“A SANREMO CI VAI LA PRIMA VOLTA QUANDO NON HAI ANCORA I CAPELLI BIANCHI E LA SECONDA QUANDO VUOI CHIUDERE LA CARRIERA...” – CESARE CREMONINI PRESENTA IL NUOVO ALBUM: "I NUOVI CANTAUTORI DA MILIONI DI STREAMING? I DISCOGRAFICI SPERANO CHE IL DISCO PIACCIA AD AMAZON E A SPOTIFY MA UN ARTISTA DEVE SBATTERSENE” – LA DEDICA AL PADRE, LA DEPRESSIONE E LA COLLABORAZIONE CON LO STREET ARTIST GIULIO ROSK – VIDEO

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Luca Dondoni per "la Stampa"

 

cesare cremonini cesare cremonini

«A un certo punto l'album mi è sembrato stretto, le canzoni non bastavano ad allargare il mio concetto di futuro, c'era bisogno di un protagonista. L'ho cercato nelle periferie dove lontano dall'attenzione mediatica c'è, forse, il futuro del nostro Paese. Ai ragazzi, meglio ai bambini delle scuole, la parola "futuro" è spiegata in un modo diverso da quello che noi vorremmo ed è tempo di agire, comprendere le loro esigenze dando loro, per quanto possibile, una speranza».

 

Cesare Cremonini pubblica il settimo album della sua carriera, il primo di una trilogia e non lo intitola a caso La ragazza del futuro. Le dieci canzoni raccontano amori, perdite, dolori, paure, addirittura la depressione, ma con un occhio aperto su un mondo difficile ma da vivere. Un nuovo inizio a partire dal nome in copertina: «d'ora in poi sui miei dischi metterò solo il mio cognome, il marchio di fabbrica, come faceva papà: il dottor Cremonini».

CESARE CREMONINI 18 CESARE CREMONINI 18

 

Perché ha fatto disegnare i ragazzi del futuro sui muri delle periferie?

«Una mattina mi si è accesa una lampadina e ho contattato Giulio Rosk, street art siciliano che ha dipinto i volti di Falcone e Borsellino sul muro dell'Istituto Nautico alla Cala di Palermo. Gli ho spiegato che volevo provare a portare arte permanente, dei murales enormi, come già successo a Valencia o Barcellona, disegnando i volti dei ragazzi del futuro che vivono in alcuni dei quartieri più difficili del nostro Paese: ha subito accettato.

CREMONINI PROGETTO MURALES 5 CREMONINI PROGETTO MURALES 5

 

La preside e gli alunni di una scuola del quartiere Sperone di Palermo dove è stato realizzato il primo volto sono stati eccezionali. Il bello è che mentre Rosk lavorava sulla gru, sotto di lui si sono creati laboratori artistici spontanei, con i bambini che dipingevano. Lo rifaremo anche a Napoli, Ostia Lido, Firenze e al Nord».

 

Quindi un disco dove la pandemia è laterale.

«La pandemia non c'entra, c'entra il periodo storico che stiamo vivendo. La ragazza del futuro è una mano tesa alle nuove generazioni ma anche un'idea di femminilità della quale si parla molto, ma per la quale si fa poco».

 

E poi il ricordo di suo padre.

CREMONINI PROGETTO MURALES CREMONINI PROGETTO MURALES

«Gli ho dedicato Moonwalk che ricorda uno dei miei ultimi dialoghi con lui. Parlare di un padre anziano, che sta morendo, non è facile in una canzone. Vivere l'esperienza di un padre anziano ti insegna moltissimo, lì vedi davvero cos' è la dignità di una persona. Ma ho cercato di esplorare anche altre emozioni, come il sesso in Chimica o la follia generazionale in Stand up Comedy. Ho aperto un varco che mi ha permesso di parlare di sentimenti semplici. Avevo abbandonato questa introspezione perché ero in un loop vorticoso: disco, tour, disco, tour. Qui è stato come ricominciare dall'inizio».

cesare cremonini cesare cremonini

 

Lo ha fatto anche per mettersi al passo con i nuovi cantautori da milioni di streaming?

«Lo sforzo che ho fatto è stato riuscire a salire su onde anomale. Non occorre essere per forza cantanti o artisti legati al sociale. Bastano poche parole, poche canzoni e se c'è sostanza arrivi. I discografici sperano che il disco piaccia ad Amazon e a Spotify ma un artista deve sbattersene e fare quello in cui crede. Io ho fatto come una volta, un album che deve essere ascoltato tutto».

 

Il tour negli stadi parte il 9 giugno va verso il sold out.

«Già 300mila persone hanno comprato i biglietti per le 8 date del viaggio da Lignano il 9 giugno a Imola il 2 luglio. La mia gioia è infinita».

 

cesare cremonini con il padre cesare cremonini con il padre

Complice anche il suo show a Sanremo.

«Sanremo mi ha dato la possibilità di rivivere le sensazioni dei live dopo due anni. Durante i miei 15 minuti di spettacolo in media 14 milioni e 300mila persone mi stavano guardando. Mi sono sentito in un grande concerto».

 

Ci tornerà? Magari in gara?

«A Sanremo ci vai la prima volta quando non hai ancora i capelli bianchi e la seconda quando vuoi chiudere la carriera. Ma questa esperienza è stata così bella che... chissà».

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