6 mag 2013 17:45

CON LA ‘’MACCHINA DEL FANGO’’, IN GRAN BRETAGNA, CI PASSANO IL WEEKEND

Ecco le competizioni che vanno di moda in Gran Bretagna: la “Muldon Mud Race”, in cui centinaia di persone attraversano un fiume fangoso vestite in modo improbabile, e la “Tough Mudder”, un vero e proprio percorso di guerra, fra acqua ghiacciata, scalate e scariche elettriche...

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DAGOREPORT

TOUGH MUDDER

Il modo migliore di passare un weekend di vacanza? Buttarsi nel fango e nuotarci dentro.
La Maldon Mud Race, una folle corsa in mezzo al fango, in Gran Bretagna sta ormai diventando una moda. Centinaia di persone si ritrovano sulle rive del fiume Blackwater (il nome è già un programma) nell'Essex, vestite in modo stravagante, e tutte insieme si tuffano nel fiume, attraversandolo da parte a parte, cercando di correre sulle sue sponde completamente rivestite di un fango denso e scuro.

TOUGH MUDDER

Alla strana competizione quest'anno hanno partecipato 300 persone, vestite nei modi più improbabili: chi da sposa e da sposo, chi da suora, chi da Uomo di latta del Mago di Oz e così via. I travestimenti fanno parte della gara goliardica, rendendo il compito di arrivare al traguardo ancora meno agevole.

Parallelamente alla Maldon Mud Race c'è anche un'altra gara, che ha sempre a che vedere con il fango ma che è ben più difficile di quest'ultima. È la "Tough Mudder", una competizione che si svolge nel Northamptonshire e che vede ogni anno la partecipazione di migliaia di persone. Si tratta di un tostissimo percorso militare, progettato dall'esercito britannico per mettere alla prova i concorrenti e che prevede, oltre a nuotare nel fango, anche di scalare pareti, di nuotare in apnea nell'acqua ghiacciata, di passare attraverso dei fili che rilasciano delle scariche elettriche e decine di altre torture.

TOUGH MUDDER TOUGH MUDDER

Il colmo è che alla fine, anche se si arriva primi, non si vince niente. L'unico obiettivo della "Tough Mudder", definita dagli organizzatori «la gara più dura del mondo», è arrivare in fondo. Ma da soli è impossibile: è necessario essere in una squadra e aiutarsi con sacrificio e grande spirito di gruppo. Solo il 78 per cento dei partecipanti taglia il traguardo, e per completare il percorso sono necessarie circa due ore e mezza.