“AL 'DEGRADO' FECI SESSO CON UN RAGAZZO, ERA UN POSTO UNICO PER ETERO, GAY, TRANS, DRAG E QUEEN...” – VERA GEMMA, DOPO IL DOC "ROMA SANTA E DANNATA", RACCONTA AL "CORSERA" I SUOI ECCESSI TRA DROGA E DARK ROOM: “NON ACCETTAVO LA FINE DELLA NOTTE, CHE SIGNIFICAVA RIPRENDERE LA VITA NORMALE” – LA SUA CARRIERA DA SPOGLIARELLISTA A LOS ANGELES DOPO AVER SPERPERATO L’EREDITA’ DELLA MAMMA (“A MIO PADRE DISSI CHE BALLAVO IL TIP TAP”) – IL FIDANZATO CHE L’HA ADDORMENTATA PER SVALIGIARLE CASA - LA CARBONARA CON TARANTINO E IL RAPPORTO CON VASCO: "HO PROVATO TUTTE LE DROGHE. CI SIAMO MOLTO CAPITI..." - IL SUO FILM "VERA" IN CORSA AGLI OSCAR PER L'AUSTRIA - VIDEO

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Estratto dell’articolo di Candida Morvillo per il “Corriere della Sera”

 

vera gemma foto di bacco (3) vera gemma foto di bacco (3)

«Lei è del Corriere? Finalmente un giornale italiano che scrive di me. Pure Variety mi ha appena fatto un’intervista. In Italia, invece, nessuno mi fila». Per la «Bibbia dei cinefili» Vera Gemma ha fatto un film «commovente ma mai sdolcinato sull’onere di nascere come una celebrità, figlia dell’iconica star degli Spaghetti Western Giuliano Gemma». Quel film, «Vera», ora, corre agli Oscar per l’Austria come miglior film straniero.

 

Domani, nella notte tra il 20 e il 21, si saprà se è nei 15 che concorrono per la cinquina finale. Lei è appena tornata dalle proiezioni a Los Angeles per i membri dell’Academy: «Hanno riso tantissimo. Quanto ridono questi americani... Il problema è che ridevano pure nei momenti drammatici. Il film inizia leggero. La regista veniva da me dietro le quinte e mi diceva: stanno ridendo! […]

 

Quando ha fatto la spogliarellista?

«Quando è morta mamma, ho ereditato e mi sono mangiata i soldi in pochissimo tempo e papà mi ha detto che non mi dava una lira. Decido di andare a Los Angeles, provo a propormi come cameriera, niente. A un certo punto, scopro un locale di strip tease, The Body Shop, con show di livelli altissimi. Vado dal direttore e chiedo come si fa a lavorare lì».

 

E come si faceva?

vera gemma 3 red carpet di roma santa e dannata vera gemma 3 red carpet di roma santa e dannata

«C’erano le audizioni il giorno dopo. Compro un abito lungo fino ai piedi, per essere diversa dalle altre. Non avevo mai fatto strip però avevo studiato danza classica e moderna. Faccio il provino e mi prendono dalla sera stessa. Guadagno subito 1.200 euro. In un giorno, sono tornata al tenore di vita che avevo sempre avuto».

 

Suo padre sapeva del suo lavoro?

«Gli avevo raccontato che mi esibivo come ballerina di tip tap. I miei a me e mia sorella hanno fatto studiare di tutto, pure tip tap, non sapevano, poverini, che in Italia per fare successo non devi saper fare niente».

 

Quando nel film dice che a casa sua ingrassare era peggio che drogarsi è un’iperbole?

«Non ci hanno mai parlato di droghe, ma si sono raccomandati mille volte di non ingrassare. Erano ossessionati dalla bellezza. Volevano che fossimo all’altezza di papà. Forse, ci tenevano perché lui era diventato un divo attraverso la bellezza e solo dopo aveva dimostrato di essere bravo. Pensi che ci hanno fatto rifare il naso e non c’era bisogno. Però, sono stati comunque un esempio solido di amore per la vita, per cui ho provato tutte le droghe ma senza mai diventare dipendente. In effetti, da adolescente, ho fatto un macello».

vera gemma roberto dagostino RITA RUSIC foto di bacco vera gemma roberto dagostino RITA RUSIC foto di bacco

 

Che macello?

«Mi rifugiavo nelle borgate pericolose, cercavo storie di vita estreme: avevo bisogno di verità assenti nel mondo perfetto dello spettacolo, non volevo essere complice di quella grande bugia. Poi, ho capito c’è gente vera nello spettacolo e finta nelle borgate e viceversa.

 

Ora, nel film, la storia del fidanzato che mi addormenta per svaligiarmi casa è vera. A livello di uomini, ho cercato proprio fra i criminali, mi piacevano quelli usciti dal carcere, sentivo la loro rabbia, volevo aiutarli. La mia vita era un set meraviglioso, ma soffrivo anche, parlavo la stessa lingua di quei disperati».

VERA IL FILM SU VERA GEMMA VERA IL FILM SU VERA GEMMA

 

Le capita ancora d’innamorarsi di criminali?

«Ora sono più sveglia, il film racconta la fase in cui non ero ancora madre. Ma trovo ancora più affascinanti i delinquenti che i figli di papà». […]

 

Il film Vera ha vinto al Festival di Venezia, nella sezione Orizzonti i premi miglior regia e miglior attrice. Il cinema ha ripreso a cercarla?

«Mi chiamano più dall’estero. Il regista austriaco David Wagner sta scrivendo per me un film western ambientato nel futuro. E c’è un progetto con un regista americano famoso».

 

Come ha finito i soldi?

«Quando mamma è morta ho ereditato tanto, ero giovane, cresciuta in una villa con due campi da tennis, piscine, autista che ci portava a scuola. In certi anni, papà guadagnava dieci milioni di euro l’anno e io pensavo che i soldi non finissero mai. Poi col tempo, ho imparato a ridimensionarmi».

 

vera gemma foto di bacco vera gemma foto di bacco

Come ha conosciuto Quentin Tarantino?

«Lessi sul Corriere della sera che aveva detto che senza Giuliano Gemma e Franco Nero, Hollywood non ci sarebbe. Dissi a un amico comune che volevo conoscerlo e preparargli la carbonara. Sono partita con il guanciale in valigia. Quentin mi ha detto: tu mi hai fatto capire come ho mangiato male fino a oggi.

 

Poi, mi ha portata nel suo cinema privato, ha proiettato due film di papà e ognuno l’ha introdotto con un discorso. Li ha guardati tenendomi la mando per tutto il tempo. Sono uscita pensando che nella vita tutto è possibile. Lo penso anche oggi, in corsa per gli Oscar. Mi dico che, se hai il coraggio di essere te stessa, la tua onestà ti porterà da qualche parte».

 

Nel docufilm su Roma di Roberto D’Agostino e Marco Giusti racconta di essere stata in un locale per scambisti. Finzione o verità?

«Il Degrado era un posto unico per etero, gay, trans, drag queen... Si ballava e c’erano dark room per isolarsi. Mi portarono degli amici. Feci sesso con un ragazzo bellissimo e i miei amici si scandalizzarono. Però è storia di venti o trent’anni fa, quando non accettavo la fine della notte, che significava riprendere la vita normale».

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Non è più, come direbbe Vasco, da «una vita spericolata»?

«Oggi sono madre, ma Vasco mi ha invitata a casa sua a Los Angeles, aveva visto un’intervista a Belve in cui raccontavo di essere stata arrestata a Las Vegas per aver spaccato un vaso e ferito il mio primo marito, e che ho provato tutte le droghe. Ci siamo molto capiti».  […]

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