IO SONO MADONNA E ME FOTTO! LA ACCUSANO DI ESSERE UN CATORCIO E DI APPARIRE SEMPRE UBRIACA? E LADY CICCONE SI PRESENTA AL “MET GALA” CON LE CHIAPPE IN BELLA VISTA E POI SI FA FOTOGRAFARE CON UNA BOTTIGLIA DI CHAMPAGNE - MA IL WEB LA UCCELLA: “FAI VOMITARE!”, “EHI NONNA, MA CHE PROBLEMA HAI?”

La accusano di essere una provocatrice fuori tempo massimo e lei rilancia con la mise del Met; le rinfacciano andare in scena ubriaca, e lei si aggrappa a una bottiglia di champagne; la rimproverano di essere una cattiva madre e un esempio non edificante e lei piange un po’ ma poi si dimena come una lupa, nel privato e sui social… -

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madonna al met gala 9 madonna al met gala 9

Maria Luisa Agnese per www.corriere.it

 

Con una leggera armatura di pizzo che copriva i punti più innocui della pelle diventando trasparente in quelli più hot, seno e lato B, una Madonna ormai cinquantenne attempata ha oscurato al Gran Gala del Met signore e signorine molto più giovani di lei che facevano a gara a salire, molto più nude che vestite, la scalinata rossa del celebre museo.

 

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Non solo, andandosene via mano nella mano con il suo stilista di riferimento, il creativamente dotato Riccardo Tisci, fra i pochi italiani inseriti nel numero dei 100 influencer del 2016 da Time, la signorina Ciccone si è messa al braccio una bottiglia di champagne con una sfrontata naturalezza che ha sollecitato su Twitter il post di tendenza di Andrea Caravita, pierre di Dolce e Gabbana: «Perché portare una pochette quando si può portare una bottiglia di champagne?».

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NON LASCIA, MA RADDOPPIA

La accusano di essere una provocatrice fuori tempo massimo e lei rilancia con la mise del Met; le rinfacciano di salire troppo spesso in scena ubriaca, ultimamente, e lei si aggrappa a una bottiglia di champagne come a un diamante; la rimproverano di essere una cattiva madre e un esempio non edificante e lei piange un po’ ma poi si dimena come una lupa, nel privato e sui social, e alla fine ce la fa in qualche modo a riconquistare il suo posto nel cuore dell’ amato ragazzo in crisi di passaggio.

 

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Ogni volta Madonna non si arrende, non lascia, anzi raddoppia con indomita fede in sé e nel suo pensiero, discutibile, forse, ma non domabile. E che l’ha resa pop nel senso più autentico di popolare, presso tutte le ragazze ed ex ragazze del mondo che attraverso di lei e le sue affermazioni di libertà vivevano e vivono di luce e di passioni riflesse.

 

LA RISPOSTA SU INSTAGRAM

Così la gragnuola di insulti sui social che anche questa volta sono andati a cercare di colpire maleficamente quella sua voglia di restare in pista, non la scalfiscono: «Mi vergognerei a essere suo figlio» a «Mi fa vomitare. Davvero, ma che problema hanno queste nonne?».

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Perché più le tirano le pietre – profetica marcetta anni Sessanta di Antoine che anticipava gli spiriti maligni dei social – e più a lei viene voglia non solo di rispondere, ma di alzare il tiro, di andare al raddoppio e di mettere in campo un nuovo pezzo da novanta del suo repertorio di storica ribellista.

 

E così la ex ragazzetta che a scuola alzava gonna davanti ai compagni, in cerca di attenzione, non smobilita e va all’attacco addirittura con miniproclama 2.0 postato su Instagram, questa volta con una foto castigata e assertiva, e intercettato da Time, in cui ribadisce che il suo vestito al Met era una dichiarazione politica a favore della parità di genere, ristabilendo così anche primogenitura teorica sui neo afflati femministi tutte le Kardashian del mondo, e con buona pace di tutte le rottamazioni.

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IL SUO PENSIERO

Val la pena, forse, di addentrarsi meglio nel Madonna pensiero, e leggerne di più: «In genere si pensa che a una donna non sia permesso esprimere la sua sessualità, e che soprattutto sia particolarmente ardito farlo quando si è passata una certa età. Ma questo succede perché ancora viviamo in una società che è annegata nel pregiudizio dell’età e del sesso. Non ho mai pensato che mi sarei piegata a pensare in modo limitato, senza confini, e non ho intenzione di cominciare a farlo adesso. So che non possiamo cambiare niente se non siamo disponibili a prenderci dei rischi, a non avere paura, a scegliere le strade non battute. È questo che cambia la storia. Non ho paura di aprire una strada per tutte le ragazze dopo di me! Non chiedo scusa, e resto una ribelle».

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LA STRATEGIA DI UNA MENTE «APERTA»

Viene il sospetto che tutto ciò non sia opera di un abile ufficio stampa, ma piuttosto scaturisca dalla mente «aperta» di Veronica Ciccone, orfana precoce e bambina dispettosa, che per sua ammissione non si radeva le ascelle — prima vistosissima trasgressione nell’addomesticato mondo della grande America — ma che come si suol dire andava bene a scuola: e quel riferimento ai lirici greci, le strade non battute dell’ellenistico Callimaco, che per un americano è già parecchio — potrebbe provarlo. Forse, chi la critica per i suoi comportamenti di frontiera, dovrebbe avere paura prima di tutto del suo cervello senza confini.

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