Fulvia Caprara per “La Stampa”
Ci pensa un attimo, poi si illumina: «È vero, il personaggio di Maddalena mi somiglia molto, e anche il mio fidanzato è un po' come quello della serie. Se questa intervista avesse dovuto darla lui sono sicura che sarebbe stato qui a parlare, meglio di me».
Ventun anni, laurea alle porte in Storia del cinema, aria celestiale, fisico da top model, padre chirurgo e una madre così celebre, brava e premiata che molte figlie avrebbero deciso di imboccare una strada diversa.
Lei no. Per il ruolo della figlia di Carlo Verdone nella serie Prime Video Vita da Carlo, Caterina De Angelis, figlia di Renato De Angelis e di Margherita Buy, ha appena ricevuto insieme al suo partner Antonio Bannò il premio Biraghi Serie assegnato dal Sngci e riservato agli esordienti: «Non avevo mai pensato di fare l'attrice, da piccola ero molto timida, ho recitato in un corto di Maria Sole Tognazzi, poi non ci ho più pensato». Il resto è storia nota: «Ho fatto il provino su Skype, Carlo a un certo punto mi guarda e mi fa "ma tu sei la figlia di Margherita? "».
Cosa ha detto sua madre quando ha saputo che avrebbe esordito come attrice?
«È andata molto meglio di quanto pensassi. Lei non ha mai cercato di impedirmi niente. È molto protettiva, mi ha solo detto che questo mestiere comporta sacrifici e anche delusioni. Ma quando ha visto che ero felice, è diventata la mia prima supporter. Comunque i miei genitori mi hanno sempre tenuta con i piedi per terra, è il loro modo di essere».
Una madre così nota poteva essere un grande aiuto o un grande handicap. Come è andata?
«Mia madre mi ha sempre spiegato che questo è un mestiere come un altro, che per farlo bene devi innamorarti del copione, dello stare sul set. E infatti non amo molto il contorno, mi piace il lavoro in sé. Essere figli d'arte può voler dire tante cose, io mi reputo fortunatissima, avere una guida è una forza in più. Certo, poi ci sono anche le aspettative che, nel mio caso, sono più marcate, ma se uno sa gestire questo patrimonio... va bene così».
Sua madre è sempre stata brava nel proteggere la sua vita privata, lei come farà?
«A modo mio. Non sarò lo specchio di mia madre, lei è molto forte. Io penso che la cosa più importante sia circondarsi di persone scelte bene».
Che tipo di cinema le piace?
«Mio padre fin da piccola mi ha portato a vedere di tutto. Sono innamorata del cinema neorealista, mi piacciono le storie che parlano di persone vere, semplici, non particolarmente complesse».
Film preferiti?
«In testa Il favoloso mondo di Amelie, poi Dio esiste e vive a Bruxelles e Mamma mia: ogni volta che ho l'occasione lo rivedo».
Da piccola andava a trovare sua madre sui set?
«Molto di rado, lei ha sempre considerato il suo lavoro uguale a tutti gli altri. Non mi faceva andare sui set, così come papà non ha mai pensato di portarmi in sala operatoria».
C'è un film di sua madre che preferisce?
«Maledetto il giorno che ti ho incontrato: lì è proprio se stessa, è un film molto divertente».
La sua è una generazione che al cinema preferisce le serie?
«Le serie sono la nuova frontiera e in alcuni casi possono essere molto importanti. Per esempio Euphoria ha avuto un grande impatto sui ragazzi della mia età. Io però sono innamorata del cinema e della struttura della narrazione cinematografica».
Che cosa legge?
«A dire la verità ho letto poco, sono dislessica, fortunatamente non ho avuto per questo problemi a scuola, mentre so che tanti dislessici come me ne hanno. Alla lettura mi sono avvicinata molto con gli audiolibri di Spotify».
giulia e paolo verdone caterina de angelis filippo contri foto di bacco
Che musica ascolta?
«Mio padre è fissato con il cantautorato italiano, ho sempre ascoltato di tutto, Pink Floyd, Queen, a casa abbiamo tanti dischi e sono abituata a sentire dalla classica all'heavy metal».
I suoi progetti?
«Mi godo la libertà, ho appena finito la tesi, poi continuerò a fare provini e quindi inizieranno le riprese della seconda stagione di Vita di Carlo. Mi piacerebbe riuscire a entrare all'Accademia d'Arte Drammatica Silvio d'Amico, non si smette mai di studiare. Vorrei fare anche teatro, magari all'estero, ho vissuto a Londra, posso recitare in inglese».
Come si è trovata con Verdone?
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«Carlo è stupendo, non potevo chiedere di meglio. Non si arrabbia mai, tiene ai suoi attori, ti segue, ti guarda, ti dice brava, ma anche se deve dirti che quella cosa lì non andava bene lo fa in modo empatico».
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