Marco Giusti per Dagospia
Che vediamo stasera? Se andate sulle piattaforme trovate molti nuovi film e nuove serie, anche se dell’adorata “Slow Horses” di Apple Tv con Gary Oldman ci sono solo due puntate e ci rimanete un po’ male non trovando la terza.
Devo dire che, malgrado la simpatia di Pilar Fogliati e la riuscita ambientazione a Chioggia, una Venezia che puoi girare in bicicletta, non ho trovato proprio un granché la nuova serie comica al femminile per trentenni single “Odio il Natale” prodotta dalla Lux dei Bernabei, diretta da tre ragazze, Elena Bucaccio, Viola Rispoli, Silvia Leuzzi e diretta da due maschi, Davide Mardegan e Clemente Di Muro che si fanno chiamare Cric.
pilar fogliati odio il natale 2
E’ una sorta di Fleabag all’italiana con la protagonista che guarda in camera per spiegare le sue idee, ha continui dialoghi con le amiche e è alla ricerca di un fidanzato da mostrare alla famiglia chioggiotta per Natale. L’idea è anche carina, ma le gag e le battute, almeno per ora, non sono così divertenti. Magari si scioglierà un po’ dopo. Detto questo, ieri pomeriggio rispetto al moloch del “Boris Godunov” si poteva vedere. Certo, sempre dopo il recupero di “Viva Rai Due” di Fiorello e Biggio su Rai Play.
Ieri sera mi sono visto e ve lo consiglio “I crimini di Emily” o “Emily the Criminal”, opera prima scritta e diretta da John Patton Ford con la superba Aubrey Plaza che ci fa impazzire, con un ruolo del tutto diverso, in “The White Lotus 2”.
Qui Aubrey Plaza, seguita dal regista con la camera a mano un po’ alla Dardenne, è Emily, una trentenne che non riesce a trovare un vero lavoro. A ogni colloquio piglia d’aceto e se ne va quando le chiedono perché non ha finito l’università e perché ha la fedina penale sporca.
aubrey plaza i crimini di emily 2
Non è una criminale, guidava in stato d’ebbrezza e ha menato il suo ex che l’ha denunciata. Tutto qui. Ma in America basta per aver problemi, Così fa un lavoretto da rider portando la cena a casa della gente. Poca roba. Quando un collega la inserisce in un giro di piccole truffe con carte di credito clonate, scopre di poter fare soldi facili e magari risolvere qualche problema nella sua vita.
Inutilmente un’amica, Liz, Megalyn Echikunwoke, cerca di riportarla sulla buona strada con un lavoro di grafica nello studio di Gina Gershon. Il film non è altro che la trasformazione di Emily da brava ragazza con qualche problema a piccola criminale, ma anche a femme fatale, visto il rapporto che avrà col suo boss libanese Youcef, Theo Rossi. Girato bene e interpretato benissimo, il film, nuovissimo, arriva da noi direttamente sulla piattaforma senza passare dalle sale. Aubrey Plaza favolosa.
Vero guilty pleasure notturno, vi consiglio su Mubi, ma solo se vi piace il cinema erotico non tradizionale, “Sexual Drive”, scritto e Diretto da Kota Yoshida, tre episodi legati al sesso e al cibo giapponese che mi hanno incollato 70 minuti davanti alla televisione. Ogni episodio è dedicato a un piatto, che trascina nella carica erotica i personaggi e ne svela i segreti.
Nel primo episodio, ad esempio, “Natto”, un marito che non scopa da anni, Ryo Ikeda, scopre da uno strano personaggio, Tateo Serizawa, che ritroveremo anche negli altri due episodi, che la moglie candida infermiera, Manami Hashimoto, è una ninfomane che lo ha fatto eccitare da quando gli ha ficcato una sonda dentro l’uretra dopo che ha avuto un ictus. Ma quello che lo arrapa maggiormente è quando lei mangia i Natto, fagioli di soia giapponesi, di cui è ghiotta, al punto che anche le sue parti intime sanno di natto. Dopo che se ne è andato, torna la moglie, che si esibirà, appunto, mangiando un piatto di natto davanti al marito. Arrapatissimo.
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