Silvia Fumarola per “la Repubblica”
È finita nel vortice ma domina molto bene la situazione. Annalisa Scarrone da Savona, per il mondo Annalisa, è la ragazza dei record: Bellissima è quattro volte disco di Platino, la prima donna al numero uno della classifica con un singolo da tre anni; intanto è uscito l’album E poi siamo finiti nel vortice di cui firma – con Paolo Antonacci e Davide Simonetta – i dodici brani.
Ragazza sola è già il singolo più trasmesso dalle radio. Il 4 novembre la aspetta il Forum di Assago, già sold out, e l’anno prossimo il tour nei palasport in giro per l’Italia. Copertine, foto di moda, le nozze con Francesco Muglia: la nuova Annalisa è una trentottenne luminosa che coltiva l’autoironia. Con Bellissima ha raccontato milioni di donne che, proprio nel momento in cui sentivano irresistibili, sicure, hanno preso buca.
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“Quella volta non dovevi andare via/ ero bellissima”, recita un verso della canzone. Abbiamo notizie dell’incauto giovanotto che sparì?
Ride. «È capitato a tutte noi, bisogna imparare a voltare pagina».
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Oggi osa look più audaci. Ha preso consapevolezza della sua bellezza e della sensualità?
«Ho un po’ di consapevolezza in più, sicuramente. Non del fatto che mi senta bella – ho dei momenti in cui mi sento terribile e sono anche numerosi – ma è la presa di coscienza dell’imperfezione che ti fa mettere il cuore in pace. Conosci la versione migliore di te, sai che non sei perfetta ma che puoi fare il tuo».
L’ultima volta in cui è sentita bellissima?
«All’Arena di Verona. Merito delle persone che lavorano con me».
Fa la cantautrice ma è laureata in Fisica, non è una facoltà che si sceglie a cuor leggero.
«Nella vita devi avere un obiettivo, io ne avevo due: la musica e l’università. L’istinto mi ha guidato anche nella laurea in Fisica, mi sono sempre chiesta il perché di tutto: mio padre è professore di Matematica, mia madre di Inglese, mio fratello è un chimico come mio cugino. Indago anche le ragioni per cui scrivo canzoni, indago me stessa chiedendo il perché di quello che provo. Mi guida la curiosità e l a scienza mi dà la chiave per rispondere ai miei interrogativi».
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Si aspettava il successo di “Mon amour”?
«Non ci speravo. Avevo anche una certa ansia da prestazione, perché riuscire a fare una canzone che potesse bissare il successo di Bellissima non era facile. Mi ha stupito la partenza immediata del pezzo, ma era un brano magico».
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Suo marito è un fan?
«Non lo era ma lo è diventato. Non mi conosceva così bene, sapeva della mia esistenza ma non era informato nel dettaglio. Il nostro è stato un incontro privo di filtri. Sono felice di questo, perché mi sembra di poter scrivere una storia senza pregiudizi».
Le piacerebbe fare tv come conduttrice-primadonna?
«A me interessa la musica e l’istinto mi porta lì. La televisione è un mondo affascinante e se penso a me in una dimensione televisiva mi viene in mente un’orchestra. Comunque mi vedo conduttrice e cantante».
Ma se le offrissero uno show tipo il glorioso “Milleluci”?
«Di corsa».
E il Festival di Sanremo?
«In questo momento Sanremo è trasversale, è più importante, non è più soltanto una gara. È sempre un’opportunità ma lo è diventato ancora di più con Amadeus. Per andarci, tutto dipende dalla canzone: deve essere perfetta».
Fa sempre shopping per rilassarsi?
«Sempre. Vestiti, non spendo fortune, o banalmente la spesa. Ma clicco e compro. Amo fare la spesa, la scorta di roba da mangiare e da bere mi pacifica se sono po’ stressata».
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