IL DIVANO DEI GIUSTI/2 – E IN CHIARO CHE VEDIAMO? SU CANALE 27 ALLE 21,10 PASSA UN CAPOLAVORO DI SATIRA E FANTASCIENZA COME “MARS ATTACKS!” DI TIM BURTON – SU CINE 34, SE AMATE IL POLIZIOTTESCO, ALLE 21,15 C’È “ROMA VIOLENTA” SEGUITO DA “UN POLIZIOTTO SCOMODO” – SU CIELO ALLE 21,15 ARRIVA L’EROTICO-THRILLER “SENZA SCRUPOLI” CON LA BELLISSIMA SANDRA WEY – NELLA NOTTE, CINE 34 ALL’1,10 SI BUTTA SU SERENA GRANDI E IL SUO “DESIDERANDO GIULIA”… – VIDEO

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Marco Giusti per Dagospia

 

mars attacks mars attacks

E in chiaro che vediamo? Beh. Su Canale 27 alle 21,10 passa un capolavoro di satira e fantascienza come “Mars Attacks!” di Tim Burton con Jack Nicholson, Annette Benning, Danny DeVito, Glenn Close, Pierce Brosnan, Natalie Portman, Lisa Marie, Jim Brown e Sylvia Sidney (classe 1919, eroina di capolavori come “Street Scene” e “Fury” di Fritz Lang) che ascolta in continuazione un cantante country, tal Slim Whitman, che non piacerà molto ai marziani.

 

mars attacks 1 mars attacks 1

Stravagante operina di fantascienza che Tim Burton cucina nel periodo migliore della sua carriera offrendo a Jack Nicholson e a tutto il suo cast ruoli incredibili. Il film nasce da un pugno di figurine della Topps Chewing Gum Company del 1962 ideate da tal Woody Gelman, che aveva unito le invasioni marziane alla H.G.Wells con la logica degli albi pulp.

 

Tim Burton, innamorato della grafica delle figurine, dei suoi folli alieni col capoccione a forma di chewing-gum e gli occhi sporgenti, ne fa una macchina ingenua e scatenata per una rilettura del gusto americano anni ’60 e una grande parabola sulla pace.

 

Ma lo fa con un impianto visivo da cartoon, dove i suoi personaggi si muovono come fossero Bugs Bunny e Daffy Duck, a cominciare da un Nicholson meraviglioso nel doppio ruolo del presidente Dale e del ricco cafone di Las Vegas Art Land con moglie svitatissima new age, Annette Bening. Ma c’è di tutto, da Pam Grier e Jim Brown a Lisa Marie come marziana sexy, da Jerzy Skolimowski a Danny De Vito che cerca di salvarsi la vita regalando i suoi rolex ai marziani.

 

 

Su Iris alle 21 avete il thrillerone con Bruce Willis “Hostage” dello specialista Florent-Emilio Siri con Kevin Pollak, Jimmy Bennett, Michelle Horn, Ben Foster, Jonathan Tucker. Non so se sia meglio la versione di “47 Ronin” diretta da Carl Rinsch con Keanu Reeves, Hiroyuki Sanada, Tadanobu Asano, Rinko Kikuchi, Kô Shibasaki su Canale 20 alle 21,05. Non credo. Il film fu un disastro spaventoso. Non ci posso credere. 175 milioni di dollari di budget in fumo che portarono l’Universal sull’orlo del tracollo per aver puntato su un’idea sbagliata.

 

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Solo un pazzo a Hollywood poteva pensare di far soldi con “47 Ronin”, remake del capolavoro di Kenji Mizoguchi “Genroku Kushingura”, cioè “I 47 Ronin”, trasposizione del 1941 di una delle storie più dolorose e famose del Giappone, conosciuta anche come la Vendetta di Ako, avvenuta nel 1702, quando un gruppo di ronin, cioè di samurai senza padrone, per vendicare il seppuku del loro signore, Lord Asano, obbligato a uccidersi per l’inganno del pessimo Lord Kira che intendeva impadronirsi del feudo di Ako, si sacrificano in uno scontro titanico riprendendosi la città e affettando Kira, ma sono poi obbligati, per doveri di bushido, a uccidersi loro stessi uno per uno col seppuku per riacquistare l’onore perduto davanti allo Shogun.

 

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Nel film di Mizoguchi, uscito una settimana prima di Pearl Harbour, lunghissimo e diviso in due parti, quasi senza primi piani dei ronin, solo il suicidio dei 47 ronin portava via una quarantina di minuti. Bellissimo, ma noiosissimo. Lo adoravo. Ora. Provatevi a farne una versione per un mercato doppio, orientale e occidentale. Con tutti attori giapponesi, meno uno, Keanu Reeves, che parlano un pessimo inglese. Con l’intero cast trasportato prima a Budapest, poi a Londra e infine in Giappone per gli ultimi esterni.

 

Una sceneggiatura scritta e riscritta da troppe mani, dal Chris Morgan di “Fast & Furious 5 e 6” all’iraniano Hossein Amini di “Drive” al Walter Hamada di “Venerdì 13” e “The Conjuring”, che non andava mai bene. Un regista, Carl Erik Rinsch, che viene dalla pubblicità alla sua opera prima. La storia che non viene trattata in maniera classica, ma come un fantasy in 3D, con una strega che si trasforma in volpe, esseri mostruosi con sei occhi e dragoni infernali. Qualche divagazione piratesca sulle navi olandesi non si capisce perché.

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Con Keanu Reeves che diventa protagonista nel ruolo inventato di Kai, un mezzosangue cresciuto da Lord Asano a Ako e pazzamente innamorato di sua figlia Mika, la bella Ko Shibasaki, che non è accettato come samurai, ma diventerà lo stesso uno dei ronin agli ordini di Huranosuke Oishi, il vero protagonista di tutte le versioni giapponesi, interpretato da Hiryuki Sanada (“Wolverine”, “Sunshine”). Il cattivo Kira è interpretato dalla superstar di “Thor” e “Mongol” Tadanobu Asano, la sua amante strega con un occhio celeste e uno marrone pronta a trasformarsi è la meravigliosa Rinko Kunimoto di “Norvegian Wood”.

 

Il tutto viene girato nell’ormai lontana estate del 2011, poi rigirato, rimontato più volte. A fine 2013 si tenta un’uscita in Giappone, convinti che almeno loro ameranno il film. Malgrado il cast di star giapponesi e le 753 sale il rifiuto è totale, l’incasso è solo di un milione e 300 mila dollari, il film viene visto come un pasticcio americano impossibile. Non abboccano. E i 47 ronin nun se toccano.

 

 

il generale della rovere il generale della rovere

Su Rai Storia alle 21,10 passa un capolavoro di Roberto Rossellini, “Il generale Della Rovere” con Vittorio De Sica imbroglione che riacquista la sua dignità di fronte alla morte, Hannes Messemer, Sandra Milo, Giovanna Ralli, Vittorio Caprioli. Scritto da Sergio AMidei, Diego Fabbri e Indro Montanelli da una storia di Montanelli. Girato in 33 giorni e montato in dieci, ricordava De Sica per poter partecipare al Festival di Venezia, dove vinse come Miglior Film.

 

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Su Rai Movie alle 21,10 avete un buon film di Paolo Virzì, “La pazza gioia” con Valeria Bruni Tedeschi, Micaela Ramazzotti, Valentina Carnelutti, Tommaso Ragno. “Gioia e dolore hanno un confine incerto”, è la giusta citazione deamicisiana che ha fatto Paolo Virzì al suo film. Ma ci pare che la pazzia (o la non pazzia) tocchi un po’ tutti i personaggi femminili del film, non solo i malati ospitati più che rinchiusi a Villa Biondi.

 

Mentre i personaggi maschili sembrano colpiti come da un fulmine di indifferenza, o molli e flaccidi, come l’ex marito di Beatrice Morandini Valdirana, la Bruni Tedeschi, o il padre cantante fallito di Donatella Morelli, la Ramazzotti, o machi e cattivi come il perfido amante di Beatrice, Bobo Rondelli, o quello di Donatella, orrendo maschio viareggino da discoteca.

 

 

Il viaggio che fanno prima di tutti Virzì e la sua cosceneggiatrice Francesca Archibugi, è quindi quello all’interno della pazzia femminile. La pazzia della scatenata Beatrice, che non si cheta mai (“sta un po’ zittina, questa parla anche quando dorme!”), orfana del berlusconismo e di una joie de vivre del quel periodo che l’ha resa una specie di indomita Blanche du Bois pronta per le barche da 60 metri di Previti e Dotti e le feste eleganti dell’ex Presidente.

 

la pazza gioia la pazza gioia

E la pazzia della più giovane Donatella, cubista da discoteca viareggina (ricordate il Chiticaca d’Orbetello?), messa incinta dal quello stronzo del gestore e poi abbandonata. Così, con una mossa sbagliata, ha perso il figlio, finito in affidamento, e ha perso il senno, visto che è rinchiusa in una cupa depressione e in un preoccupante mutismo.

 

la pazza gioia la pazza gioia

Ma sono pazze anche le loro mamme, Anna Galiena, mamma di Donatella-Micaela, che cura un vecchio in fin di morte e pensa che prima o poi tirerà le cuia, e Marisa Borini, mamma (anche vera) di Beatrice-Valeria, che affitta la sua villa per il cinema (il film nel film è diretto dalla Archibugi e interpretato da Jasmine Trinca). E circola la pazzia anche tra le malate e le infermiere, al punto che spesso non si riescono bene a distinguere le une dalle altre.

 

Su Cine 34, se amate il poliziottesco, passa alle 21,15 “Roma violenta” di Marino Girolami con Maurizio Merli, Richard Conte, Silvano Tranquilli, Ray Lovelock, seguito da “Un poliziotto scomodo” di Stelvio Massi con Maurizio Merli, Olga Karlatos, Massimo Serato alle 23,05.

 

 

Su Mediaset Italia 2 alle 21,15 torna addirittura “Lo squalo” di Steven Spielberg con Robert Shaw, Roy Scheider, Richard Dreyfuss, Lorraine Gary. Su Cielo alle 21,15 arriva l’erotico-thriller “Senza scrupoli” di Tonino Valerii con la bellissima Sandra Wey, dove è una ricca signora alto-borghese torinese che viene violentata dal malandrino napoletano Marzio C. Honorato mentre il marito è andato a vedere la Juve (però…).

 

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La carriera di Sandra Wey si fermò lì. Abbandonò il set di un film di Stelvio Massi, “Taxi killer”, venne chiamata da Amsterdam per un erotico di Sergio Bergonzelli prodotto da Enzo Gallo da girare in quel di Lecco. Leggo su “Nocturno” i ricordi di Corrado Colombo, assistente di Bergonzelli: “Era di una bellezza folgorante: un metro e ottanta, fisico perfetto da mannequin, forme generose e un viso dai lineamenti molto disegnati, di grande carattere.

 

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Una copia bella di Sigourney Weaver. Purtroppo, non sembrava più in grado di intendere e volere: sgranava i suoi splendidi occhi corvini e ti fissava spaventata, oppure scoppiava a piangere, giocherellava con le ciocche dei capelli e canticchiava canzoncine infantili, o farneticava sull’inquinamento, sull’abbattimento delle foreste per stampare giornali che nessuno legge… Era chiaro che non poteva sostenere la lavorazione di un film. Ma la faccenda era in corso con anticipi già versati, contratti firmati, cambiali allo sconto…”. Il suo posto venne preso da Valentine Demy, già pronto a una carriera nell’hard.

 

Su Tv2000 alle 21,20 passa l’ottima commedia “Io e zio Buck” di John Hughes con John Candy, Jean Louisa Kelly, Macaulay Culkin, Amy Madigan, Gaby Hoffmann, mentre su Rete 4 alle 21, 25 è tempo di Rocky con “Rocky IV” di Sylvester Stallone con Sylvester Stallone, Dolph Lundgren, Brigitte Nielsen.

 

 

Nella notte vedo che su Rai 1 a mezzanotte passa il bel thriller “La ragazza del treno” di Tate Taylor con Emily Blunt, Rebecca Ferguson, Haley Bennett, Justin Theroux, Luke Evans, Edgar Ramirez. Cine 34 all’1,10 si butta su Serena Grandi e il suo “Desiderando Giulia” diretto da Andrea Barzini e prodotto da Luciano Martino, dove se la contendono gli imbarazzati Johan Leysen, appena uscito da "Prénom Carmen” di Godard, e Sergio Rubini.

 

 

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Rai Tre all’1,50 presenta un buon film da festival, “Liverpool” dell’argentino Lisandro Alonso con Juan Fernandez, Giselle Irrazabal, Nieves Cabrera, seguito alle 3,25 da un film di Raul Ruiz e Valeria Sarmiento che non conosco, “La telenovela errante” con Luis Alarcon, Maricarmen Arrigorriaga, Fernando Bordeu, Consuelo Castillo, complicato film sui modelli di linguaggio cileni.

 

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 Nella notte, però, passa di tutto, da “Baila guapa” di Adriano Tagliavia , Rete 4 alle 3,30, a “Masoch” di Franco Brogi Taviani con Paolo Malco, Francesca De Sapio, Fabrizio Bentivoglio, Inga Alexandrova, Valeria D'Obici, Cine 34 alle 4,20 che persi a Venezia il secolo scorso, da “La zona morta” di David Cronenberg con Christopher Walken, Brooke Adams, Martin Sheen, Nicholas Campbell, Italia 1 alle 4,20 a “Cielo sulla palude” di Augusto Genina con Ines Orsini, Mauro Matteucci, Giovanni Martella, Assunta Radico, Rubi D'Alma. Poi vi lamentate che non c’è nulla da vedere…

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