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bartoletti-grasso «Ho sempre detestato... il grasso superfluo. Per me è una filosofia di vita». La battuta di Marino Bartoletti, al termine della nostra conversazione, è liberatoria. Più che in collera sembra amareggiato, ma replica colpo su colpo all'attacco di Aldo Grasso. Il telecritico sul Corriere è andato pesante contro di lui, Zazzaroni, la Ferrari, insomma tutta la squadra di Raisport a Euro-2012, definendoli «dilettanti allo sbaraglio», «martiri della noia», «testimonial dell'autodistruzione», perdenti nel confronto con Telenorba. Ma Bartoletti non ci sta.
paola ferrari foto mezzelani gmt U. Che hai da dire in tua difesa?
B. «Quando Grasso avrà detto chiaramente quali carenze ravvisa nel mio lavoro e in quello degli altri inviati o della conduttrice, allora ci potrà esse un confronto civile. Ma questo è puro cecchinaggio. È come se io dicessi: "quel centravanti fa pena", ma senza indicare i suoi precisi limiti nel gioco. Io non ho alcuna idea di che cosa Grasso intenda accusarmi, dunque non può esserci fra noi una conversazione da uomini. Si parlerebbe del nulla»
zazzaroni U. Si è data una spiegazione di quest'attacco?
«Non lo so, forse è il frutto di infelicità personali di Aldo Grasso. Il fatto è che fa del male ad altre persone e spero senza rendersene conto».
U. Eppure i suoi risultati a Raisport sembrano molto incoraggianti...
B. «Altro che, io faccio parte del progetto Raisport 1 e Canale 57 del digitale, con cui la fascia mattutina di audience è passata dall'0,80 di partenza al 3%: insomma si è quasi triplicata. Evidentemente qualcuno non la pensa come Grasso sul mio lavoro. È strano: i critici dovrebbero aiutarci a migliorare, non certo scoraggiare chi lavora e con dei risultati».
