diplomatico, si sia ucciso. Non torna nulla. E’ di sicuro un omicidio. Ottimo anche Ennio Fantastichini.
Rai Tre chiude alle 3,20 la sua serata Chabrol con lo strepitoso “Landru” con Charles Denner truccato a dovere che ci fece molta impressione, Michèle Morgan, Danielle Darrieux e l’appena scomparsa Juliette Mayniel.
brigitte bardot e michel piccoli il disprezzo di godard 5
Cine 34 alle 4,10 punta sull’erotico internazionale con “L’ultimo harem” diretto da Sergio Garrone con Corinne Cléry, nudissima, George Lazemby, il James Bond australiana di scarsa fortuna, Daniela Poggi, nudissima, Maria Kosty, Ursula Buchfeliner, Adriana Vega, Mirta Miller. La storia vede la bella modella Corinne Cléry in quel di Cannes che si innamora di un ricco ministro di un emirato.
Lo sposa ma presto scopre di essere la sua quarta moglie. Minchia! Dice Garrone che il film “non rispetta né il libro di Vasquez Figueroa né la mia sceneggiatura tratta dal libro, Perché l’intervento della produzione è stato pesante e si sono preoccupati dei dialoghi e non di quella che era la storia base”.
brigitte bardot e michel piccoli il disprezzo di godard 3
In pratica il film è stato manipolato dalla produzione e da film di quasi denuncia della condizione della donna nella famiglia islamica è diventato un’operetta. I produttori, secondo Garrone, ebbero paura di offendere il mondo arabo e “l’hanno fatto diventare una storia d’amore, togliendo la parte più interessante che scavava nella psicologia dell’uomo. E questo perché non accettavano che Garrone facesse questo tipo di film: potevo fare western, horror, film di guerra e nazisti, ma non film di denuncia”.
“Qualcuno in ascolto” di Faliero Rosati con Vincent Spano, Oliver Benny, Isabelle Pasco, Anne Canovas, Iris alle 4, 35, era un film di spie e spioni con gente che può intercettare chiunque, troppo avanti quando uscì, nel 1988. Su Rai Movie alle 5 un film di spie ambientato negli anni della guerra fredda, “La spia russa” diretto nel 2018 da Shamim Sarif con Rebecca Ferguson, Charles Dance, Antje Traue, Sam Reid, Anthony Head.
Chiudo con la commedia sciocchina anni ’60 “A qualcuno piace calvo” di Mario Amendola con Magali Noël, Antonio Cifariello, Roberto Risso, Gisella Sofio. Non era un capolavoro, però il titolo è favoloso… Ricordo il manifesto gigante del film in una sala di Trapani nei primi anni ’60…
brigitte bardot e michel piccoli il disprezzo di godard 1 brigitte bardot e michel piccoli il disprezzo di godard