Arianna Finos per “la Repubblica”
Racconta e ride, Giovanna Ralli, ricordando l'amico Alberto Sordi di cui il 15 ricorre il centenario della nascita. «Ho lavorato con grandi attori: Gassmann, Manfredi, Mastroianni, ma con nessuno si rideva come con Alberto. Sul set di Un eroe dei nostri tempi durante le prove non riuscivo a fermarmi. E lui "Giova', ridi adesso ma mi raccomando al ciak trattieniti. Bastava un suo sguardo per farti sganasciare, aveva quel modo meraviglioso d'inventare i personaggi».
L'attrice di De Sica, Monicelli, Scola, Rossellini, 85 anni, 64 film per il grande schermo oltre a tutto il resto, con Sordi ha girato Un eroe dei nostri tempi e un episodio di Costa azzurra.
«Quando seppi che dovevo lavorare con Sordi e Monicelli un po' mi preoccupai».
E invece?
«Andò bene. La prima scena fu la passeggiata sul lungotevere, lui mi invita per corteggiarmi, io voglio raccomandargli il mio fidanzato. In spiaggia mi chiede "ha mai baciato un uomo?" e io "sono incinta". Il mio fidanzato lo faceva Bud Spencer, col suo fisico da nuotatore. Alla fine della scena del litigio Alberto mi disse: "Ma lo sai che sei brava?" e io: "Sì, lo so"».
Siete diventati amici?
ALBERTO SORDI E GIOVANNA RALLI
«È stato un amico grande, grande. Lo frequentavo già perché lui faceva film sceneggiati da Amidei, Age e Scarpelli con cui io lavoravo in altri film. Era un uomo generoso, elegante, profumato. Gli piaceva molto uscire la sera, con Piero Piccioni, soprattutto. Poi simpatizzò con mio marito e veniva a mangiare a casa nostra: "Basta che mi fai la pastasciutta con i pomodori e io sto a posto».
Poi la chiamò nel '59 per l'episodio di "Costa azzurra".
«Eravamo talmente sintonici che non mi faceva mai un appunto. vai così che vai bene.Le riprese durarono una settimana, giravamo la mattina e la sera tutti a cena. Mi sono sposata di lunedì, da martedì recitavo al Quirino, con solo i testimoni. Organizzammo il pranzo per gli amici un mese dopo. Alberto mi inondò di fiori, poi dall'Africa, dove aveva appena girato Riusciranno i nostri eroi mi portò un caftano colorato con una fusciacca per i capelli. Io andai in camera, li indossai subito e tornai dagli invitati. Alberto ere felice: "Ammazza quanto sei bella"».
Sordi non si è mai sposato.
«Gli piacevano moltissimo le donne, ma aveva sposato il lavoro e diceva che la famiglia ce l'aveva già. Quando morì la sorella soffrì moltissimo, smise di fare feste in quella villa bellissima che, nuova di zecca, mi mostrò una mattina, era raggiante. Il successo era arrivato dopo tanta fatica.
Era felice di stare come stava. Il suo grande amore è stata la Pagnani, che ha sofferto quando lui la lasciò. Ed era grande amico di Silvana Mangano, la faceva tanto ridere. Sordi era molto credente, riservato: non l'ho mai sentito dire un pettegolezzo. Era un democristiano, legato ad Andreotti. Non si parlava mai di politica con lui, anche perché tutti gli altri erano di sinistra. Ma Alberto è stato molto amato da tutti, come Totò che non lo dimenticherai mai, così è Sordi, non si dimenticherà».
Venivate entrambi da famiglie povere.
«Io e Alberto non abbiamo fatto scuole di recitazione. All'Accademia gli correggevano "tera", "guera". Ha fatto il doppiatore, parlava perfettamente italiano, ma i suoi personaggi non potevano parlare come un libro stampato. Non si può recitare Il Vigile senza la cadenza romana».
vittorio gassman giovanna ralli
Vicini di quartiere, lei testaccina e Sordi trasteverino.
«Mio nonno ebanista abitava in via dei Pettinari, come lui. Al piano terra il negozio, sopra un piccolo appartamento per i nove figli, sopra ancora Aldo Fabrizi. Una volta con Alberto siamo tornati e gli ho fatto vedere il negozio di nonno».
Ma è vero che gli diede uno schiaffo dopo una discussione?
«Ma quando mai? Fu solo un litigio acceso. Successe a Parigi, andammo a passare lì l'ultimo dell'anno con Steno e Bruna Parmesan. Tornando a piedi da un ristorante passammo sotto i portici delle Tuileries, davanti all'Hôtel Meurice. Io dissi che c'ero stata e Alberto s' arrabbiò: "Possono entrare solo gli aristocratici". Io: "E non possono esserci stata con un aristocratico?". Alla fine litigammo per davvero».
giovanna ralli e marcello mastroianni
Il ricordo più divertente?
«Quando ha cercato di corteggiarmi, ma nella maniera più scanzonata, facendomi capire a un certo punto l'ho guardato e gli ho detto: "Albe' ma te lo immagini io e te? Ma a me me verrebbe da ride, ma a te no?". Si è messo a ridere anche lui. Avere un flirt con Alberto non avrei potuto mai immaginarlo. Eravamo troppo amici».
L'immagine di voi due insieme?
«Ho una foto incredibile, lui in canotta con la bandana, i pedalini e gli zoccoli, io in costume nero e zoccoli. Beh, sembriamo due broccolari, non c'è niente da fare».
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