Marco Giusti per Dagospia
Che vediamo oggi? Intanto non sono confortanti le notizie che arrivano dall’America, visto che “Tenet” di Christopher Nolan, il film più atteso dell’anno, che doveva uscire al cinema il 12 agosto, grazie alla disastrosa gestione del virus da parte di Trump, si sposterà ancora a chissà quando, facendo slittare qualsiasi ripresa delle proiezioni in avanti in America e, di riflesso, anche da noi.
Quindi iniziamo da subito a prepararci all’idea di un nuovo ripasso in tv dei capolavori di Edwige Fenech e Lino Banfi, allo studio accurato dei film di Franco e Ciccio, alla minuziosa analisi dei film dei Vanzina brothers (ma quanti ne hanno girati?), alle avventure di Nico Giraldi, al recupero infinito di serie di qualsiasi tipo.
Stasera si inizia con un bello scontro tra “Brancaleone alle crociate” di Mario Monicelli, sequel del primo strepitoso Brancaleone, Cine 34 alle 18, 40, con Vittorio Gassman, Stefania Sandrelli, Paolo Villaggio, Beba Loncar e Gigi Proietti in più ruoli, e “Sono fotogenico” di Dino Risi con Renato Pozzetto e la divina Edwige, Rai Movie, tardo capolavoro del maestro della commedia all’italiana, che ci porta per mano nel cinema italiano degli anni ’80, perfino su un finto set di Mario Monicelli con Vittorio Gassman.
A lungo, allora, aspettammo il sequel del primo Brancaleone, un film che tutti i ragazzini del tempo conoscevano a memoria. Monicelli ci mise troppo a realizzarlo e il film soffre un po’ questo ritardo. Al punto che ci sembrò meno originale e riuscito del primo, con questa Morte bergmaniana un po’ troppo presente, Villaggio e Toffolo non usati benissimo, Proietti troppo sminuzzato in ruoli diversi. Magari in tv, però, funziona meglio del primo.
“Sono fotogenico” di Dino Risi, invece, l’ho molto amato da subito, funzionano Pozzetto, Edwige, Maccione, funzionani i camei di attori famosi che fanno se stessi, come Ugo Tognazzi ("Scusate il ritardo ragazzi, ma io, caschi il mondo, alle 9:30 in punto devo cagare"), Barbara Bouchet, Gassman e trovi ovunque un volto o un culo famoso, da Jimmy il Fenomeno-Ennio Antonelli a Lory Del Santo e Serena Grandi. Cultissimo.
Alle 21 e qualcosa sfida tra un capolavoro western di Raoul Walsh con Gary Cooper, Mari Aldon e Arthur Hunnicutt inseguiti dai Seminole, “ ”, Iris alle 21, “South Kensington” di Carlo Vanzina con Rupert Everett, Ellie MacPherson, Judith Godreche mischiati a Enrico Brignano, Giampaolo Morelli e Naike Rivelli, commedia all’inglese dei brothers non molto amata dai fans, Cine 34 alle 21, 15, “Il ragazzo di campagna” di Castellano e Pipolo con Renato Pozzetto in città che incontra il cugino Severino Cicerchia detto lo Scorreggione interpretato da un Massimo Boldi favoloso (“Ma come hai fatto a riconoscermi” dice dopo averne mollata una), Rete 4 alle 21, 30.
Ci sono anche fior d caratteristi, da Enzo Cannavale a Vincenzo De Toma, quello del Pennello Cinghiale. Rai Movie presenta invece alle 21, 15 il più recente e stracultissimo (vedere per credere) “Viva l’Italia”, secondo film da regista di Massimiliano Bruno, quello dove lo stalker di Ambra, star raccomandata con zeppola della fiction, viene liquidato con un bacetto e esclama: "Mannaggia! Gli potevo chiede' na pippa!".
Un film fracassone, volgaruccio, non tenuto, esibizionista, romanissimo, ma anche divertente, pieno di idee e di gag. Certo, il cinema di Max Bruno non va per il sottile. Non si accontenta di un bacetto, pretende almeno 'na pippa. E non si fa proprio mancar nulla. Le escort, il politico corrotto e trombante, un Michele Placido scatenato che puo' spiegare in maniera semplice il sistema sanitario nazionale che ci ha portato al disastro in Lombardia: "Non c'e' nessuna anomalia. Io so ricco e passo avanti, tu sei povera e ti attacchi al cazzo".
naike rivelli south kensington
Ma ci sono anche Patrizia Pellegrino che conduce un talk ultratrash in tv, Rocco Papaleo in versione gaia, Malgioglio, Frankie Hi-NRG che torna a "Quelli che benpensano", Mannarino che canta "Svegliatevi italiani" sul tram, "Ragazzo mio" di Tenco cantato da Fossati, le battute sui laziali, Paola Minaccioni logopedista sadomaso che cura la zeppola a Ambra, Alessandro Gassman con moglie mignotta che si innamora della verace Sarah Felberbaum, la grande Isa Barzizza come vecchietta buona ricoverata assieme a Remo Remotti e Sergio Fiorentini (il loro ultimo film, mi sa…), il figlio rapper di Gassman che si fa chiamare "Crepa MC" e canta dedicandola al padre "...mio padre e' una merda, un uomo senza palle, che passa tutto il giorno in ufficio a cercarle... Crepa papa'...". Maurizio Mattioli, presenza di gran classe come portantino con la battuta migliore del film: "E che.. La gente ancora si suicidano!?".
Molto più fini i due cartoni animati della serata. E’ una vera delizia per i fan del western sia americano che italiano “Rango” di Gore Verbinski, Paramount alle 21, 05, ma è bello anche il cartone animato francese “L’illusionista” di Sylvain Chomet tratto da una sceneggiatura mai girata di Jacques Tati. Due film di gran classe.
In seconda serata doppia razione di Vanzina con “Miliardi”, ricca commedia con Carol Alt, Lauren Hutton, Billy Zane, Jean Sorel e Alexandra Paul, Cine 34 alle 23, 15. Nella notte più fonda, come al solito, arrivano le cose migliori. “Io e te”, ultimo film di Bernardo Bertolucci, tratto dal romanzo omonimo di Niccolò Ammaniti, con Tea Falco e Jacopo Olmo Antinori al loro esordio, Cine 34 all’1,15.
Piccolo film girato quasi tutto nello stesso ambiente, ma girato talmente bene che nemmeno te ne accorgi. Bertolucci civetta da subito con la sua malattia e con le paternità, visto che lo psicanalista del ragazzino protagonista è paraplegico come lo era lui quando girò il film, ma anche psicanalista come il vero padre di Ammaniti, esponendoci da subito la sua doppia condizione, di malato e di padre-regista sia dei due protagonisti che del più giovane Ammaniti, proseguendo poi in una storia di chiusura forzata (o volontaria, chi può dirlo?) dove due fratelli si incontrano, si ritrovano, si amano, forse crescono.
Film fragile nel soggetto, ma solido nella costruzione, "Io e te" non può e non vuole essere un capolavoro, ma dimostra l'intatta capacità di messa in scena del suo autore, che negli spazi angusti e nei rapporti incestuosi dà sempre il suo massimo. Infedele e fedelissimo, come "Il conformista", alla sua origine e letteraria e assieme così personale e autobiografico.
Ci manca Bertolucci, ci manca la sua intelligenza di messa in scena, la sua attenzione agli attori, alle inquadrature, la sua internazionalità. L’unico in grado di riprendere il suo tipo di cinema e, soprattutto, la sua assoluta internazionalità, credo sia Luca Guadagnino. Anche perché è l’unico che lo abbia amato davvero.
l’illusionista by sylvain chomet
Se non lo avete visto vi consiglio, su Rai Movie all’1, 15, un altro piccolo film meraviglioso con una delle migliori sceneggiature degli ultimi vent’anni, “In Bruges” scritto e diretto dal Martin McDonagh che ci darà dopo “Tre manifesti a Ebbing, Missouri” , con Colin Farrel e Brendan Gleeson come due killer a zonzo per Bruges mentre si sta girando un film.
Sono due killer, qualcuno dovrà sparare, qualcuno dovrà morire. All’1, 35 vi consiglio anche uno dei migliori documentari selvaggi di Werner Herzog, “Grizzly Man”, vera storia con vere riprese di una coppia di pazzi, Timothy Treadwell and Amie Huguenard che avevano deciso di vivere in mezzo agli orsi grizzly dell’Alaska. Herzog non scherza mai su questi temi e va fino in fonda con riprese incredibili.
I film stracult arrivano addirittura alle 3 e alle 4 di notte. “Emanuelle perché violenza alle donne?” terzo film della saga sporcacciona diretto da Joe D’Amato, scritto da Maria Pia Fusco con Laura Gemser come Emanuelle alle prese con maschi scopatori, sola e violenti, Ivan Rassimov, Gigi Montefiori, Rete 4 alle 4, 15.
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Ultratrash, con scene hard aggiunte per l’estero con Marina Frajese, insomma un delirio alla Joe D’Amato che vedrete in versione sicuramente tagliatissima.
Chiude il tutto, Cine 34 alle 4, 25. il folle “Pugni, dollari e spinaci” di Emimmo Salvi con Gordon Mitchell e Maurizio Arena nei panni dei personaggi dei fumetti. Mai visto da nessuno, molto amato da Gordon Mitchell che lo girò tutto nel suo villaggeto western che aveva ottenuto in cambia di una cambiale mai pagata per un film. Salvo poi scoprire che chi gli aveva venduto il terrenon lo possedeva. Sola su sola. Trashissimo, che ve lo dico affà?
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