LEI NON CAPISCE UN TUBO...CATODICO! - IL DG RAI GIAMPAOLO ROSSI RISPONDE A ALDO GRASSO CHE AVEVA MANIFESTATO DEI DUBBI SUL NUOVO CORSO MELONIANO A VIALE MAZZINI: "ALLA DOMANDA SE RAI3 (E PIÙ IN GENERE LA RAI) NEL PROVARE A RACCONTARE L’ITALIA REALE, ABBANDONERÀ LE TRASMISSIONI “BEN CONGEGNATE” E CADRÀ NEL TRASH, POSSO DIRE CHE IN QUESTI ANNI HO TROVATO TRASH ALCUNI SALOTTI TELEVISIVI MOLTO “BEN CONGEGNATI”. IL TRASH SA ESSERE ANCHE ELEGANTE E BEN EDUCATO" – LA CONTROREPLICA AL VELENO DI GRASSO...

-

Condividi questo articolo


Lettera di Giampaolo Rossi al “Corriere della Sera”

 

GIAMPAOLO ROSSI A CARTOONS ON THE BAY - FESTIVAL DELL ANIMAZIONE DI PESCARA GIAMPAOLO ROSSI A CARTOONS ON THE BAY - FESTIVAL DELL ANIMAZIONE DI PESCARA

Caro direttore, vorrei provare a portare un contributo alle stimolanti osservazioni del prof. Aldo Grasso nel suo articolo «La nuova Rai3 e quella pretesa di raccontare la verità».

 

La complessità è il tratto del nostro tempo e la televisione, nel suo processo trasformativo, è obbligata a farsene carico. Complessità significa accettazione di percorsi narrativi plurimi, spesso contraddittori tra loro. Cosa definisce allora la realtà? L’esistenza di diversi racconti, di diverse chiavi di lettura e la possibilità di esprimerli ammettendo (come giustamente afferma Aldo Grasso) «un metodo riconoscibile, dichiarato e applicato con coerenza».

La realtà è quindi un atto espressivo e la televisione (nelle sue diverse forme) è uno dei luoghi privilegiati dove questa espressività deve prendere forma.

 

GIAMPAOLO ROSSI GIAMPAOLO ROSSI

La Rai3 di questi ultimi decenni non ha rappresentato questa complessità narrativa. E in questa riduzione di voci e culture, essa ha avuto la pretesa di essere verità. Non lo dico io, lo scrisse nel 2009 il suo creatore, Angelo Guglielmi, in un articolo su L’Unità , definendo la sua Rai 3 proprio come «tv realtà o tv verità» capace di diventare essa stessa un «linguaggio attraverso l’uso della diretta e delle inchieste».

 

Quella Rai era figlia della lottizzazione divisoria (la Rai1 democristiana e poi filogovernativa, la Rai2 socialista e poi di centrodestra e la Rai3 comunista e poi di sinistra); ma di questa divisione, solo Rai3 è stata straordinariamente precisa (direi quasi scientifica) nel costruire una coerenza ideologica, al netto della qualità di alcuni programmi che hanno saputo lasciare un segno nella storia della tv.

 

giampaolo rossi giampaolo rossi

La nuova organizzazione per generi che la Rai ha adottato nel 2020 grazie all’intuizione dell’allora Ad Fabrizio Salini (e che oggi proviamo ad applicare per la prima volta), punta a trasformare Rai3 da spazio di omogeneità culturale e ideologica, a canale dell’approfondimento d’inchiesta e della divulgazione. Così come Rai2 dovrebbe diventare il canale dell’intrattenimento innovativo e sperimentale e Rai1 quello di una prevalente narrazione seriale.

 

In altre parole, è da oggi che possiamo sperare che intellettuali come Buttafuoco (o altri non di sinistra che Aldo Grasso dice di apprezzare) potranno avere su Rai3 gli spazi che nella Rai3 cittadella fortificata di ieri non hanno mai avuto. E questo, auspichiamo, attuerà nella tv lineare un processo lento ma virtuoso verso una più efficace organizzazione per generi e non per aderenze ideologico-culturali.

Giampaolo Rossi Giampaolo Rossi

 

Rimango convinto che la realtà sia una rappresentazione di complessità e, come spesso ho detto, il pluralismo (che è alla base dell’esistenza del Servizio Pubblico) si costruisce per somma e non per sottrazione, aggiungendo e non togliendo.

 

Sull’ultima domanda che il prof. Grasso mi pone, se cioè la Rai3 (e più in genere la Rai) nel provare a raccontare l’Italia reale, abbandonerà le trasmissioni «ben congegnate» e cadrà nel trash, posso solo rispondere che mi auguro di no. Ma il trash, a volte, è un problema di sensibilità: io per esempio, in questi anni, ho trovato trash alcuni salotti televisivi molto «ben congegnati» che hanno trasmesso ininterrottamente un paludoso conformismo ideologico e settario. Il trash spesso sa essere anche elegante e ben educato.

 

Risposta di Aldo Grasso

ALDO GRASSO ALDO GRASSO

Gentile Giampaolo Rossi, vorrei anch’io provare brevemente a risponderle su concetti così complessi come «realtà» o «verità». Quando Angelo Guglielmi parlava di «tv verità» non aveva, mi scusi il bisticcio di parole, pretese di verità assoluta, ma si riferiva alla creazione di un nuovo genere televisivo, esattamente come in letteratura si parla di «naturalismo», di «verismo», di «neorealismo».

 

A una prima ricognizione, il «raccontare la realtà così com’è» pare abbastanza chiaro: è la possibilità di sviluppare un discorso coerente in cui la realtà sia rappresentabile. Autorevoli studiosi (Brian Dillon, Scrivere la realtà. L’arte del saggio perfetto , il Saggiatore, 2023, Maurizio Clementi, Le matrici della natura. Tredici quesiti su letteratura e realtà , Mimesis, 2021) sostengono che ciò è possibile solo in presenza di uno stile riconoscibile, di una scrittura come lavoro di attenzione e di resa. Non certo attraverso l’ideologia. Dalla sua lettera, poi, mi pare di capire che in Rai si sta compiendo un miracolo atteso da anni: sparisce la lottizzazione attraverso la nuova organizzazione per generi; le ricordo che Biagio Agnes aveva già inventato la «zebratura», la lottizzazione non per canali ma per singoli settori produttivi. Temo però che un trash passibile di eleganza, buona educazione e finto pluralismo non sparirà mai. Aldo Grasso.

aldo grasso aldo grasso ALDO GRASSO ALDO GRASSO

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

COME MAI L’OPA OSTILE DI UNICREDIT SU BANCO BPM HA TERREMOTATO I NEURONI LEGHISTI? IL MINISTRO DEL MEF GIORGETTI HA SUBITO ALZATO LE BARRICATE: L'OPA È STATA "COMUNICATA, MA NON CONCORDATA COL GOVERNO", MINACCIANDO ADDIRITTURA LA GOLDEN POWER, COME SE UNICREDIT FOSSE DI PROPRIETÀ CINESE - ANCOR PIÙ IMBUFALITO È SALVINI: “UNICREDIT ORMAI DI ITALIANO HA POCO E NIENTE: È UNA BANCA STRANIERA, A ME STA A CUORE CHE REALTÀ COME BPM E MPS CHE STANNO COLLABORANDO, SOGGETTI ITALIANI CHE POTREBBERO CREARE IL TERZO POLO ITALIANO, NON VENGANO MESSE IN DIFFICOLTÀ" – ECCO IL PUNTO DOLENTE: L’OPERAZIONE DI ORCEL AVVIENE DOPO L'ACCORDO BPM-MILLERI-CALTAGIRONE PER PRENDERSI MPS. COSI’ IL CARROCCIO CORRE IL RISCHIO DI PERDERE NON SOLO BPM, STORICAMENTE DI AREA LEGHISTA, MA ANCHE MPS, IL CUI PRESIDENTE NICOLA MAIONE È IN QUOTA LEGA…

FLASH! - AVVISATE IL VICE PRESIDENTE DEL CSM, FABIO PINELLI, CHE DOPO IL SUO INCONTRO CON MELONI SÌ È PUBBLICAMENTE ALLINEATO AL GOVERNO NELLA SCONTRO CON I MAGISTRATI SUGLI IMMIGRATI, IL CONTRARIO DI CIÒ CHE PREVEDEREBBE IL SUO RUOLO DI GARANTE DELL’AUTONOMIA E DELL’INDIPENDENZA DELL’ORDINE GIUDIZIARIO, L’IRRITAZIONE DI MATTARELLA, PRESIDENTE DEL CSM, È COMPLETA. E AL PROSSIMO CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA, IL CAPO DELLO STATO AVREBBE IN MENTE DI PARTECIPARE DI PERSONA…