METOOGARÇONS: IN FRANCIA ORA GLI UOMINI, VITTIME DI VIOLENZE SESSUALI, DENUNCIANO - L’ATTORE AURÉLIEN WIIK, HA CONFIDATO SUI SOCIAL DI AVER SUBITO ABUSI DA PARTE DEL SUO AGENTE, DA QUANDO AVEVA 11 ANNI FINO AI 15: "CI SONO VOLUTI CINQUE ANNI, MA È STATO CONDANNATO. I RAGAZZI DEL CINEMA SI STANNO SVEGLIANDO" - MATHIEU KASSOVITZ, REGISTA DE "L’ODIO", HA CONFIDATO: “PENSATE FORSE CHE A UN RAGAZZO CARINO COME ME NON ABBIANO MAI TOCCATO IL SEDERE DA GIOVANE?” 

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Luana De Micco per il Fatto Quotidiano - Estratti

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In Francia si sta abbattendo un altro tabù. Qualche settimana fa, l’attore Aurélien Wiik, 43 anni, noto per aver girato alcune serie tv tra cui Munch, ha confidato su Instagram di aver subito abusi sessuali da parte del suo agente dagli 11 ai 15 anni: “A 16 anni l’ho denunciato perché lo aveva fatto anche ad altri. Ci sono voluti cinque anni, ma è stato condannato. Verrà anche il vostro turno. I ragazzi del cinema si stanno svegliando”.

 

È nato così il #MeTooGarçons, l’hashtag per gli uomini vittime di violenza sessuale, sulla scia del #MeToo delle donne. A febbraio si è aperto anche un nuovo capitolo che ha dato coraggio a Wilk: l’attrice Judith Godrèche ha sporto denuncia per violenze sessuali su minore contro il regista Be noit Jacquot, che l’ha diretta in diversi film, accusandolo di aver abusato di lei approfittando della sua vulnerabilità. I due hanno avuto una lunga relazione, iniziata quando lei aveva 14 anni e lui 39. Godrèche, che ora ha 51 anni, è diventata una delle voci più tenaci del #MeToo francese: è andata a testimoniare in Senato e ha chiesto la creazione di una commissione d’inchiesta parlamentare sulle violenze sessuali e sessiste nel cinema per proteggere bambini e bambine durante i provini.

 

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Finora erano state solo le donne – attrici, comparse, costumiste, truccatrici – a denunciare le molestie subite sul lavoro, descrivendo un sistema di omertà e impunità che per anni ha protetto gli aggressori. “Pensate forse che a un ragazzo carino come me non abbiamo mai toccato il sedere da giovane?”, ha confidato Mathieu Kassovitz, regista de L’Odio (1995), ospite in una trasmissione tv, ammettendo di aver dato “pugni in faccia” anche a persone “molto note”. Si stanno dunque aprendo gli occhi su una realtà ancora nascosta.

 

MATHIEU KASSOVITZ metoogarcons MATHIEU KASSOVITZ metoogarcons

In un’inchiesta di L’Obs, l’attore Farouk Benalleg ha raccontato di essere stato molestato dal noto produttore cinematografico Dominique Besnehard, incontrato sul set della serie tv Dix pour cent (Chiami il mio agente! in Italia, ndr), che poi lo avrebbe insultato davanti alla troupe perché lui aveva rifiutato le avance: “A noi uomini dicono che è più facile perché basta dare pugni. Ma se lo avessi fatto, lamia carriera non avrebbe avuto futuro”.

 

Alcuni giorni fa è stata aperta anche un’inchiesta contro il regista André Téchiné (L’età acerba, Gli imperdonabili...), dopo le accuse di molestie sessuali da parte di Francis Renaud. L’attore, 56 anni, ha denunciato carezze e palpeggiamenti indesiderati diversi anni fa.

 

Il #MeTooGarçons si è esteso rapidamente al di là del cinema. Un deputato di sinistra, Andy Kerbrat , ha confessato di essere stato abusato da un “predatore” quando aveva 3-4 anni: “Non possiamo riprenderci dall ’essere stati vittima, ma possiamo ripararci, piano piano

 

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