IL DIVANO DEI GIUSTI/1 - STASERA SONO MOLTO INTERESSATO A “DIE HARD 2 – 58 MINUTI PER MORIRE”. IL FILM INCASSÒ ADDIRITTURA  IL DOPPIO DEL PRIMO, ANCHE SE PRATICAMENTE IDENTICO AL PRIMO “DIE HARD" - LA COMMEDIA DELLA SERATA PENSO SIA “MA COSA CI DICE IL CERVELLO” DI RICCARDO MILANI CON PAOLA CORTELLESI, STEFANO FRESI, TOMAS ARANA, TECO CELIO, REMO GIRONE, VINICIO MARCHIONI - SU CANALE 20 ALLE 21, 05, TROVATE “IL CAVALIERE OSCURO – IL RITORNO”. NON ALL’ALTEZZA DEI PRECEDENTI BATMAN DI NOLAN… - VIDEO

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Marco Giusti per Dagospia

 

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E stasera che vediamo? In attesa delle nuove puntate di “Gli anelli del potere” su Prime, che si vedranno domani, stasera sono molto interessato, Iris alle 21, a “Die Hard 2 – 58 minuti per morire” diretto da Renny Harlin, che rimpiazzò sia John McTiernan, regista del primo “Die Hard”, sia James Cameron, che venne chiamato al suo posto ma dopo il successo di “Aliens” si spostò su un altro progetto. Il film incassò addirittura  il doppio del primo, 240 milioni di dollari del 1990 con 70 milioni di budget.

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E’ praticamente identico al primo “Die Hard”, con Bruce Willis, 7,5 milioni di contratto, nei panni dell’agente McCloud, "il tipo sbagliato nel posto sbagliato nel momento sbagliato”, alle prese coi terroristi, capitanati da William Sadler, che minacciano di far saltare in aria un aeroporto e gli aeroplani, e in uno di questi c’è la moglie di Bruce, ovviamente, Bonnie Bedelia. Bruce/McCloud ha così 58 minuti per risolvere la questione con la sua Beretta 92FS, e una scarica di fuck…. Fuck… fuck… (ne sono calcolati ben 60) e del più celebre “yipee-ki-yay motherfucker!”.

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Su Tv2000 alle 20, 55 trovate invece “The Great Debaters. Il potere della parola”, diretto e interpretato da Denzel Washington con Nate Parker, Jurnee Smollett, Denzel Whitaker, Jermaine Williams, messa in scena di una storia vera dello scontro-dibattito nell’America segregazionista del 1930 fra studenti universitari bianchi e quelli neri del Wiley College in Texas allenati al dibattito verbale dal professor Denzel Washington.

 

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Attenzione, lo dico ai signori interessati al vecchio cinema americano come me, che passa su Rai Scuola alle 21, il rarissimo mélo musicale “L’amore senza volto” di John Cromwell con Merle Oberon, ricca socialite e fan della musica classica, innamorata del pianista cieco Dana Andrews che suona swing, al punto di fingersi cieca per lui e di piazzarlo in concerto al Carnegie Hall. Cast strepitoso con Hoagy Carmichael, Ethel Barrymore, e addirittura apparizioni con battute di  Artur Rubinstein, Eugene Ormandy, e la New York Philharmonic. Il film fu un terribile fiasco, la RKO perse un milione di dollari nel 1947 e ha una storia non proprio realistica, però i fan di Rubinstein non lo possono perdere.

 

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 La commedia della serata penso sia “Ma cosa ci dice il cervello” di Riccardo Milani con Paola Cortellesi, Stefano Fresi, Tomas Arana, Teco Celio, Remo Girone, Vinicio Marchioni. A un anno esatto di distanza da “Come un gatto in tangenziale”, la coppia Milani-Cortellesi si ripresenta al suo pubblico sperando di fare un bis del successo clamoroso del primo film. Se lì aveva fatto ridere il modello di commedia coatti versus radical chic, una sorta di Verdone 2.0, ma anche la attenta e acuta osservazione delle nuove realtà italiane, qui le ambizioni sono diverse, visto che siamo dalle parti dell’action movie comico.

 

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Se Paola Cortellessi si cuce per sé un personaggio di mamma single con figlioletta e nonna svitata a carico, Carla Signoris, che nasconde la professione di scatenatissimo agente segreto alla Arnold Schwarzenegger in True Lies, proprio l’applicazione delle sue tecniche di travestimento e convincimento sui comportamenti cafoni, ignoranti e prevaricatori degli italiani di oggi è la polpa sana e divertente del film. E’ anche quella, diciamo, politica. Ma per arrivarci Cortellesi-Milani, coi loro sceneggiatori Furio Andreotti e Giulia Calenda, hanno bisogno di farci vedere anche tutta una parte avventuroso spionistica che ci spinge un po’ altrove, verso altri generi.

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Così quando la nostra eroina si ritrova a affrontare un gruppo di vecchi amici, Claudia Pandolfi, Vinicio Marchioni, Lucia Mascino e l’immancabile Stefano Fresi, e le loro storie di bullismo e violenza subita quotidiana da parte di personaggi prepotenti e coatti, Paola Cortellesi, Ricky Memphis, Alessandra Roia, le prende il sacro fuoco da Giustiziera della notte alla Charles Bronson, anzi da Giustiziera di mezzogiorno alla Franco Franchi, per rimettere le cose a posto. Punizioni per tutti. Magari stavolta Milani e Cortellesi hanno un filo esagerato.

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Su Canale 20 alle 21, 05, certo, trovate “Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno” di Christopher Nolan con Christian Bale, Anne Hathaway, Tom Hardy, Joseph Gordon-Levitt, Gary Oldman. Non all’altezza dei precedenti Batman di Nolan. Soprattutto del secondo, dominato dall’incredibile interpretazione di Heath Ledger.

 

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E’ vero, qui c’è un grande finale con regolamento di conti fra Batman e i cattivi in una Gotham City in ginocchio che chiude con dignità la trilogia, c’è un bel po’ di vecchia lotta di classe che acquista forza dalla crisi attuale, dall’odio per banche e banchieri e dal trionfo di Occupy Wall Street, c’è una Catwoman deliziosa grazie a Anne Hathaway che non ci fa rimpiangere troppo quella burtoniana di Michelle Pfeiffer, che era più romantica, svitata e pericolosa.

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Però l’intreccio è spesso faticoso, la voglia di unire le trame dei tre film lascia molti spettatori perplessi (ricompare anche Liam Neeson), la scelta di fare di Batman-Bruce Wayne un eroe dei nostri tempi, cupo, malato, triste e cosciente dei difetti del Capitalismo, buona ma limitante per chi aspetta solo il Batman scatenato e manesco che arriva dopo quasi un’ora di attesa.

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E, soprattutto, il megacattivo Baine, interpretato dallo strepitoso Tom Hardy, obbligato a recitare per tutto il tempo dietro una maschera che gli lascia liberi solo gli occhi, non funziona del tutto come antagonista dell’eroe. Non è un personaggio ben definito, non ha nessuna ombra di mistero e di romanticismo e non lo aiuta questo parlare dietro la maschera come il vecchio Darth Vader.

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A parte la Catwoman di Anne Hathaway, però, nessuno dei personaggi sembra particolarmente sviluppato, né la miliardaria di Marion Cotillard, che almeno si porterà a letto Batman, né il nuovo venuto Joseph Gordon Levitt come giovane poliziotto onesto che conosce l’identità dell’eroe (ma sembrano conoscerla un po’ tutti in questo fiilm…), né l’ottuso capo dei poliziotti Matthew Modine.

 

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Per fortuna Gary Oldman vede il suo ruolo di poliziotto amico di Batman un po’ più sviluppato del solito, l’Alfred di Michael Caine funziona sempre, anche se molla mister Wayne a metà film e il poveraccio non ha nemmeno una cameriera filippina a aprirgli la porta o a spolverargli la tuta. E Christian Bale come l’oscuro cavaliere del titolo è giustamente triste, pensoso e rovinato dalle donne peggio.

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 Su Rai Movie alle 21, 10 avete invece un grande classico come “Butch Cassidy” diretto da George Roy Hill, scritto da William Goldman con Paul Newman, Robert Redford, Katharine Ross, Strother Martin, Henry Jones, Jeff Corey. Anche se vinse quattro Oscar, sceneggiatura, fotografia (Conrad Hall), musica e canzone (Burt Bacharach), confesso che non lo amai moltissimo allora. Erano gli anni di Leone e Peckinpah, cioè di capolavori come “C’era un volta il West” e “Il mucchio selvaggio”, e non mi sembrò neanche un vero western.

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C’è troppa commedia, troppi riferimenti espliciti ai ragazzi del 68. Ma non lo rivedo da allora e George Roy Hill in generale mi piace molto. William Goldman lavorò alla storia dei due rapinatori in fuga in Sudamerica per otto anni. Disse che gli interessava il fatto che la loro vita, con la lunga fuga in Bolivia, contraddicesse la celebre frase di Francis Scott Fitzgerald “non ci sono secondi atti nella vita degli americani”. In questo caso c’era un secondo atto. Fu Paul Newman a volere Robert Redford, che a quel tempo non era ancora una grande star.

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Su Canale 27 alle 21, 10 avete la commedia “Nonno scatenato” di Dan Maze con Zac Efron, Robert De Niro, Julianne Hough, Zoey Deutch. Sembra che sia molto buono il thriller “Autopsy” diretto nel 2016 dal norvegese André Øvredal con Emile Hirsch, Brian Cox, Olwen Kelly, Michael McElhatton, Ophelia Lovibond, Mediaset Italia 2 alle 21, 15. Su Italia 1 alle 21, 15 avete anche lo spionistico poco fantasioso “Red Sparrow” di Francis Lawrence con Jennifer Lawrence spia russa che seduce gli uomini della Cia, Joel Edgerton, Matthias Schoenaerts, Jeremy Irons, Mary-Louise Parker.

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