Gloria Satta per “il Messaggero”
Gabriele Muccino ritira la querela per diffamazione contro il fratello minore Silvio e tra i due protagonisti del cinema, in freddo da anni e in lite giudiziaria dal 2016, torna la pace. Per ora soltanto in tribunale dove il processo contro l' attore, 37 anni, si è chiuso ieri con il colpo di scena nel giro di pochi minuti, il tempo sufficiente al giudice monocratico per prendere atto della decisione del regista 52enne.
IL TWEET «Ho ritirato la querela contro mio fratello Silvio. Mi interessava che un giudice, con tutti i documenti alla mano, lo rinviasse a giudizio. E questo è accaduto. Non mi interessa la sua condanna. Chiudo così questa parentesi triste e insensata», ha twittato poi Gabriele, lasciando intuire che la serenità tra i due Muccino, un tempo legatissimi tanto nella vita quanto sul set, non si sia ripristinata totalmente.
I FILM INSIEME La vicenda, innescata da Silvio che in tv aveva accusato il fratello di comportamenti violenti, e sia pure archiviata dal punto di vista legale, sembra lasciarsi dietro uno strascico di amarezza. Dai successi condivisi alle carte giudiziarie: dopo aver girato insieme film di successo (Come te nessuno mai, L' ultimo bacio, Ricordati di me), i Muccino Brothers continuano dunque a camminare ciascuno per la propria strada.
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Gabriele ha diretto Gli anni più belli, in sala il 13 febbraio, mentre Silvio, assente dagli schermi dal 2017 (ma nel frattempo ha scitto dei libri), si prepara a tornare in pista malgrado la voce che si fosse ritirato in Umbria a fare il falegname: girerà invece un film con il regista inglese Peter Chelsom. Fratelli coltelli, una storia degna di una sceneggiatura cinematografica.
La rottura tra Gabriele e Silvio risale a diversi anni fa, molto prima che lo scontro tra i due arrivasse in tribunale, in tv, sulle prime pagine. Nel mondo del cinema un po' tutti ne erano a conoscenza, mentre Muccino junior, già popolare protagonista dei film di Carlo Verdone (Il mio miglior nemico) e Giovanni Veronesi (Manuale d' amore) si lanciava anche nella regia con un discreto successo e Muccino senior sfondava a Hollywood dirigendo star come Russel Crowe, Will Smith, Uma Thurman. Ma per quale motivo i due avevano smesso di parlarsi? Rivalità professionale, ragioni familiari, gelosia?
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I SOSPETTI Il primo ad uscire allo scoperto è stato Gabriele, che nel 2013 su facebook ha accusato la scrittrice e sceneggiatrice Carla Vangelista, intima di Silvio, di aver «plagiato» il fratello allontanandolo dalla famiglia. Lei aveva risposto con una querela per diffamazione. Il regista aveva allora ritrattato, chiedendole scusa.
DOMENICA IN Ma la scintilla che ha innescato il processo è scoppiata il 3 aprile 2016 quando l' attore, ospite del programma domenicale di Massimo Giletti L' arena su Rai1, attaccò il regista (non presente in studio), gli occhi chiari fissi alla telecamera e un fiume di parole degno di una seduta psicoanalitica. «Gabriele è un uomo violento», dichiarò, «ha picchiato l' ex moglie, la violinista Elena Majoni, e nel 2012 con uno schiaffo le ha perforato un timpano. Ma io, per difendere mio fratello, ho negato quell' episodio giurando il falso in tribunale. E me ne pento».
Di lì la querela di Gabriele, il rinvio a giudizio di Silvio e, ieri, l' epilogo processuale della vicenda. La lite è ufficialmente chiusa. Ma per assistere all' abbraccio tra i due fratelli che un tempo facevano sognare il pubblico e sono poi finiti protagonisti delle cronache giudiziarie, forse bisognerà aspettare ancora.
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