Marco Giusti per Dagospia
Not today è la battuta chiave del momento. E Arya Stark è l'eroina che tutti cercavamo. Il popolo dei social l'ha già premiata. Con battute su battute. Ecco la piccola Greta col cartello Not Today postato addirittura da Giuseppe Civati. Ecco le sumpatiche risposte alla domanda del cattivissimo Re della Notte. "Cosa diciamo al Re della Notte?". "Suca". "Non esultavo così dal rigore di Fabio Grosso Italia-Francia 2006". "Con Arya negli Avengers a Thanos se lo eravamo tolto di torno due film fa".
L'episodio di questa settimana, girato da Miguel Sapochinik con 55 giorni di riprese, ha fatto impazzire i fan che aspettavano questa battaglia finale tra i vivi e i morti fin dall'inizio della saga. Attesa premiata anche perché arriva dopo due puntate belle ma un po' moscette di pura preparazione allo scontro. Certo. Qualche critica la abbiamo fatta tutti.
A cominciare dall'ambientare tutta la puntata nel buio più totale. Sarà una scelta stilistica, ma spesso non si capiva proprio chi erano i morti e chi erano vivi. Poi tutti a prendersela con Jon Snow e Daenerys. E su Bran, il ragazzo che vede il futuro paragonato a Giulio Andreotti. Per non parlare della musica di Ramin Djawadi. Ma Arya e il suo Not Today rivolto al Re della Notte è piaciuto proprio a tutti. E così le voglie sovraniste del regno dei morti sono sistemate. E ci prepariamo alle ultime tre puntate.