MENTANA: “IL MIO VERO STIPENDIO È DI 500 MILA € LORDI, PIÙ I PREMI DI RISULTATO” - ANSELMI: “RONGHI FU DETERMINANTE NELLA SCELTA DI MULLER, ORA NON DOVREBBE DIMETTERSI?” - ZEMAN QUANDO VINCE È MERITO DELLO SCHEMA. QUANDO PERDE È COLPA DI CHI NON LO APPLICA - IN TELECOM AD ALCUNI FUNZIONARI È STATO CHIESTO DI LAVORARE NEI CALL CENTER - LA SUPER INPS NON ERA PER RIDURRE I COSTI? OGGI C’È UN BUCO DA 9 MLD € …

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Riceviamo e pubblichiamo:

IRENE GHERGO CON ENRICO MENTANAIRENE GHERGO CON ENRICO MENTANA

Lettera 1
Caro Dago, magari guadagnassi quelle cifre! Di sicuro competerei per acquistare La7... Il mio vero stipendio è di 500mila euro annui lordi, più i premi di risultato. Le cifre che hai dato forse si riferiscono al costo dei programmi...
Enrico Mentana

RONGHI SALVATORERONGHI SALVATORE

Lettera 2
Caro Dago,
a proposito di Salvatore Ronghi, il potente ex braccio destro dell'ex governatrice Renata Polverini. L'uomo che, per dirla con Dagospia di oggi, «cominciò a "scalare" An in Campania partendo dal fortino della sede Ugl di Piazza Nazionale, poi riuscì a monopolizzare la destra sociale napoletana sgominando l'apparato ex Msi, che lo aveva sottovalutato, impegnato com'era in mille faide interne».

Lo stesso Ronghi che, «dopo l'esperienza da consigliere regionale in Campania (tre legislature, dal 1995 al 2010), quando Renata Polverini ha vinto le elezioni nel Lazio, è volato a Roma ed è diventato il braccio destro operativo di Sderenata». Davvero una scelta di vita se qualche mese fa anche la compagna di Ronghi, la giornalista napoletana Gabriella Peluso, ha lasciato Napoli per la Pisana.

Com'è noto, Salvatore Ronghi faceva mille cose per la Regione Lazio, incluso il consigliere d'amministrazione della Fondazione Cinema per Roma: il suo voto, infatti, fu determinante per nominare Marco Müller direttore del festival, su fiero suggerimento dell'impagabile coppia Polverini-Alemanno. Ma stando così le cose, mentre le elezioni regionali si avvicinano, non sarebbe il caso che si dimettesse dal cda?

RENATA POLVERINI CON LA PISTOLA jpegRENATA POLVERINI CON LA PISTOLA jpeg

Ricorderete. Era il 16 marzo 2012. Riprendo dal Corriere.it. «Il voto, dopo la nomina di Paolo Ferrari presidente al posto di Gianluigi Rondi, era scontato. Fermo il no dei rappresentanti della Camera di Commercio e della Provincia di Roma, Andrea Mondello e Massimo Ghini, e i sì di quelli del Comune di Roma e della Regione Lazio, Michele Lo Foco e Salvatore Ronghi, prevista l'astensione dell'ad di Musica per Roma, Carlo Fuortes, l'ago della bilancia è stato spinto verso Müller dal voto favorevole del presidente Paolo Ferrari». Il quale non ebbe bisogno così di far valere doppio il proprio voto.

In quell'occasione proprio Ronghi, con l 'aria manageriale di chi badava solo ai conti, ruggì: «Oggi ci hanno detto che il passivo del festival potrebbe arrivare a 2,5 milioni, ben più del milione e 300 mila che ci era stato prospettato. Con un buco di 2,5 milioni, una qualunque società va in fallimento. Ora ci dobbiamo mettere a lavorare per capire come non far pagare questi soldi ai cittadini».
Con tutto il rispetto: s'è visto il risultato di tanta severità contabile alla Regione Lazio.
Saluti Michele Anselmi

Lettera 3
Zeman quando vince è merito dello schema. Quando perde è colpa di chi non lo sa applicare. Sembra di sentire Marchionne quando dà la colpa al mercato.
hk

MARCO MULLERMARCO MULLER

Lettera 4
Caro Dago,
scusami ma da tua accanita lettrice non capisco come mai non si parli piu di Telecom o meglio se ne parla solo quando si menziona la vendita de la 7 oppure la costituzione della società con CDP. Non mi dire che non sai che la situazione langue a tal punto che alcuni livelli tra cui i 7 ed i 7q (vale a dire coloro che sono funzionari) sono stati chiamati per andare a lavorare ai call center?

MARIO MONTI A NEW YORK jpegMARIO MONTI A NEW YORK jpeg

Non mi dire che non sai che il nuovo CFO è il figlio del ministro Cancellieri a cui si danno soldi quando la società non ne ha? certo trovare qualcuno all'interno sarebbe stata un'azione fin troppo pulita. e invece non solo i managers interni continuano a prendere soldi a palate, senza aver nemmeno aderito al contratto di solidarietà, ma se ne cercano altri al di fuori dell'azienda, dovendo quindi esborsare nuova pecunia.
è una vergogna.

Lettera 5
Presidente MONTI, approfitto dell'ospitalità del sito Dagospia per pregarla di smettere, un giorno sì e l'altro pure, di dirci se si candida o meno a un Monti bis. Naturalmente senza passare per una legittimazione diretta di voto, figuriamoci. Tanto si sa già come va a finire. Le primarie del PD servono solo a scegliere chi porterà la valigetta al prossimo premier di un Monti Bis o Passera-post-Monti. Berlusconi ha bisogno di tornare in Parlamento per questioni di immunità, non certo per guidare una nuova coalizione. I tre nanetti di centro sperano di sopravvivere politicamente. L'unica variabile che le prossime elezioni (che rito fastidioso) avranno è la portata, spero oceanica, del voto degli "indignados" o "pirates". Con osservanza BLUE NOTE

lavitola-berlusconilavitola-berlusconi

Lettera 6
Caro Dago,
trasecolo leggendo la prima pagina di "Pubblico", di sabato 29 settembre, per dirla con l'Equipe 84. Con tutto quello che sta succedendo in Italia sul fronte della corruzione e dell'economia, e a non dire della lettera di Lavitola che ha portato Fini a dire in tv che Berlusconi è un "corruttore" e Berlusconi ad annunciare querele, il quotidiano di Luca Telese titola a caratteri cubitali: "L'ira di don Matteo".

E sotto, su fondo verde e gigantesco fotomontaggio con allusione al prete interpretato da Terence Hill: "Renzi porta la 7 al record stagionale (7.75 % di share) con la spettacolare sfuriata: è un geniale comunicatore o ha sbroccato?". Domanda retorica, per il quotidiano. Ha sbroccato. E sapete perché: per aver espresso, il sindaco di Firenze candidato alle primarie nel Pd, qualche dubbio, senza per nulla infuriarsi, sul montaggio un po' malizioso di due servizi nel corso di una puntata di "Piazza Pulita" di Corrado Formigli, dove Luca Telese, che lavora anche a La 7, era ospite.

MATTEO RENZIMATTEO RENZI

Capisco le sinergie industriali e le affettuosità giornalistiche (in parte anche familiari). Il servizio di Zoro che non è piaciuto a Renzi era impertinente ma corretto, e tuttavia ormai la sindrome "Iene" regola ogni trasmissione giornalistica. Se non stai al gioco dello sfottò diventi automaticamente un politico permaloso che non può ambire a governare. Ma chi l'ha detto?
Saluti Bruno Cortona

BILL CLINTON PARLA ALLA TECHNOGYM DI CESENA jpegBILL CLINTON PARLA ALLA TECHNOGYM DI CESENA jpeg

Lettera 7
Caro Dago,
leggo ora il tuo report sul mancato incontro tra Renzi e Clinton e le tue considerazioni sulla inconsistenza dell'offerta politica di Renzi. Rassegnati, caro dago, attualmente gran parte dell'elettorato del PD pur di non vedere più quelle quindici facce che comandano il centrosinistra da venti anni, saranno disposti a votare alle primarie uno spaventapasseri. Figuriamoci Renzi.
Saluti
IL LANCIANESE

Lettera 8
Cara dagospia, ricorderai quando Eugenio Scalfari deputato del PSI fu multato da un vigile a Milano e lui cos' reagì: "non sa chi sono io". All'epoca della sua arroganza ne parlarono tutti i giornali. Lui sostiene Monti? State sereni Monti non sarà il presidente del Consiglio. Così disse di De Mita, e di altri.

ROMANO PRODIROMANO PRODI

Lettera 9
Caro D'Agostino
Rimango un po' perplessa leggendo l'articolo a firma Dagoreport su Renzi. Sembra l'abbia scritto un amico stretto di Bersani. Insomma non sei tu! Non amo Renzi ma le ipotesi fatte in quel pezzo e il tono apocalittico in caso di sua vittoria alle primarie, è imbarazzante. E anche un poco noioso devo dire. Appena qualche nuovo fenomeno politico si affaccia sulla scena ecco che s'insinua mediaticamente il dubbio che abbia qualcosa di losco, per allontanare il consenso. Ognuno dovrebbe poter fare la propria gara in Italia.
Alessandra Sestito

ROBERTO MARONI jpegROBERTO MARONI jpeg

Lettera 10
Ma Papa Ratzinger è ancora presente a se stesso? Mi afferma: "No ai ricchi disonesti", ma nel Vangelo quando Gesù parla dei ricchi non fa nessuna distinzione tra ricchi onesti e disonesti : entrambe le categorie non passano dalla cruna di un ago. Una piccola nota poi sulla la bella addormentata della Trinacria (la Prestigiacomo),che scopre ora che Forza Italia /PDL sono solo paraventi per la lotta al potere ed al saccheggio dell'Italia e abbandona la nave: si sentiva proprio la mancanza di una Schettino in gonnella...
Sanranieri

Lettera 11
Caro Dago,
leggere che Ciampi, Prodi, Maroni, e tutti gli ex ministri del governo Berlusconi, abbiano ancora l'auto e la scorta, ti girano le sfere, perché questi personaggi,
oltre ad essere stati dimenticati dal grande pubblico, vengono, se incontrati, del tutto ignorati. Cosa aspetta il ministro di ferro Cancellieri, ad usare una scure
di ferro?
Cordialmente.
Annibale Antonelli

MONTEZEMOLO-CASINIMONTEZEMOLO-CASINI

Lettera 12
Dago darling, a giudicare dallo spazio (tantissimo) dedicato dagli "autorevoli" media dei noantri a "statisti" del calibro (si fa per dire) di Casini, Fini e Montezemolo, vien proprio da aver paura del vuoto di futuro che ci aspetta. In tutta sincerità, mille volte meglio un capitalcomunista come Bersani, che almeno sa navigare sottocosta e far di conto. Natalie Paav

Lettera 13
Gentile redazione di Dagospia,
ho una qualche esperienza di lavoro in piccole aziende private e so che anche quando la situazione è molto compromessa si fanno comunque i salti mortali per versare la parte dei contributi previdenziali a carico dei lavoratori. Quel denaro infatti è di proprietà dei lavoratori che se lo sono visto trattenere in busta paga: se il datore di lavoro non lo versasse, commetterebbe il reato di appropriazione indebita.

saviano FAZIO Bsaviano FAZIO B

Inpdap si è comportata dunque come fanno tutte le aziende in momenti di grave difficoltà.
Aspetto con ansia il momento in cui Equitalia notificherà le cartelle esattoriali all'Inpdap ed, eventualmente, agirà in giudizio contro i legali rappresentanti pro-tempore.
Condoglianze all'Italia.
Il samurai.

Lettera 14
Gentil Dago,
Il nostro è il Paese in cui, nello sport come nella politica, l 'avversario non è, quasi mai, un leale competitor, ma un infame nemico, che occorre delegittimare e insultare .
Galli della Loggia ha previsto che, tra qualche giorno, a Matteo Renzi-che osa proporre il pensionamento dell'oligarchia del PD - verrà affibbiato l'epiteto di "fascistone". Intanto, il Sindaco di Firenze è stato scomunicato da Scalfari e, ricordando la scarsa fortuna che hanno avuto i leader sostenuti dall'attempato giornalista calabrese, questo è un punto a favore del rampante Matteo.

Piero Alberto Capotosti phAgrpressPiero Alberto Capotosti phAgrpress

Dalla politica al calcio. Legittimi gli sfottò, le pernacchie, i fischi che, nella piovosa serata di Torino, i tifosi bianconeri hanno rifilato all'allenatore della Roma, distrutta, sul campo, da Pirlo e compagni. Zeman ha incassato, oltre alla batosta sul campo, le offese alla famiglia e gli striscioni allusivi....alla materia organica. Le sue colpe ? Aver denunciato il doping nel calcio e le magagne di "Moggiopoli".

L'Avvocato non avrebbe gradito. E Montezemolo avrebbe dovuto deplorare la gazzarra. Come i veri sportivi, Agnelli amava il bel gioco, ma non lo sberleffo e il dileggio dell'avversario. Zeman, nella grigia notte di Torino, non ha degnato di una risposta gli organizzatori della volgare contestazione. Consapevole che certe battaglie "scomode" non regalano simpatie e consensi, non solo nel calcio.Ma che, nel campionato e in altri settori, agli sconfitti è concessa, sempre, la rivincita. Ossequi e te, Dago, e in bocca al lupo a Zdenek !
Pietro Mancini

Lettera 15
Caro Dago,
quando il governo dei tecnici prese la decisione di varare la super Inps ci disse che era per ridurre i costi. Oggi invece ci viene detto che c'è un buco da 9 miliardi a seguito dei mancati versamenti dei contributi da parte degli enti ( incredibile, gli enti che non versano i contributi). Domanda: ma non lo sapevano? Se non lo sapevano sono degli incapaci, se lo sapevano ci hanno ancora una volta presi in giro.
Ciao.
Henry

Lettera 16
Caro Dago, Hama's non puo' prendere le persone per l'elastico delle mutande. E sulle note di O Surdato 'Nngazato :
Staje luntano da 'stu culo
A te volo cu' penziero. . .
Ooooi vitaa ooi vita bassa
Oi chiappe in bella mostra . . .
Saluti, Labond

Lettera 17
Ho letto l'appassionato lancio del suo ultimo film, quando dice che non riesce a spiegare a suo figlio tredicenne l'Italia immorale del bunga bunga. Io consiglio vivamente alla regista di spiegare a suo figlio anche perchè nella stessa Italia immorale i figli dei registi fanno i registi, i figli degli attori fanno gli attori, i figli dei politici fanno i politici, i figli dei docenti universitari fanno i docenti, i figli dei chirurghi fanno i chirurghi, i figli degli avvocati e i notai vincono i concorsi per la professione, ecc.

Poi riferisca anche a suo figlio tredicenne che tutti questi figli, in difesa della democrazia, con sottobraccio i vari Repubblica, Unità, rai 3, vanno in piazza a protestare sobriamente per chiedere al dittatore di turno perchè il figlio dell'operaio deve fare l'operaio?
E non sempre i figli sono migliori dei padri.
Un saluto a Dago da LARGOAIGIOVANI

Lettera 18
Non vedo l'ora che inizi il prossimo San Remo elettorale.Torna Fazio con tutto il clan Saviano di Casal di Principe. I big canteranno 2 canzoni: un lato A e un lato B.Alcuni come Scanu,Ferro e Mengoni solo il lato B. Nella serata conclusiva non si cantera' ma si leggeranno solo i titoli delle canzoni per dare piu' tempo alla giuria di qualita' con Nanni Moretti,Isabella Ferrari,Claudio Amendola, Morgan e Geppy Cucciari di proclamare vincitore Gino Paoli sempre che riesca a comporre una canzone con poca musica e un testo simile a "chiamami ancora amore" in modo che possa essere cantata solo a San Remo e al "concertone " del1° Maggio.

Non potendosi poi trovare due vallette di sinistra ,vergini e con la passera orizzontale si puntera' tutto su gli ospiti che saranno Beppe Grillo e ,per motivi di parentela, Moahmoud Ahmadinejad che interverrano con due cammei. Il primo fara' l'imitazione di Bersani che smacchia i leopardi ; il secondo presentera' il "Nuovo Corano" edito da Mondadori con la prefazione di Niki Vendola.Speriamo intervenga anche il solito provocatore di destra a chiedere il rispetto della pav(par) condicio cosi' lo share puo' schizzare oltre il 100% senza che nessuno se ne accorga, nemmeno la magistratura. Saluti dal buon Caino

Lettera 19
Caro Dago,
Sul Messaggero di oggi, il prof. Piero Alberto Capotosti, realmente un grande ed illuminato giurista, ha opportunamente richiamato istituzioni e cittadini a maggiore rigore, invocando l'abolizione di sprechi e privilegi.

Ottimo l'intervento, se non provenisse da chi, come il prof. Capotosti, per essere stato presidente della Corte Costituzionale per meno di un anno, può godere del ‘privilegio' (come chiamarlo altrimenti?) riservato a queste cariche, ossia il c.d. "trattamento a vita" (vitalizio, autista, segretaria, ufficio e emolumenti vari)? - Non so se, come si era detto ad un certo punto l'autista sia ora stato ridotto a ‘soli' dieci anni dopo la cessazione dall'incarico, ma anche se così fosse sarebbe un vero assurdo.

Possibile mai che chi - giustamente - richiama la collettività a maggiore rigore non si renda conto di trovarsi egli stesso in una situazione di ingiustificato privilegio in relazione al vitalizio e agli altri benefici di cui gode per aver ricoperto una carica, peraltro ben remunerata? Mi auguro, davvero, di essere smentito, nel senso che il prof. Capotosti ci possa dire di non godere di alcun ‘trattamento' di favore (tra vitalizio, autista, ufficio, segretaria e simili) o di avervi rinunciato. - Ma se così non fosse, molto umilmente, lo inviterei a riprendere la penna in mano e - domani - sulle stesse colonne del Messaggero, dopo aver chiesto scusa ai lettori per l'omissione, voglia indicare anche la Corte Costituzionale tra le sacche di privilegio da eliminare.
Cordialmente.
C. Martino

 

 

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