DUETTI CON IL MORTO - E’ USCITO “MY DREAM DUETS”, OVVERO BARRY MANILOW CANTA IN COPPIA COI DEFUNTI, DA MARILYN MONROE A WHITNEY HOUSTON - QUESTA NECROFILIA DISCOGRAFICA IL 2 NOVEMBRE HA DEBUTTATO AI VERTICI DI “BILLBOARD” (VIDEO)

Manilow da noi è discograficamente morto, ma nel resto del mondo è tra i cento artisti che hanno finora venduto più dischi (ne ha smerciati oltre 80 milioni, dall'inizio della carriera ad oggi). David Byrne si domanda: «Potrò fare un duetto con una persona che non è ancora nata? Se il passato può essere il futuro, potrà il futuro essere il passato?»...

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Franco Zanetti per “Rockol

 

VIDEO DUETTO “MANILOW-HOUSTON”

 

 

Nel film "Il sesto senso"di M.Night Shyamalan, uscito nel 1999, il bravissimo protagonista, il piccolo Cole, interpretato da H. Joel Osmond, confida il suo spaventoso segreto al dottor Crowne (uno strepitoso Bruce Willis), e per farlo usa una frase diventata citatissima. “Vedo la gente morta", dice Cole. "Sento la gente morta", potrà dire chi ascolterà il nuovo disco di Barry Manilow, "My dream duets".

 

MY DREAM DUETS BARRY MANILOW MY DREAM DUETS BARRY MANILOW

In Italia non se n'è parlato granché, anche perché probabilmente qui da noi si pensa che Barry Manilow sia morto - e lo è, discograficamente, dato che i suoi due unici successi nelle nostre classifiche risalgono al 1975 ("Mandy") e - in tono minore - al 1978 ("Copacabana"). Ma nel resto del mondo Manilow è sempre attivo e popolare - ed è incluso nella classifica internazionale dei cento artisti che hanno finora venduto più dischi (ne ha smerciati oltre 80 milioni, dall'inizio della carriera ad oggi).

 

Ebbene, dopo aver pubblicato cinque album di cover, poco originalmente intitolati "The Greatest Songs of the Fifties" (2006), "The Greatest Songs of the Sixties" (2006), "The Greatest Songs of the Seventies" (2007), "The Greatest Songs of the Eighties" (2008) - il quinto, uscito nel 2010, s'intitola "The greatest love songs of all time" - Manilow si è trovato a corto di materiale, ed ha avuto un'idea singolare.

 

Ora, la formula del duetto col morto non è una novità: a dare il via all'allegra sarabanda è stata Natalie Cole nel 1991, duettando virtualmente con il padre scomparso, Nat King Cole, per "Unforgettable" (appunto). Poi l'hanno fatto tanti altri, a cominciare dai Beatles superstiti con John Lennon, sia per "Free as a bird" sia per "Real love" (rispettivamente 1995 e 1996, per "arricchire" "Anthology" e "Anthology 2" - poi per fortuna hanno pensato bene di non rifarlo per "Anthology 3"); Celine Dion ha "duettato" con Frank Sinatra, Lauryn Hill con il defunto suocero Bob Marley, e recentemente Susan Boyle con Elvis Presley in "O come all ye faithful", nel suo disco di canzoni natalizie dell'anno scorso. E mi pare che ci sia stato qualche episodio analogo anche in Italia, che però preferisco non ricordare.

Barry Manilow Barry Manilow

 

Ebbene, Barry Manilow, uomo ambizioso, ha portato a nuove vette la formula, realizzando un intero album di duetti con gente morta: "My dream duets". «Avere l'opportunità di registrare questa canzoni leggendarie con artisti che ammiro enormemente è stata la realizzazione di un sogno» ha dichiarato Manilow, inconsapevole dell'involontario umorismo macabro della sua frase «Le canzoni hanno arrangiamenti nuovi di zecca, come se fossero state registrate ieri. E' stata un'impresa titanica, sia dal punto di vista musicale sia dal punto di vista della tecnologia. Questo album è un miracolo» (stupisce che non l'abbia intitolato "Lazzaro", ma forse non voleva confronti con il "Lazaretto" di Jack White.

 

Ecco, per capirci, la tracklist:

 

1. "The Song’s Gotta Come From The Heart" con Jimmy Durante (morto nel 1980)

2. "Goody Goody" con Frankie Lymon (morto nel 1968)

3. "Dream A Little Dream Of Me" con Mama Cass (morta nel 1974)

4. "I Believe In You And Me" con Whitney Houston (morta nel 2012)

5. "Sunshine On My Shoulders" con John Denver (morto nel 1997)

6. "Zing! Went The Strings Of My Heart" con Judy Garland (morta nel 1969)

7. "Moon River" con Andy Williams (morto nel 2012)

8. "The Look Of Love" con Dusty Springfield (morta nel 1999)

9. "The Candyman" con Sammy Davis, Jr. (morto nel 1990)

10. "I Wanna Be Loved By You" con Marilyn Monroe (morta nel 1962)

11.  "What A Wonderful World" con Louis Armstrong (morto nel 1971)

 

barry manilow barry manilow

Oltretutto Manilow ha incluso in "My dream duets" anche collaborazioni post mortem con artisti con i quali aveva già cantato in vita (in vita loro, intendo): con John Denver, ad esempio, col quale aveva condiviso una apparizione televisiva nel 1979, e con Louis Armstrong. Quest'ultimo, in verità, nell'album si intitola "What A Wonderful World"/"What A Wonderful Life" - ancora una volta sfidando il ridicolo - e la seconda è una composizione appositamente pensata per introdurre la prima (e per raccattare qualche royalty, penseranno i maligni).

 

Leggete cosa ha scritto David Byrne del disco di Manilow: «Il nuovo album di Barry Manilow è tutto di duetti con gente morta. Canta con Marilyn Monroe, John Denver e Mama Cass, fra gli altri - un sogno che si avvera per lui, come mette in chiaro il titolo dell'album. L'esperienza d'ascolto è perturbante - i morti sembrano particolarmente vivi. I morti appaiono del tutto contemporanei. E anche se i duetti di questo disco non sono mai accaduti nella vita reale, il suono fa aggio sulla razionalità, come sappiamo bene tutti noi che amiamo la musica. Ci crederete. Per quanto l'intelletto vi dica che questa cosa non è mai successa, i vostri sensi vi diranno che invece sì».

 

E dopo alcune altre ragionevolissime considerazioni (l'articolo completo è qui) Byrne conclude domandandosi: «Potrò fare un duetto con una persona che non è ancora nata? Se il passato può essere il futuro, potrà il futuro essere il passato?». La mente vacilla.

Intanto l'album ha debuttato al quarto posto nella classifica di "Billboard" - giusto un mese fa, il 2 novembre. Poi dite che non era destino...

 

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