1. I COMMISSARI DEL GUINNESS DEI PRIMATI SONO GIÀ IN SUBBUGLIO: PARE CHE LE INTERVISTE DI MARIA TERESA MELI A MATTEO RENZI STIANO METTENDO IN OMBRA QUELLE DI UGO INTINI A BETTINO CRAXI, QUELLE DI EMILIO FEDE A SILVIO BERLUSCONI E QUELLE DI MARCO TRAVAGLIO A BEPPE GRILLO. ACCADE AL CORRIERE DELLA SERA, LADDOVE, DOPO LA PARTENZA DI FERRUCCIO DE BORTOLI, GLI SLANCI DEL NUOVO DIRETTORE FONTANA VERSO MATTEO RENZI ORMAI RASENTANO LA MOLESTIA SESSUALE
2. E PER NASCONDERE IL FALLIMENTO DELL’EXPO E IL DEGRADO DELLA MILANO DI PISAPIA FONTAN’AMARA SCOPRE, DOPO UN ANNO MEZZO DI CAMPAGNE STAMPA, CHE ROMA FA SCHIFO
3. E SE IL CUORE STORICO DI MILANO ANCORA NON HA UNA RETE FOGNARIA ADEGUATA E OGNI MESE SI DEVONO SPURGARE I POZZI NERE DELLA CASE NOBILI (E NON) PER EVITARE CHE LA PUZZA DI MERDA ARRIVI AL NASO DELL’INQUILINO DI PALAZZO MARINO, PAZIENZA

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1. VIA FIORENTINO

Filippo Facci per “Libero Quotidiano”

 

LUCIANO FONTANA LUCIANO FONTANA

I commissari del Guinness dei Primati sono già in subbuglio: pare che le interviste di Maria Teresa Meli al premier Matteo Renzi stiano mettendo in ombra quelle di Ugo Intini a Bettino Craxi, quelle di Emilio Fede a Silvio Berlusconi e quelle di Marco Travaglio a Beppe Grillo. Accade al Corriere della Sera, laddove, dopo la partenza di Ferruccio De Bortoli, gli slanci della nuova direzione verso Matteo Renzi ormai rasentano la molestia sessuale.

 

 

maria teresa meli maria teresa meli

Siamo abituati a che gli articoli e gli editoriali riassumano il quadro politico, mentre il fondo del direttore Luciano Fontana, martedì, viceversa lo ampliava, lo esplicava, lo argomentava, e insomma: allungava la broda di quanto Matteo Renzi aveva detto con meno parole. Laddove Matteo ci fa un tweet, al Corriere ci fanno un giornale: ora che il premier ha detto tre parole in croce su Ignazio Marino, per esempio, in via Solferino hanno scoperto Roma;

GIAN ANTONIO STELLA E SERGIO RIZZO GIAN ANTONIO STELLA E SERGIO RIZZO

 

il premiato duo scandalistico Stella & Rizzo ha subito riempito due-pagine-due (oggi continuano) in cui hanno rivelato ai romani il lato oscuro e insospettabile della loro meravigliosa Capitale: le buche delle strade, i vigili assenteisti e la gente in coda negli uffici pubblici. È il Corriere che traccia il solco: gli altri giornali - di destra e di sinistra - lo sanno così bene che è da circa un anno e mezzo che si sono portati avanti, scrivendo le stesse identiche cose.

scopata a trastevere da roma fa schifo 2 scopata a trastevere da roma fa schifo 2

 

 

2. DAGOREPORT

 

La “Grande Monnezza” di Roma irrompe sulla prima pagina del Corrierone. E l’inchiesta sulla Capitale strappona e sdrucita porta la firma dei soliti Gabibbo alle Vongole, Stella&Rizzo, operatori ecologici (della notizia) che però si tengono sempre ben lontani dalle pattumiere fetide di casa propria o da quelle maleodoranti sistemate nei giardinetti (finanziari) dei Poteri marciti.

LA GRANDE BELLEZZA LA GRANDE MONNEZZA DAL SITO ROMA FA SCHIFO LA GRANDE BELLEZZA LA GRANDE MONNEZZA DAL SITO ROMA FA SCHIFO

 

“Incuria e sprechi, il decoro perduto di Roma”, titola il quotidiano di via Solferino. E i lettori milanesi, orgogliosi e felici di vivere all’ombra dell’Expo in fiore, avranno tirato un sospirone di sollievo nell’apprendere che nella città nemica le strade fanno schifo e i mezzi pubblici non funzionano. E che la mafia la fa da padrona in Campidoglio più che a Palermo.

 

Mentre in Lombardia, a parte quello stalliere di Arcore con la coppola, il fenomeno malavitoso si è estinto a mezzo stampa.

 

“Allegria!” avranno esultato allora i seguaci meneghini d Mike Bongiorno e del sindaco in fuga Pisapia che – a quanto pare e secondo il Corrierone – sembrano vivere nella migliore delle Bengodi possibili. E, in futuro, potranno godere delle meraviglie del nuovo Eden fieristico di Rho-Pero, oggi animato dal giocoliere-baro Giuseppe Sala che si rifiuta di dare l’esatto numero dei visitatori all’Expo con il suo Albero della sfiga.

stazione di milano migranti nei negozi di plexiglass 4 stazione di milano migranti nei negozi di plexiglass 4

 

“Beati noi!”, avranno aggiunto gongolanti i lettori (residuali) dello storico, tradizionale e paludato quotidiano di riferimento. Magari a fine lettura, inferociti, avranno gettato l’ex amato giornale che fu di Albertini e dei Crespi nel cestino della spazzatura.

 

Le “buche” nelle strade romane? I marciapiedi sbrecciati in via Condotti? La raccolta dei rifiuti a singhiozzio ai Parioli e in periferia? L’Appia antica deturpata? Cose da Terzo mondo!

 

stazione di milano migranti nei negozi di plexiglass 9 stazione di milano migranti nei negozi di plexiglass 9

Ma venite a Milano, sembra ammiccare il “Corriere della Sera” di Fontan-amara,per ammirate via Monte Napoleone con le sue vetrine luccicanti, i marciapiedi rattoppati, i furgoni posteggiati in orario vietato, i turnisti dell’elemosina a lavoro e gli ombrellai esotici per ritrovare finalmente quel decoro tanto amato pure dallo scrittore francese Stendhal. E se il cuore storico di Milano ancora non ha una rete fognaria adeguata e ogni mese si devono spurgare i pozzi nere della case nobili (e non) per evitare che la puzza di merda arrivi al naso dell’inquilino di palazzo Marino, pazienza. E’ già iniziata la battaglia-chic per riaprire i Navigli.

stazione di milano migranti nei negozi di plexiglass stazione di milano migranti nei negozi di plexiglass

 

Da non perdere a Milano, inoltre, lo spettacolo di piazza Duomo con lo sciame impressionante di venditori che inseguono, indisturbati, i poveri turisti fin dentro la chiesa o in Galleria appena rilucidata. Il sabato sera, poi, nella Milano di Pippaia potete assistete alla movida senza regole o freni inibitori. In zona Brera gli abitanti sono stati costretti a esporre cartelli in cui si prega i ‘movidastri’ a “non orinare” in strada.

MILANO ASSALTO CON LA MANNAIA IN STAZIONE MILANO ASSALTO CON LA MANNAIA IN STAZIONE

 

Da mesi alla stazione Centrale decine di migranti occupano l’ingresso principale senza far, non diciamo scandalo, ma notizia. Quando il bubbone è esploso (casi di scabbia e malaria) i disgraziati sono stati posteggiati nei dehors a vetri destinati a negozio.     

 

E se di notte fuori l’ingresso della “Scala” qualche barbone (melomane?), sfrattato dagli altri clochard dai portici di San Babila o di Corso Matteotti, pernotta lì indisturbato, non fatelo sapere al neo direttore del “Corriere della Sera”, Luciano Fontana. Anche lui sonnecchia, o fa finta di non vedere (o leggere) quello che raccontano le migliaia di lettere (di protesta) che arrivano alla “posta” dell’incolpevole redattrice Isabella Bossi Fedrigotti.

 

IL MACHETE USATO DALLE GANS DI LATINOS IL MACHETE USATO DALLE GANS DI LATINOS

Giovedì scorso – alla faccia della decantata sicurezza - a un controllore della metropolitana è stato tranciato un braccio da un latinos armato di machete. Ma il giorno dopo, la tragica notizia non aveva trovato spazio sulla prima pagina del Corrierone. Pur  trattandosi di un episodio d’inaudita violenza con pochi precedenti in Italia e sotto la sacra Madonnina.

 

CAPOTRENO AGGREDITO CON IL MACHETE CAPOTRENO AGGREDITO CON IL MACHETE

Il neo direttore del quotidiano, Luciano Fontana, che pure di mannaie se ne intende soprattutto quando si tratta di tagliare le teste in redazione, non ha ritenuto meritevole della pagina-vetrina il fattaccio inaudito dell’aggressione all’arma bianca del povero capotreno delle Ferrovie Nord proveniente dall’Expo-flop. Un evento che costerà agli italiani (romani compresi) 40 euro a testa.

 

Il successore (a tempo) di Flebuccio de Bortoli, ha relegato il drammatico episodio nella pagina 21 delle “cronache”. 

 

Così, a prescindere dei fatti, il Lucky Luciano di via Solferino ci ha dato l’ennesima lezione sulla autentica gerarchia delle notizie nel quotidiano dei Poteri marciti: prima si serve il politico di turno o il padrone) e a seguire il lettore che ancora non ha disertato le edicole.    

 

umberto eco umberto eco

Non sarà, tuttavia, Dagospia ad alimentare una nuova disputa campanilistica, Roma-Milano, che data dai primi del Settecento in poi. Tra l’altro, lo scandalo anni Novanta di Mani pulite ha reso inutilizzabile pure l’idea di una Milano “capitale morale” d’Italia da anteporre a “Roma ladrona”.

 

Dopo l’uscita della “Grande bellezza” della Capitale del regista da Oscar, Paolo Sorrentino, ci siamo permessi di ribattezzarla la “Grande monnezza” senza voler offendere le qualità, soprattutto tecniche, della pellicola ma per fotografare una realtà diversa che era sotto gli occhi di tutti. E questo sito disgraziato, a differenza della carta stampata, ha cercato di denunciare con i mezzucci a sua disposizione il degrado inarrestabile di Roma e Milano.

SITO ROMA FA SCHIFO SITO ROMA FA SCHIFO

 

E con buona pace del professor Umbertone Eco che magari è stato frainteso (dai giornali sic) nel suo giudizio tranchant su un web “imbecille e disinformante”, va rilevato infine che l’inchiesta sul “decoro perduto” di Roma di Stella&Rizzo si apre citando il meritevole sito romafaschifo.com.

 

A oggnuno er zuo, direbbe il poeta Belli.   

 

 

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