Marco Castoro per www.ilmessaggero.it
1. BAUDO HA INTERVISTATO GENTILONI. SE L'AVESSE FATTO LA D'URSO APRITI CIELO
Il premier Paolo Gentiloni ha scelto la Domenica In del democristiano Pippo Baudo per parlare al pubblico a casa. Una buona intervista, vista da una media di 1,7 milioni.
Meno telespettatori del competitor Domenica Live che nella sovrapposizione vince nettamente il confronto. Con ben oltre mezzo milione in più di spettatori e 5 punti di share di distacco.
A proposito di Barbara d'Urso sorge spontanea una domanda: ma se invece di Baudo fosse stata lei a intervistare Gentiloni che cosa sarebbe successo? Il solito tran tran di reazioni velenose. Come è sempre accaduto in passato. Invece l'ha fatta Baudo e nessuno ci ha messo il becco. Eppure Pippo è un conduttore, non fa il giornalista di professione. Qualcuno avrebbe potuto pure obiettare. Ma finalmente ha prevalso il buon senso. Ora non resta che aspettare la prossima volta della d'Urso.
2. MINOLI, FACCIA A FACCIA COL FLOP
Giovanni Minoli non è Lilli Gruber. E non è soprattutto Maurizio Costanzo. Il ritorno in tv dell'intervistatore numero uno della Prima Repubblica non ha dato i risultati sperati. A La7 di sicuro Cairo e Ghigliani non saranno contenti per i dati di ascolto. Vedere scendere la domenica di oltre 4 punti la media di tutta la settimana non deve essere cosa piacevole. Ma nella fascia dell'access prime time di Lilli Gruber ce n'è una.
E anche Minoli deve farsene una ragione.
GIOVANNI MINOLI GIORGIA MELONI
Tuttavia, nel suo format (il più classico dei faccia a faccia) o nel modo di formulare le domande (e veicolare le risposte) ci deve essere qualcosa che non funziona. Altrimenti non si spiegherebbe il 2% di share con poco più di mezzo milione di telespettatori.
Guardando il programma viene subito da dire che Minoli è troppo incalzante con il suo ospite, il quale subito prende le sembianze dell'inquisito. Le domande le subisce e le risposte non riesce a darle perché interrotto continuamente da Minoli. Manca solo la lampada in faccia e la frase "confessa".
matteo renzi giovanni minoli faccia a faccia
Al telespettatore sembra di assistere a un incontro di boxe con l'ospite alle corde, a cui non resta che sperare nel gong o nel getto della spugna.
Minoli non è la Gruber ma non è nemmeno Costanzo, la cui intervista su Canale 5 suona tutta un'altra musica. L'anchorman coi baffi, al contrario di Minoli, riesce a tirare fuori dall'ospite quelle risposte che fanno vivere emozioni, sia davanti sia dietro le telecamere. Come? Facendolo parlare di argomenti che scavano nel privato e soprattutto senza interromperlo continuamente.