EH GIA’, IL “BLASCO” È ANCORA QUA - VASCO ROSSI TORNA “LIVE”: “DURANTE LA MALATTIA HO ANCHE PENSATO AL SUICIDIO. MA LE DIMISSIONI DA ROCKSTAR NON SONO STATE ACCETTATE”

Il rocker sta provando il tour che ri-comincerà da Torino il 9 giugno: “Ho visto la morte in faccia ma ora torno a mettere il giubbotto di pelle sul palco” - “In questi mesi internet è stato un compagno di vita” - “Ho cantato in anticipo l’indignazione del M5S, che però è già finito”…

Condividi questo articolo


Marinella Venegoni per "la Stampa"

Nella campagna pigra e deserta che da Bologna si allunga verso la provincia di Ferrara, c'è un albergo-ristorante-discoteca che vive giorni di sogno, come direbbe il Briatore di Crozza. Ragazzi, bambini, gente di tutte le età aspettano eccitati che arrivi Vasco Rossi. Si è sparsa la voce che sta provando qui con la band storica i concerti che cominceranno all'Olimpico di Torino il 9 (con repliche il 10, 14 e 15 giugno, per proseguire a Bologna il 22, 23 e 26) e la fila si allunga.

VASCO TOUR DUEMILATREDICI SOLD OUTVASCO TOUR DUEMILATREDICI SOLD OUT

Quando il Suv si spalanca, il Vate di Zocca balza fuori con un sorriso grande così, e accontenta tutti con foto e autografi. Lo guardi e capisci subito che sta bene. Pronto, tonico, anche rodato, come confermerà più tardi un'ora di prove furibonde, con suoni tiratissimi (mai così tirati) e curati fin nelle nuances, con un pizzico di compiacimento. Musicisti gasati, trascinati da lui che canta con verve divertita.

La chiacchierata che seguirà in salottino è tesa e venata di ironia che si mangia anche ricordi drammatici. Comincia con un prodromo illustrativo, senza aspettare domande: «Avevo lasciato le cose a metà, quando mi sono ammalato. Ho pensato di portare a termine quel tour, anche perché ho voglia di palco. E poi, meglio morir sul palco che su un letto d'ospedale».

VASCO ROSSI ALLE PROVE DEL NUOVO TOURVASCO ROSSI ALLE PROVE DEL NUOVO TOUR

Al primo posto c'è la musica, ma condita di politica.
«Ho attualizzato la scaletta, l'ho messa sul sociale: C'è chi dice no, Gli spari sopra, cose così. Io - anzi non io, l'artista - già nei ‘90 sentivo questa arroganza del potere. Nelle mie metafore cantavo l'indignazione che sembrava anticipare quel Movimento 5 Stelle che però è già finito. Io sono un radicale pre-Pannella, ma mantengo una purezza: non si può dire che il Pd è uguale al Pdl. Da cittadino, esprimo le mie idee con le canzoni».

La sua ultima uscita, Vasco, è stata invece una canzone leggera e svagata, «L'uomo più semplice».
«È nata da una voglia di sdrammatizzare. L'uomo più semplice è un uomo-oggetto, però poi c'è una lettura sociologica. Si parla di quel che l'uomo non è, perché è malvagio e se non ci fossero i condizionamenti del principio di realtà sarebbero guai, la libertà esiste all'interno di una regola».

VASCO ROSSIVASCO ROSSI

In questi anni lontano dalle scene ha avuto internet come compagnia.
«Un vero compagno di vita. Ho scoperto il gioco, questo compagno virtuale alla fine divertente, ho visto come i ragazzini lo usano, e altro che il telefonino... Sono sposato felicemente ma se avessi una storia direi: "Per prima cosa chiudi Facebook". Stavo attaccato dal mattino alla sera, non andavo neanche a pranzo, non facevo più niente. Mio figlio mi diceva: "Potresti staccare l'iPad almeno quando mangiamo?"».

E poi?
«Poi l'11 settembre 2011 ho avuto una ricaduta e ho staccato tutto. Sono stato due o tre giorni senza conoscenza. Lo streptococco, lo chiamano la malattia del Terzo Millennio. Vive sottopelle e se trova una ferita s'infila. Ha fatto fuori Johnny Walker, quello del whisky: diede una pedata a una cassaforte che non si apriva, si ferì a un dito. È morto dopo due anni».

VASCO ROSSIVASCO ROSSI

Dovrebbe scrivere un libro.
«Mi piacerebbe, ma fino a due anni fa non ho mai avuto una malattia per più di tre giorni. Ora mi è tornata la curiosità ma sono stato a lungo spento: magari le dimissioni da rockstar sono figlie di quello stato. Volevo essere quello che scriveva canzoni ma ho anche pensato al suicidio e non era la prima volta. Poi ho fatto tesoro di questa esperienza.

Ho sperimentato il rischio della non autosufficienza, pensavo di non poter più muovermi, avevo un braccio bloccato. Poi poco per volta sono tornato e mi sembra di cogliere qualcosa di più in tutte le cose».

VASCO ROSSIVASCO ROSSI

Dopo i concerti, cosa farà?
«Quando avrò finito lo dirò. Sono molto triste che è morto Little Tony, a 12 anni andavo a scuola di canto, cantavo Riderà e mi commuovevo. Anche per Jannacci, sono triste: è stato uno dei più grandi fenomeni, da lui ho imparato moltissimo fin dalle canzoni in dialetto. Senza Quelli che non ci sarebbe stata Siamo solo noi».

Tante avventure e paure finiranno in canzoni, nel prossimo album?
«Ho visto la morte in faccia, ho avuto anche il blocco dello scrittore, però ci lavoro su, e produco. Le mie dimissioni da rockstar non sono state accettate, dunque ancora indosso le Prada rosse e metto il giubbotto di pelle sul palco: però faccio più il DJ che la rockstar, se avrò una canzone nuova la butterò in rete.

Penso che a settembre si sentirà una cosa nuova. Ma andrò ancora in sala a Los Angeles, sono rituale. E il mio umore, ora, cambia velocemente. Per ora sto sano e lucido fino alla fine di giugno, poi si vedrà».

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – DUE “ORFANELLE” SI AGGIRANO PER L’EUROPA: MARINE LE PEN E GIORGIA MELONI. ENTRAMBE DEVONO PRENDERE LE DISTANZE DAGLI EUROPUZZONI (I "PATRIOTI" ORBAN, VOX E PARANAZI VARI CHE SALVINI HA RIUNITO A PONTIDA) - LA DUCIONA FRANCESE È TERRORIZZATA DAL PROCESSO SUGLI ASSISTENTI DEL SUO PARTITO PAGATI CON I FONDI EUROPEI: LA CONDANNA CANCELLEREBBE IL SOGNO DI CONQUISTA DELL'ELISEO - PER SALVARSI DALL'IRA DEI GIUDICI LA “PATRIOTA” MARINE, DOPO AVER RINUNCIATO A FIRMARE LA MOZIONE DI SFIDUCIA CON LA SINISTRA DI MELANCHON AL GOVERNO DI MACRON, ORA PENSA DI MOLLARE I "PATRIOTI" DEL POPULISMO SOVRANISTA - LA DUCETTA ITALIANA E' INVECE RIMASTA SOLA IN ECR CON I POLACCHI DEL PIS E STA CERCANDO DA BRAVA CAMALEONTE DI BORGATA DI FINGERSI “MODERATA” PER RIAGGANCIARE IL CARRO DEL PPE...

VESPA, CHI ERA COSTUI? INDIGNATA LETTERINA DI "BRU-NEO" A DAGOSPIA: “IERI SERA AL PALAZZO DEI CONGRESSI HO ABBANDONATO LA CELEBRAZIONE DEI 100 ANNI DELLA RADIO E DEI 70 DELLA TELEVISIONE, INDIGNATO PER IL TRATTAMENTO RISERVATO A ‘PORTA A PORTA’. ACCANTO ALL'OMAGGIO A MONUMENTI COME ZAVOLI E PIERO ANGELA, SONO STATI RICORDATI ‘MIXER’ E ‘CHI L’HA VISTO’. MA NON UNA PAROLA, NÉ UNA IMMAGINE, SUI 30 ANNI DI PORTA A PORTA” - FATTE LE NOMINE, VESPA NON SERVE PIÙ? È STATO UN GENTILE CADEAU DA PARTE DI CHI È STATO ESTROMESSO? CHI C'È DIETRO? È MAI POSSIBILE CHE LA SCALETTA DI UN PROGRAMMA COSÌ IMPORTANTE, CHE CELEBRA UN SECOLO DI RAI, NON ABBIA AVUTO L’IMPRIMATUR DELL’AMMINISTRATORE DELEGATO DELLA RAI, GIAMPAOLO ROSSI?

PERCHÉ GIORGIA MELONI È COSÌ INCAZZATA CON LA DISGRAZIATA "TALPA" CHE HA SPIFFERATO IL BLITZ SULLA CONSULTA DI MARTEDÌ PROSSIMO? LA DUCETTA SPERAVA DI COGLIERE DI SORPRESA L'OPPOSIZIONE E SPIANARE LA STRADA AL SUO CONSIGLIERE GIURIDICO, FRANCESCO SAVERIO MARINI. GIUSTO IN TEMPO PER IL 12 NOVEMBRE, QUANDO LA CORTE COSTITUZIONALE POTREBBE BOCCIARE L'AUTONOMIA LEGHISTA, CON GRANDE GIUBILO DELLA SORA GIORGIA: SE COSÌ FOSSE, SALTEREBBE IL REFERENDUM CHE NON LA FA DORMIRE LA NOTTE (GLI ITALIANI SONO CONTRARI) - ANCHE FORZA ITALIA HA CHIAMATO IN ADUNATA I SUOI, MA LA LEGA NO. E TE CREDO...

DAGOREPORT - LA FINANZIARIA È UN INCUBO PER IL GOVERNO CAMALEONTE DI GIORGIA MELONI: GRAVATA DAGLI OBBLIGHI EUROPEI SUL DEBITO PUBBLICO, CHE ANDRÀ SFORBICIATO DI ALMENO 12 MILIARDI L’ANNO, E DA UNA CRESCITA STRIMINZITA – EPPURE IL PNRR PIÙ DOVIZIOSO D’EUROPA (QUASI 200 MILIARDI) DOVEVA GARANTIRCI CRESCITA COSTANTE E SOPRA AL 3%. COS’È ANDATO STORTO? TUTTO: IL PIANO È STATO MAL SPESO E PEGGIO INVESTITO. E CON IL TRASLOCO DEL MINISTRO FITTO, CHE HA GIÀ PORTATO ARMI E BAGAGLI A BRUXELLES IN VISTA DELL’ESAME DELL’EUROPARLAMENTO, LA SITUAZIONE POTRÀ SOLO PEGGIORARE. LA MELONA INFATTI VUOLE DIVIDERE IL PORTAFOGLIO TRA CIRIANI E MUSUMECI, NON CERTO DUE FENOMENI DI EFFICIENZA E GESTIONE…